domenica 4 maggio 2025

4 Maggio 1945 Scontro tra partigiani ad Arzignano

 






Il 4 Maggio 1945 ad Arzignano avviene una sparatoria tra partigiani che lascia due morti e due feriti. Sono passati appena due giorni dalla resa delle forze armate tedesche in Italia e più di due settimane dalla proclamazione dell’insurrezione nazionale voluta dal Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia.

Nessuna lapide ricorda i due partigiani caduti e il fatto è stato a lungo oggetto di rimozione nella narrativa resistenziale.

 


giovedì 1 maggio 2025

Primo Maggio '25

Nella tradizione americana vi sono due feste del lavoro: il “Labour Day” e il “May Day”. La prima si festeggia tutt’oggi in settembre perché ricorda la manifestazione newyorkese del 5 settembre 1982 in cui si chiese l’istituzione del Labour Day. La seconda è legata alla vicenda dei martiri di Chicago e sta all’origine del Primo Maggio nel mondo. Il fascismo abolì la festa del Primo Maggio per decreto il 19 Aprile 1923 accorpando la celebrazione del lavoro alla festività del 21 Aprile denominata Natale di ROMA. Antonio Gramsci, nei suoi quaderni che scrisse dal carcere ove scontava il reato di essere comunista, derise tale festività. Dopo la caduta del regime fascista, venne ripristinata la festività del lavoro che resiste in tutto il mondo anche oggi, nonostante il crollo del comunismo sovietico e la Costituzione fonda l’Italia sul lavoro.
Ancora in Agosto 1866, quando un Veneto agricolo e affamato veniva annesso al regno d’Italia, in quello che si profilava essere il paese più industrializzato del mondo, ovvero gli Stati Uniti d’America, si teneva a Baltimora uno storico congresso sindacale che adottava una risoluzione per le otto ore. L’orario legale era di dieci ore e in veneto Rossi e Marzotto si avviavano, promettenti industriali, ad adottarle. Ma ai Savoia, che al sud avevano grossi problemi e si apprestavano a smantellare ciò che di industriale già esisteva, faceva gola la grande ricchezza d’acqua della regione da industrializzare nella prospettiva dell’energia idroelettrica. In quel contesto la vita di mio bisnonno era assai lontana dal lavoro in fabbrica, le lotte operaie e il socialismo, ma lo divenne per suo figlio e ancor di più per suo nipote, ovvero mio padre mentre al bisnipote, che sarei io, toccherà vedere la deindustrializzazione. E’ la storia di un grande ciclo nel quale i miei avi ed io abbiamo visto realizzarsi grandi diritti e miglioramenti della qualità di vita. Tutti acquisiti con le lotte operaie. Labour Day, otto ore e Primo Maggio sono tre fatti legati tra loro. Labour Day viene proposto per la prima volta il 5 settembre 1882. Fu poi Friedrich Engels a proporre un’idea di festa del lavoro in occasione del Congresso della Associazione Internazionale del Lavoro (la prima internazionale) tenutosi a Ginevra nel 1866. In tale occasione egli lanciò anche l’idea delle otto ore. Avvennero poi i fatti di Chicago con scontri armati nella piazza Haymarket tra i lavoratori e i poliziotti il 4 Maggio 1886 e tale episodio verrà assunto come riferimento dalla Seconda Internazionale nel 1889 per datare il giorno dedicato alla festa del lavoro. La festa del lavoro passerà da giorno di rivendicazione a giorno di commemorazone. Tuttavia e opportuno cogliere la differenza tra la visione della seconda e quella della Terza Intarnazionale sul significato del Prino Maggio. Nella Seconda Internazionale il Primo Maggio era visto come giornata di mobilitazione dei lavoratori per i diritti e migliori condizioni di lavoro. Pertanto la sua celebrazione era focalizzata su rivendicazioni economiche e sociali come le otto ore e il diritto di sciopero. Mentre al contrario la Terza Internazionale, che emerse dopo WW1, espanse il significato ai temi della lotta proletaria contro il capitale e l’imperialismo nella prospettiva comunista. Le otto ore in Italia verranno introdotte negli anni venti del 1900 iniziando un cambiamento della connotazione ideologica della festa. Mussolini sfruttò la festività del primo maggio come opportunità propagandistica per introdurre l’ideologia nazionalistica e il concetto di lavoro fascista. Parate ed eventi ufficiali iniziarono a screditare le manifestazioni operaie enfatizzando il potere e l‘autorità’ del Duce. La Chiesa Cattolica l’accetterà’ consacrandola al primo santo lavoratore ovvero san Giuseppe e nel 1956 Pio XII istituirà la festa di San Giuseppe Artigiano sganciandola definitivamente dal Primo Maggio.============================================================================================================================================================================================================================================================================================================ In the U.S. LABOUR DAY (september) and MAY DAY honor workers. MAY DAY recalls Chicago Marthyrs. Fascism replaced the holiday in 2023, Gramsci moked that fascist holyday. Today the italian Constitution values the value of work.

