Il 17 Giugno durante la partita del secolo Italia Germania
Ovest 4 a 3 io ero nel terrazzo di Guido e Alberto con gli amici delle
panchine. Nel terrazzo sopra i portici, con bandierine e giradischi per l’inno
d’Italia. Fu un’emozionante occasione di riscatto per gli operai italiani
immigrati in Germana; quelli operai che sanno bene cosa sono le umiliazioni in
officina dopo una sconfitta, quando i tedeschi cospargono il pavimento di
spaghetti crudi e ti deridono mentre tu ci devi camminare sopra…
Il risultato di quella Partita però, ottenuto con i tempi
supplementari della semifinale, non va confuso con la vittoria del titolo
mondiale, che andò al Brasile il quale batterà l’Italia nella finale del 21
Giugno. La narrazione dominante qui da noi marginalizza ciò che accadde due
giorni dopo a Rio de Janeiro dove, durante i festeggiamenti in onore di Pelè e
la squadra, morirono 73 persone. Ma in tutta Europa vi fu maggiore trepidazione
per la vittoria italiana e anzi in Italia quello fu il primo momento di forte
coesione nazionale dal dopoguerra.
Quell’intenso sentimento collettivo segnò un
topos sociologico che sarebbe stato utilizzato egregiamente ventidue anni dopo
con il concepimento e la nascita di “Forza Italia”, il partito di Silvio
Berlusconi che dominerà la seconda repubblica alla fine del bipolarismo
mondiale.