Nella
mesta celebrazione del sessantesimo anniversario dei trattati europei il Presidente della Repubblica ha tento un discorso alle camere riunite. Occorre
una nuova riflessione, ha detto Mattarella partendo dalla BREXIT. Ma su questo
solo un accenno, ricordando che GB non è tra i fondatori, anzi era entrata nel
1973 quando tirava tutta un’altra aria.
Il
discorso poi ha un suo spessore dedicato al ruolo che i principi ispiratori
hanno avuto nel garantire la pace superando sempre, finora, le spinte disgregative.
Ma alla
fine anche Mattarella viene al dunque: la congiuntura finanziaria sta lacerando
il tessuto sociale dei paesi membri e l’instabilità diffusa ai nostri confini
impongono la necessità di “rilanciare la
sfida per la riforma dei Trattati”. L’immigrazione mediterranea, l’offensiva
terroristica e il debito sovrano impongono di cambiare in particolare Lisbona.
Ma attenzione perché le origini del debito stanno nelle politiche sovrane, non
nell’Euro e la BCE. Quest’ultima anzi ha saputo affrontare la crisi tenendo
bassi i tassi e salvaguardando il sistema creditizio.
Il 25
ci sarà il cerimonione internazionale presso il Campidoglio con tutti i capi di
Stato, ma ad occhio non sembra che ci sarà gran pompa. Penso che la stampa darà
spazio soprattutto al tema sicurezza e forse prenderà qualche spunto per
critiche alla Raggi in funzione anti Cinquestelle.
Auguri
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