mercoledì 30 aprile 2025

1 Maggio 1947, Portella della Ginestra

 






Il brillante giornalista di inchiesta Paolo Cucchiarelli scrive:

"Il 1 Maggio 1947 oltre alla banda del bandito Giuliano, c'erano altri gruppi fuoco a causare gli 11 morti e i cinquantasei feriti. I mafiosi di San Giuseppe Jato e gli "amerikani" della Decima MAS, addestrati dagli americani. Che gli autori reali della strage siano stati gli uomini della Decima MAS e i mafiosi arruolati nella operazone è dimostratto in maniera incontrovertibile oltre che dalla testimonianza di chi era presente quel giorno e dalla sistematica eliminazione di chi avrebbe potuto svelare la trappola,anche scientificamente dalle perizie mediche svolte subito dopo la strage, che identificarono nei corpi delle vittime e dei feriti non i proiettili dei fucili certamente utilizzati dalla banda di Giu;iano, ma quelli dei mitra americani in mano ai mafiosi e i frammenti delle particolari granate lanciate su donne, sindacalisti e bambini dagli uomini della Repubblica sociale italiana."


Questo tipo di ricostruzione è visibile nel film Segreti di Stato, di Paolo Benvenuti 2003. Un film da vedere che il Morandini definisce con queste parole:"Lezione maieutica di storia e di metodo sui retroscena della strage di Portella della Ginestra (1-5-1947). Dopo il processo del 1951 a Viterbo, l'avvocato di Gaspare Pisciotta conduce un'inchiesta sull'eccidio che ... smonta la vesrione ufficiale poi accolta dalla maggioranza degli storici e lo indica come il primo capitolo della strategia della tensione."



==============================              

You can find the full text into the following books 

USTICA&BOLOGNA, Paolo Cucchiarelli. ED. L a nave di Teseo 2020 Milano

il Morandini 2011 DIZIONARIO DEI FILM di Laura, Luisa e Morando Morandini. ZANICHELLI



martedì 29 aprile 2025

Bergoglio's exit strategy

Pur riconoscendo l'impatto significativo del papato di Papa Francesco e la sua grande lezione di umiltà, sospetto che la sua dipartita dalla vita terrena implichi una strategia di uscita pianificata. È possibile che l'attuale narrazione mediatica riguardi in realtà la successione di Papa Benedetto XVI e non quella di Francesco. Il conclave potrebbe prevedere sia votazioni pubbliche che segrete, potenzialmente predisposte prima della riunione formale. Inoltre, la gestione della salute di Bergoglio in questi ultimi mesi suggerisce un piano d'azione meticolosamente orchestrato, che giustificherebbe un'indagine più approfondita sul ruolo di Massimiliano Strappetti, la cui presenza potrebbe implicare più di una semplice cura personale.

Sergio Ramelli e la Hazel 36




 



Sergio Ramelli è un giovane neofascista ucciso a Milano in Aprile ’75. La particolarità del caso sta nella sua emblematicità perché egli venne colpito con una chiave inglese, la HAZEL 36, simbolo dei metalmeccanici. Il povero Sergio era iscritto al Fronte della Gioventù, cosa che comunque la si guardi non merita certo la pena di morte. Egli venne colpito alla testa a Milano il 13 Marzo del 1945 e impiegò 47 Giorni a morire. 

Con questo fatto la chiave inglese, che all’epoca era una icona della classe operaia e dei metalmeccanici, venne legata ignominiosamente all’idea di violenza. Oggi appare chiaro che non serve ricordare solo le vittorie, occorre ricordare soprttutto gli errori.





---------------------------------------------     

FLM, the great Italian union of metalworkers suffered serious damage to his image from the violent death of a young fascist during the spring of the year 1975.. It is non necessary only remember the victories, the mistakes must also be remembered.









