Tempi duri per i giornalballisti di regime. Sono afflitti da
senso di colpa per tutte le bugie di guerra che sono costretti a dire per
tirare a campare. Se vogliono sopravvivere professionalmente, in particolare i
direttori di quotidiano e i mezzibusti dei TG, debbono soggiacere alle
direttive orwelliane dei padroni di testata che sappiamo essere riconducibili a
due tre fondi di investimento globale. A loro volta questi superfondi sono
riconducibili a poche famiglie storiche alle quali si aggiungono i nuovi ricchi
del finanzcapitalismo tecnologico. Ebbene i giornalisti della mia età, che sono
cresciuti tra solenni battaglie per la liberta di informazione col mito del
watergate, vivono palesemente in stato di ansia mentre i giovani, quelli del
ricambio generazionale, sono cresciuti all’interno di un modello di professionalità
competitiva e precaria forgiata dal marketing. Sono portatori di una filosofia
dell’informazione giornalistica che tende a farne solo uno strumento della
persuasione occulta la cui efficacia si misura monitorando i comportamenti
massivi. Se un comportamento si verifica (come ad esempio la vaccinolatria) l’informazione
e stata efficace mentre al contrario si cambia tutti, si ricompongono gli
assetti della proprietà editoriale e si cacciano i direttori.
Ora la direttrice di GENTE, un rotocalco settimanale storico
che ricordo ancora sul tavolo di mia madre
quando ero bambino, esprime il proprio pensiero su una rubrica
editoriale che si chiama PRIMA CHE MI PASSI DI MENTE, ed ivi scarica le proprie
ansie rielaborate.
Questa settimana ci ricicla una bufala televisiva uscita la
settimana precedente secondo la quale in Svizzera sarebbe stato rapito il
direttore dei programmi di vaccinazione del governo federale da un terrorista
no vax. La notizia, data in questi termini dai TG pomeridiani è stata poi
corretta dalle stesse agenzie di stampa svizzere che hanno diffuso le
dichiarazioni del rapito liberato. Il rapimento, che era durato poche ore,
aveva scopo solo economico e non politico. Ora, il rapitore è stato ucciso
dalla polizia svizzera per cui non potrà più né confermare né smentire ma la testimonianza
del rapito è chiara: gli erano stati
chiesti soldi con urgenza.
Il punto è che l’idea di un rapimento terroristico di natura
no vax risultava troppo succosa per i persuasori di regime e a saperlo erano
soprattutto i corpi speciali svizzeri che erano stati mobilitati. Costoro in
casi del genere devono dichiarare in fretta se si tratta o meno di un attacco
terroristico e allo scopo, per prendere tempo, danno polpette ai giornali. Alla
fine, dopo gli opportuni accertamenti, dichiarano se si tratta o meno di una
emergenza dovuta a terrorismo o, come si usa dire, ad uno squilibrato. E questo
era il caso.
Ora, di questa solenne cantonata presa dai giornalisti
italiani la giornalista non scrive, ma si diffonde sul fatto che le
perquisizioni fatte dai corpi speciali a
casa del giovane rapitore avevano portato ad un quadro psicologico secondo il
quale il soggetto era:”no vax,
terrapiattista, negava gli eventi dell’ 11 settembre , sosteneva che i
terremoti non fossero fenomeni naturali ma artificiali e che gli alieni
vivessero tra di noi.” E aggiunge:”Infinite
teorie del complotto riunite in un’unica mente. Ma come mai? È davvero possibile credere a cosi tanti complotti nello
stesso momento? Ahimè si”.
Vien da chiedere se quando questa direttrice ha scritto questa
prima parte di editoriale le fosse passato di mente che si tratta del tipico,
caricaturale, profilo dello squilibrato secondo la attuale narrazione di regime.
Il modello di squilibrato moderno non e più quello del gangster, dell’anarchico
o del serial killer: e quello del no vax.
E qui si contribuisce a diffonderlo.
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Xe megio esser testa de luzzo che coa de storion...
[ Meglio essere testa di luccio che coda di storione]
OSSIA: Meglio poco e liberi che tanto e servi.
[saggezza lagunare veneta]