Esistono
sperimentazioni su popolazioni ignare note ad organismi istituzionali.
Ad
esempio le scie chimiche, ovvero sperimentazioni che sarebbero connesse con
esperimenti militari di controllo del clima metereologico responsabili di
dermatologie e malattie respiratorie. Vi sarebbero in proposito documenti
governativi e ricerche scientifiche. Ma c’è anche una campagna negazionista che
le definisce “una tipica frottola o
leggenda metropolitana”.
In proposito però esistono atti parlamentari che
raramente vengono citati nei frequenti articoli di attualità polemica dei
giornali in tema di complottismo.
Fortuna che su internet si possono fare
ricerche su tali atti parlamentari incontrando, ad esempio, affermazioni come
la seguente.
“Da
circa tre decenni la comunità scientifica sta studiando la possibilità che le
comuni scie di condensazione possano influenzare il clima delle zone
maggiormente interessate dal traffico aereo. Nonostante siano stati ottenuti
interessanti risultati, non sono però definitivi. Da molti anni esistono teorie
che prevedono la possibilità di controllare il clima; tuttavia, nell'unico caso
oggetto di una lunga e ben documentata sperimentazione, cioè l'inseminazione
delle nubi per la stimolazione delle piogge, i risultati sono ancora
controversi dopo 60 anni di esperimenti. È pertanto prematuro ritenere che
altre tecniche, come ad esempio l'uso del bario per ridurre la precipitazione o
l'uso dell'antenna HAARP, possano essere considerate efficaci ed affidabili
senza aver condotto una lunga e attenta sperimentazione. In entrambi i casi,
non sono state trovate chiare informazioni che permettano di legare una
sperimentazione in tal senso alle scie di condensazione.”
Nonostante il tono apparentemente dimesso, a comunicarlo in parlamento è stato il
Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare:
Roberto Menia.
Lo si può trovare agli atti cercando Risposta scritta del 7 Novembre 2008 alla interrogazione
parlamentare presentata dal sen. Di Pietro.
***
In
Italia non è ancora attivo lo strumento di segnalazione delle fake, ma il più diffuso social network Facebook è già pronto. In futuro forse uscirà la frase: “Contenuto contestato da un verificatore
indipendente”. In pratica nessuna censura diretta, ma segnalazione di fake.
Snopes.com
e PolitiFact sono due organizzazioni di fact Checking ovvero agenzie a
pagamento che verificano l’attendibilità di notizia. Chissà quali saranno le italiane.
La
censura del futuro non sarà repressiva, ma pro-attiva. Ne vedremo delle belle, che ci piaceranno,
ma non potremo fidarci.
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