Una novantina d'anni fa la Federazione Internazionale delle Organizzazioni Eugenetiche
si riunì a Roma per discutere “urgenti contromisure” alla
contaminazione della razza. Era il 27 settembre 1929.
Per i delegati la Federazione aveva preparato un
appello da proporre al duce Mussolini e una carta geografica indicava le
popolazioni “difettose” in ogni continente. In quella sede giunse Mussolini con
i suoi ospiti della serata, Charles Davenport e Eugen Fisher ai quali, dopo
averli ricevuti a Palazzo Venezia aveva mostrato la grandiosità dei resti
romani.
Il primo di questi
due ospiti (Davenport) era considerato uno dei più prestigiosi biologi
dell’epoca, dirigeva l’Ufficio del Registro Eugenetico presso il Cold Spring
Harbor Laboratory di Long Island che era una istituzione finanziata dalle famiglie
Carnegie, Rockfeller e Harriman e si occupava di pulizia etnica della
immigrazione. Partecipava in qualità di delegato e rappresentante degli Stati
Uniti.
Il secondo (Fisher) era il medico e antropologo tedesco che
conduceva ricerche sulla nascente genetica umana riscoprendo e rivalutando
Mendel. Fu anche rettore della Università Frederick William di Berlino nonché membro
del partito Nazista e le sue idee ispirarono le leggi di Norimberga del 1935. Era
presente nella sua qualità di presidente della Federazione.
Mussolini, considerato all’epoca un prestigioso leader
internazionale, fece gli onori di casa e un saluto formale all’assemblea senza
però assumere impegni. E’ molto probabile infatti che non gradisse la
collocazione dell’Italia sulla carta geografica che la mostrava tra le nazioni
con popolazioni inferiori. E soprattutto aveva firmati i Patti Lateranensi da
appena otto mesi. E’ anche probabile che, preso atto dei nuovi obiettivi di
contenimento degli arrivi migratori stabiliti dagli USA, si fosse rafforzato
nella propria convinzione circa la necessità di una politica della famiglia che
si caratterizzasse per la crescita demografica e il miglioramento della qualità
della razza attraverso lo sport e l’istruzione. Gli anni successivi infatti
videro il regime impegnato in un grande sforzo di crescita con il sogno
dell’impero. Ma questa stessa politica porterà l’Italia in collisione con la
Società delle Nazioni e all’antisemitismo.
Gli Stati Uniti invece erano ormai da un ventennio avviati
ad una politica di igiene razziale e ormai 27 Stati avevano recepito le linee
approvate dal Congresso nel 1924 con la legge Johnson-Reed che mirava ad
impedire la procreazione contaminata con soggetti deboli e minorati. Veniva
praticato il divieto di matrimonio (tassi di natalità differenziali) e la
sterilizzazione forzata soprattutto dopo che nel 1927 il presidente della Corte
Suprema Olivei Wendell Holmes aveva decretato che una ragazza madre, Carrie
Buck, venisse “resa sterile perché
ritardata come i suoi antenati”. Questa visione eugenetica era condivisa e
sostenuta dall’ambiente scientifico, che era ancora suggestionato dalle
dottrine di Francis Galton, era stata vista favorevolmente da Woodrow Wilson e
buona parte di quel ceto politico che ben si accompagnava alle campagne
proibizioniste.
Un ruolo importante nella diffusione di quelle idee lo aveva
svolto il medico tedesco residente nel Connecticut Alfred Poetz con i suoi
scritti. Costui tornò in Germania ove propagò la propria visione eugenetica.
Ciò era in sintonia con gli obiettivi della stessa Amministrazione americana
che nel 1923 aveva nominato emissario per l’Europa Harry Laughlin, teorico
appunto della compulsory sterilization.
Le campagne eugenetiche americane e le idee
nazionalsocialiste in Germania si sostenevano reciprocamente e quando la
Germania varò nel 1933 un piano di sterilizzazione di 400 mila cittadini
minorati, epilettici, deformi ecc. molti ambienti istituzionali americani
salutarono l’evento con entusiasmo. Si può quindi collocare in questa epoca il
cambio di leadership nel movimento eugenetico internazionale in favore della
Germania. Con la leadership tedesca medici ed esperti eugenisti americani
torneranno in Germania al servizio del Reich. Tra questi Edwin Katzen Elleboren
che lavorerà nel campo di Buchenwald finendo la propria carriera con una
condanna all’ergastolo.
Al processo di Norimberga la collaborazione tedesco
statunitense costituirà uno dei principali argomenti di difesa per gli imputati
e tra gli atti si trova anche la sentenza Holmes del 1927.
Interessante è soprattutto la posizione del Vaticano. PIO XI condannò l’eugenetica prima della guerra con
l’enciclica sul matrimonio Casti Connubii del 31 Dicembre 1930.
L’unico paese europeo che accettò l’impostazione eugenetica
americana promossa da Laughlin fu la Svezia che a partire dal 1934 sterilizzò
63.000 esseri umani.
***
La legislazione eugenetica che prese corpo negli Stai Uniti
nel trentennio antebellico rimase in vigore a lungo. In alcuni stati quelle
leggi vennero abolite solo negli anni settanta. Nella prassi però essa smise di
essere applicata in particolare dal 1952 quando venne promulgata la legge che
consente l’acquisizione della cittadinanza americana indipendentemente da sesso
o etnia. Ciò costituì un netto segnale di inversione di tendenza.
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Metà delle vite che voi salvate non sono degne di essere salvate, perché sono inutili, mentre l'altra metà non andrebbe salvata perché è perfida. La vostra coscienza non vi rinfaccia mai l'empietà di questa guerra permanente contro i piani della Provvidenza?
Benjamin Franklin 1764