Arriva l'estate e mi tornano in mente gli anni sessanta con le sue canzoni.
La canzone LEGATA AD UN GRANELLO DI SABBIA è ormai acquisita come pietra miliare della storia della munisca leggera italiana perché contenuta nel primo 45 giri che vendette più di un milione di copie. Rimase in classifica nell’estate e autunno 1961 e ciò venne all’epoca considerato un successo stratosferico tale da convincere il management della RCA italia circa la bontà degli investimenti in nuove tecnologie di sala incisione. Il socio italiano di RCA era lo IOR che aveva messo al comando Ennio Melis il quale era stato segretario personale di Pio XII.
La canzone non è la migliore di Fidenco, ma determinò il suo
successo nelle nuove economie di scala del mercato discografico. Fidenco era
già stato lanciato l’anno precedente con la canzone What a Sky, colonna sonora del
film di Maselli I delfini. Il film
non ebbe successo (il Morandni lo definisce:” Malriuscito affresco di vita
provinciale appesantito da moralismo schematico”) ma la musica invece lo ebbe
persuadendo l’etichetta a produrre il 45 giri con lato B in versione italiana.
Fidenco cantava in italiano e anche in inglese.
Egli compose Legata ad
un granello di sabbia con il musicista (nonché ex tenente di vascello)
Gianni Marchetti il quale poi diventerà l’arrangiatore dei successi festivalieri
di Bobby Solo. Il testo, l’arrangiamento sonoro e la vocalità divennero modello
per il quinquennio successivo. Quel modello e quegli stilemi fecero quindi
scuola negli anni che precedevano l’avvento dei Piper con la relativa
rivoluzione beat. La canzone esprime la concezione melodica del decennio
precedente ma l’arrangiamento con il coro e le sonorità caratterizzate da
timbri ritmici innovativi richiama una certa modernità. Molte colonne sonore
dell’epoca lo copieranno.
Il modello Fidenco resisterà all'attacco degli urlatori ma subirà
un colpo definitivo a Sanremo nel 1967 quando, in coppia nientemeno che con
Cher, non entrerà in finale. Ma il fatto passerà in secondo piano per via di Tenco.
Resterà però legata a quel granello di sabbia la nuova idea
di marketing estivo che farà dell’estate un mito consumistico ed edonistico
ancora in auge.