[Nota su Portuali, PUZZER, Patuanelli ecc.]
Nella città di Trieste, dopo una brutale repressione di
Stato avvenuta Lunedì scorso, è seguita una settimana di lotte e manifestazioni
non violente guidate da spontaneistiche rappresentanze di lavoratoti portuali. I
promotori hanno poi saggiamente rifiutato che su tale movimento si
sovrapponesse una cavalcata no global con rischiose infiltrazioni e confusione
di obiettivi. Nella giornata di domenica il triestino Stefano Patuanelli nella
sua qualità di Ministro del governo Draghi ha incontrato formalmente e ascoltato le istanze esposte dal capopopolo Stefano PUZZER. Io Vedo
in tale incontro un punto di partenza per una nuova speranza di rinnovamento
politico.
…
Oggi il popolo ha parlato e ha detto no alla deriva
anticostituzionale delle multinazionali. Ora il processo autoritario del quale
il Governo e il Parlamento Italiani si sono fatti servi ha davanti a sé la
linea finale ben visibile. Se questa linea verrà accettata si tratterà di una
vittoria della politica partecipata, una vittoria di quelle piazze che sanno da
sempre ristabilire l’equilibrio democratico quando il sistema si corrompe e la
sovranità si squaglia.
I lavoratori portuali hanno innescato una lotta esemplare
per la libertà e la dignità nel lavoro, contro ogni imposizione di tessere e
trattamenti pseudo-sanitari, contro la violazione dell’articolo 32 della
costituzione ovvero quell’istanza di cautela e di diritto di scelta che gli
uomini della Resistenza seppero donarci difronte ai rischi e alle logiche
nazifasciste. Grazie ai lavoratori portuali di Trieste e a tutti coloro che
hanno saputo opporsi.
Ora teniamoci stretto questo piccolo grande margine di
libertà che Trieste ci ha donato e vediamo quanto dura perché il governo e il
regime multinazionale reagiranno, non staranno certo fermi di fronte alle
pulsanti aspettative del Great Reset. Ora Gabrielli, Lamorgese & C.
rilanceranno la corruzione l’infiltrazione e la provocazione di Stato,
divideranno i portuali e intossicheranno le piazze. La Cgil, che per settant’anni
era stata bastione della democrazia nei luoghi di lavoro e fuori, è già stata
sedata; i partiti sono da tempo corrotti e asserviti, il mondo cattolico
incantato e disorientato, i giovani e gli studenti disarmati dal miraggio tecno-ipnotico
e le famiglie lobotomizzate dal mainstream. Ma c’è l’amore, c’è la passione per
la libertà di una generazione che è cresciuta nei valori di una Costituzione
antifascista e laborista, una lezione che ancora non si è spenta e ancora
illumina il futuro. Sappia chi ama e chi crede seguire questa luce.
Ora tocca al sistema delle Rappresentanze Sindacali, tocca
alla Cgil e agli uomini di buona volontà dare senso e consolidare la lezione di
Trieste. La strada giusta è quella della libertà di scelta, quella del lavoro e
della corretta informazione. La strada giusta è quella di assicurare alle nuove
generazioni la forza morale e la capacità critica che permetteranno loro di
affrontare le sfide della nuova normalità. Le sfide del futuro umano.
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Nota Bene
Le persone
intelligenti appaiono pazze agli occhi degli stupidi.
E soprattutto:
Die stimme des
intellekt ist laise. (Sigmund Freud)
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