Il governo italiano in carica, uno dei più popolari da
sempre, fatica partorire il suo primo documento economico finanziario.
Nonostante sia costituito sulla base di un contratto scritto nei suoi vari
punti i vincoli europei, legati ad impegni di flessibilità stabiliti da governi
precedenti, ne condizionano la fattibilità. La burocrazia UE sostituisce di
fatto l’opposizione politica appesantendo lo sforzo dei ministri economici. Ciò
avviene perché i partiti storici, dei quali la stessa burocrazia è espressione ed
immagine, sono stati annichiliti da un elettorato definitivamente deluso e
sfiduciato.
Il medesimo elettorato però ha manifestato solidarietà e
fiducia, ai limiti dell’entusiasmo, al Presidente del Consiglio in carica in
occasione della disgrazia accaduta a Genova ove è crollato un ponte stradale
con 43 vittime e paralisi della intera città. I medesimi cittadini hanno, in
tale circostanza, manifestato disprezzo per il resto dei rappresentanti
politici e freddezza nei confronti dello stesso Presidente della Repubblica. Ciò
fa pensare, al di là delle palle che racconta il mainstream, che sul piano
della coesione sociale il documento economico finanziario troverà accoglienza.
Ed in proposito un segnale netto di consenso è venuto dai lavoratori delle
acciaierie di Taranto.
Il contesto internazionale extra UE vede senza pregiudizio
il nuovo governo. Gli investitori americani, in vista dello scenario post
quantative easing, sperano di avvantaggiarsi col nuovo corso italiano e in
linea di massima segnalano disponibilità verso i titoli. Ciò potrebbe
compensare la futura minor protezione BCE. Dipenderà dal comportamento di
alcuni fondi che agiscono sul mercato finanziario globale. Nello stesso tempo
gli investitori Russi sperano in un nuovo ruolo italiano anti sanzioni. Cosa questa
che potrebbe avere benefici sul PIL. Infine pare che anche la Cina in
circostanze formali abbia manifestato segnali esenti da pregiudizi nei riguardi
della nostra economia e gradirebbe una azione italiana contro i dazi nel G7.
Non reta che ipotizzare una quadratura contabile nelle
prossime ore. Ad esempio attribuendo alla UE alcuni oneri del traffico migratorio.
Nulla die sine gladio.
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