Stimolato da alcune osservazione pubblicate dal Giornale di Vicenza
Gentile redazione,
la manifestazione di Schio e le notizie elettorali di questi giorni più che una vittoria della sinistra ci mostrano un autolesionismo della destra. E penso che l’antifascismo, pur restando un valore fondamentale, non dovrebbe essere il terreno dello scontro. A Valdagno abbiamo visto il candidato di centro destra, che risultava il più votato, aumentare al secondo turno di duecento voti mentre il candidato vincente del centro sinistra ha avuto un incremento di tremila. Salta agli occhi la differenza di comportamento: l'elettorato di centro sinistra, a differenza del centro destra, si ricompatta pienamente sul vincente. A mio avviso una dinamica similare la vediamo in termini macroscopici anche in Francia. Con l’aggiunta che l'esito francese evidenzia in particolare che l'antifascismo è ancora un efficace fattore di orientamento elettorale. Esso è, evidentemente, un fattore che si attiva spontaneamente tra le masse elettorali nei sistemi a doppio turno a fronte dei successi della destra. Perciò mi pare abbastanza evidente che la gente va a votare centro sinistra per esorcizzare un pericolo più che per fiducia nel centro sinistra medesimo. E mi pare altrettanto chiaro che le forze politiche di centro destra abbiano un interesse elettorale strategico a togliere di mezzo il fascismo ma non lo fanno. Lo abbiamo visto appunto a Schio. Tuttavia l’effetto di arroccamento che il sentimento antifascista esercita sull’elettorato non costituisce un miglioramento del senso civico altrimenti avremmo un aumento, non una diminuzione dei votanti. Certo, si tratta in ogni caso di voti validi. Ma non perderei di vista che si tratta di un un substrato sentimentale il quale, per quanto giusto e sacrosanto, è ancora generato dai ricordi della seconda guerra mondiale radicati nelle nostre famiglie. Secondo me memoria e attualità politica non sono esattamente la stessa cosa e le campagne andrebbero fatte scegliendo valori di qualità e preparazione dei candidati.
Francesco Boschetto