sabato 31 maggio 2025
Lauro Azzolini e MARA a Cascina Spiotta
Al Tribunale di Alessandria è iniziato nei mesi scorsi un processo che ha come scopo acclarare le tesi del ricorrente Bruno D’Alfonso di fu Giovanni. Quest’ultimo è medaglia d’argento al valore per aver partecipato, a spese della propria vita, alla sparatoria che avvenne il 5 Giugno 1975 nella località chiamata Cascina Spiotta. Il fatto in sé è ricco di suggestioni e ricordi perché riguarda un periodo nel quale le Brigate Rosse apparivano come una avanguardia nella lotta rivoluzionaria innescata dalle lotte operaie e sindacali di quegli anni. Esso vide la morte di Marisa Cagol detta MARA e fu presentato come uno scontro armato vinto dalle forze dello Stato. Si trattò invece di uno scontro interno allo Stato perché le BR erano già pesantemente infiltrate tra servizi segreti internazionali, polizie e carabinieri e lo scontro che in quel luogo avvenne fu solo il risultato di una somma di errori intercorsi tra le reciproche manipolazioni. Tutto questo venne successivamente rimontato e depistato per cinquant’anni generando frustrazioni e rivalità tra i vari protagonisti. .Tra questi c’è appunto Bruno D’Alfonso, carabiniere abruzzese e giornalista il quale all’epoca aveva dieci anni e ricevette sul proprio petto la medaglia d’argento assegnata al padre.Il rapimento aveva come scopo l’autofinanziamento della organizzazione armata ed era il primo ad avere tale motivazione. Coinvolse l’amministratore delegato della casa Gancia ed avveniva ad un anno da quello che era stato un importante successo di immagine per le Brigate Rosse: il rapimento Sossi. L’azione era stata decisa dai vertici BR in una riunione d’aprile tra Curcio, Cagol e Moretti. Ciò ne prova la premeditazione e testimonia la volontà di realizzare un salto quantitativo nel fabbisogno finanziario della Organizzazione. Lo studioso Sergio Flamini, parlamentare più volte membro di commissioni parlamentari di inchiesta sulle stragi, sulle trame nere e gli anni di piombo, ne ha ricostruito le dinamiche. Tuttavia potrebbero emergere novita interessanti tali da spiegare perche il Gancia, che si trovava all'interno della cascina per tutto il tempo delle sparatorie, non ne abbia mai parlato in termini risolutivi.======================================================================================================================================================================== La vicenda merita una citazione di Matteo 10:25 "there is nothin hidden that will be made not known, nor anything secret that wil not be known".
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