Oggi il GdiVi pubblica tra le lettere una riflessione di
Mario Giulianati nella quale egli si dichiara contrario alla sottoscrizione
della clausola.
Il 28 febbraio 2024 viene emanato il verdetto relativo al
provvedimento disciplinare Vannacci avviarto su iniziativa del ministro della
difesa Crosetto. Sospensione dalI’impiego (anche anzianta’ e stipendio) per 11
mesi. Giusto il tempo della campagna elettorale. il tema dell’attualità
dell’antifascismo è critico. Il giornalista Cruciani parla di “fascismo degli
antifascisti”. In una città medagliata
per il supporto dato alla Resistenza si pone il problema etico se è giusto
usare gli spazi pubblici per veicolare messaggi anticostituzionali. In termini
astratti si tratta a mio avviso di una opzione fondata, ma in termini
pragmatici mi pare un fronte di battaglia un po’ specioso. In particolare in
provincia qui in Veneto la sinistra soffre di una immagine supponente e
telecomandata da Roma. Figure come Vannacci appaiono come chi punta i piedi e
preferisce fare di “testa sua”, in una visione casalinga della libertà di
pensiero.
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Lettera della
presidenza e vicepresidenti Anpi viene indirizzata al sindaco per esprimere
considerazioni critiche cira la venuta del gen.Vannacci al teatro Astra il 23
Marzo per presentare il proprio secondo libro. In essa viene sollecitato il
ripristino della clausola antifascista.
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Il tema rigiarda la
qualità dell’uso degli spazi pubblici. La Città infatti aveva adottato nel
periodo Variati, un regolamento per la concessione e l’uso degli spazi
pubblici caratterizzato da un criterio detto “clausola antifascista” che obbliga i gestori delle sale a chiedere
ai richiedenti una dichiarazione di antifascismo. La clausola venne tolta da
Rucco.
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