La settimana SCORSA gran balla antiputin ridicolizzata dai
Russi. Dopo in caso Skripal il cui epilogo pare totalmente ignorato dal
mainstream, ora abbiamo il caso Arkadi Babcenko. Il caso è talmente clamoroso
che i giornalisti occidentali sono imbarazzati fino a punto di parlare di “fake
news a fin di bene”. La cosa ovviamente risulta totalmente ridicola e si aggiunge
al bagaglio populistico. Per ogni balla il popolo si vendica nell’urna ma i
media sono così schiavi e impreparati che continuano a provare a reggere il
moccolo. Allora si cerca di teorizzare che siano i media stessi a venire
ingannati, magari dai politici. Ma non regge neanche questa. L’unica speranza –
per il mainstream - è che questi episodi vengano rapidamente accantonati e
dimenticati.
Babcenko sarebbe stato “freddato dai servizi speciali russi”
Martedi scorso, ma poi è resuscitato. I portavoce di Kiev si erano sprecati in
accuse antiputiniane senza risparmio di malinconici dettagli come la sofferenza
della moglie e i parallellismi col caso Politovskaya, ma poi costui è apparso
vivo e vegeto in una conferenza stampa. Questa è servita a Lavrov per
dimostrare il livello di menzogne che caratterizza l’occidente. Ma il commento
di Lavrov (ministro esteri russo, persona alquanto abile) è stato appena
accennato dai nostri mentre si è dato spazio alla precaria autodifesa ucraina.
In essa si sostiene di essere ricorsi ad una montatura per difendere Babcenko
dai russi che volevano ucciderlo.
Ma anche se fosse così servirebbe solo a
lasciar intravvedere la protervia e la faccia tosta con la quale i politici di
Kiev sanno mentire.
Gutta cavat lapidem
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