Le notizie più importanti, tra i fatti che destano
l’attenzione del mainstream in queste settimane, riguardano il riassetto delle
posizioni strategiche. Trump ha digerito la sconfitta americana in Siria
aiutandosi col finto bombardamento antichimico ed ha riavviato il battage sui
dazi per impressionare l’Eurozona.
In questo nuovo Quadro, nonostante Assad
consolidi il proprio potere, rimane conflittuale il dossier mediorientale e
potrebbe evolversi negativamente il lato iraniano su iniziativa diretta di
Israele. C’è solo da augurarsi che il rilancio del conflitto mantenga un carattere
regionale senza coinvolgere l’intervento diretto delle superpotenze. Le
oligarchie sunnite sono state rimpinzate di armi negli ultimi mesi, si può quindi
sperare che si arrangino per un po’. Invece, nell’ambito della dialettica tra
Trump e l’establishment atlantista, occorrerà aprire nuovi fronti in centroamerica
e soprattutto verso Maduro, perciò assistiamo a vari pellegrinaggi verso
Washington.
Il problema è la Cina. Essa si rafforza nello scenario di
unificazione delle due Coree. E potrebbe cercare di sintonizzarsi meglio con
l’Europa, lanciare le criptomonete e accelerare la prospettiva di costruzione
del canale Nicaraguense. In proposito sta partendo alla chetichella una
campagna di sputtanamento verso Daniel Ortega.
L’Italia appare in seconda fila mentre Macron, Merkel e May,
ciascuno col proprio passo, ritornano all’ovile.
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In Italia c’è lo stallo politico e gli armageddoni ne
approfittano per piazzare armamenti ed elicotteri. La riunione del CIPE che ha
formalmente autorizzati i contratti è stata accantonata dal mainstream
coprendola col petteglezzo telegiornalistico sulle schermaglie per la nuova
composizione politica.
Non escludo che Mattarella lavori per prorogare lo
stallo per tutto il 2018: governicchio per nuove elezioni. Poi scontro all’ok
Corral tra Lega e M5s. Aggiustamenti della Legge elettorale, misure di cassa e
aumento dell’IVA. Pope Francis appare ormai definitivamente riallineato.
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A Valdagno celebrazioni per la Morte di Pietro Marzotto.
Viene sepolta definitivamente l’era del capitalismo etico. La vallata verrà definitivamente
pedemontanizzata: svuotamento delle colline, ipermercati, immigrazione.
Mah...!
Meglio ritirarsi in montagna e rileggere, tra una
passeggiata e l’altra, l’intera opera di Borges ed Eco.
Ubi libertas,
ibi Patria.
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