In mortem Franceschini

Ieri i giornalini hanno finalmente dato notizia della morte di Alberto Franceschini fondatore e leader delle Brigate Rosse con Mara Cagol e Renato Curcio. Nato nel 1947 a Reggio Emilia egli incarnava l’anima post resistenziale del Partito Comunista che lasciò per passare alla lotta armata. Nella sua vita non sono mancati lo spirito rivoluzionario, l’impegno e la coerenza ideale. Egli esercitò una funzione dirigente della lotta armata in Italia organizzando i rapimenti Macchiarini e Sossi fino al suo arresto nel settembre 1974. Venne condannato anche per l’omicidio dei due esponenti del MSI morti a Padova nel giugno precedente. Omicidi che egli non commise e non concepì, ma dei quali si assunse la responsabilità politica. Dopo otto anni di carceri speciali, nel 1982 quando ancora non vigevano le leggi premianti, si dissociò dalla lotta armata e scontò altri 12 anni di pena carceraria. Stette quindi in carcere diciotto anni ovvero quattro in più di Mario Moretti che, sostenuto e protetto dai servizi segreti, rapì e uccise Aldo Moro. La sua pena detentiva è durata circa il doppio di quella di brigatisti come Antonio Savasta che la giustizia italiana ritiene colpevole di circa diciassette omicidi. Uscito di galera Alberto Franceschini lavorò a Roma in una cooperativa ARCI e contribuì alle ricerche storiografiche di Fasanella pubblicate nel libro cosa sono le Br. Negli anni della maturità la sua visione della lotta armata era consapevole delle infiltrazioni e delle manipolazioni strumentali operate dallo Stato con i servizi segreti stranieri come ad esempio il Mossad israeliano. Non fu mai collaboratore di giustizia. Convocato in audizione presso la commissione stragi egli contribuì alle ricostruzioni anche indicando i falsi brigatisti infiltrati e protetti dallo Stato come ad esempio Francesco il quale ebbe un ruolo decisivo nel sequestro Sossi, insegnò ai brigatisti le tecniche della violenza militare come la gambizzazione e, protetto da anonimato e nascosto alla stampa, non ha mai fatto la galera. Io non ho mai condiviso le prassi brigatiste e nella mia militanza ho sempre condannato la lotta armata ritenendola, come poi si e rivelato lampante, un grave errore politico nella situazione italiana. In quegli anni l’Italia ha goduto di una situazione nella quale la Costituzione repubblicana e la presenza di grandi organizzazioni di massa permisero alla classe operaia di dispiegare lotte sindacali e politiche molto efficaci nella conquista di diritti e nel contrasto dei disegni reazionari. Il contrasto dialettico ai disegni del grande capitale ci fu e fu molto forte, ma l’ideologia della Resistenza tradita adottata invece dai fondatori delle Brigate Rosse non cogliendo tali potenzialità finì per offrire gli alibi politici e il fianco operativo ai disegni di manipolazione anti operaia. Oggi siamo in un quadro reale molto lontano dagli scenari di grandi lotte che hanno caratterizzato quegli anni. E coloro stessi che scelsero quella strada sbagliata ne hanno una senile e malcelata consapevolezza. Siamo in uno scenario di finanziarizzazione elitaria del capitalismo che vede gli stessi stati nazionali nel ruolo di perdenti nello scontro con le multinazionali e siamo in una crisi che assume giorno dopo giorno i connotati di una guerra mondiale in una prospettiva agghiacciante per le giovani generazioni. Il risultato è che siamo ancora in quel sistema che umilia le persone e ne sfrutta il lavoro, ingannando le coscienze e manipolandone i comportamenti. Coi suoi telegiornalacci questo sistema ha manipolato la verità su Alberto Franceschini anche nell’ora della sua morte. Ha taciuto e mentito la data della sua morte nel timore che il clima del 25 Aprile gli desse una patina di riscatto e ora lo descrive come un complottista. Ma lo fa per autoassolversi nell’illusoria speranza di rimuovere le proprie contraddizioni e responsabilità. Ma anche lo scempio di chi calpesta i fiori non può fermare la primavera.--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- The newspapers have finally reported the death of Alberto Franceschini, founder and leader of the Red Brigades along with Mara Cagol and Renato Curcio. Born in 1947 in Reggio Emilia, he represented the post-Resistance spirit of the Communist Party, which he eventually left to take up armed struggle. He committed crimes like attacks on industrial properties and kidnappings, but was never involved in shootouts. Still, he was convicted for murders he neither committed nor planned, although he took political responsibility for them. Throughout his life, he stayed true to his revolutionary ideals, showing real commitment and consistency. After spending eighteen years in prison, he worked in Rome for an ARCI cooperative and helped with historical research on the Red Brigades.------------------------------------------------------------------------------------------------ (2 Corinthians 5:10)

domenica 27 aprile 2025

Bergoglio's exit strategy

Pur riconoscendo l'impatto significativo del papato di Papa Francesco e la sua grande lezione di umiltà, sospetto che la sua dipartita dalla vita terrena implichi una strategia di uscita pianificata. È possibile che l'attuale narrazione mediatica riguardi in realtà la successione di Papa Benedetto XVI e non quella di Francesco. Il conclave potrebbe prevedere sia votazioni pubbliche che segrete, potenzialmente predisposte prima della riunione formale. Inoltre, la gestione della salute di Bergoglio in questi ultimi mesi suggerisce un piano d'azione meticolosamente orchestrato, che giustificherebbe un'indagine più approfondita sul ruolo di Massimiliano Strappetti, la cui presenza potrebbe implicare più di una semplice cura personale. ============================================================================================================================================================ Pope Francis’s exit may signal a planned exit strategy regarding the succession of Pope Benedict XVI, warranting further investigation into the role of his nursing staff.

4 Maggio 1945 Scontro tra partigiani ad Arzignano

  Il 4 Maggio 1945 ad Arzignano avviene una sparatoria tra partigiani che lascia due morti e due feriti. Sono passati appena due giorni dall...