L’annuncio Pfizer-BioNTech viaggia in borsa mentre
gli stati europei elaborano linee guida e proposte di legge a protezione del
popolo bue che, secondo i legislatori, non capisce la gravità della situazione.
Per cui la strada è quella di togliere libertà di comportamento e socialità.
In Brasile riprende corpo la corsa vaccinista dopo la
defaillance Sinovac il cui morto durante la sperimentazione viene fatto passare
per suicidio. Ma il vero competitor penso sia la farmacologia di Putin che era
già più avanti anni fa quando Obama boicottò i giochi di Sochi per non
offrire una passerella internazionale che mostrasse la superiorità del farmaci
Russi.
Convegno Fondazione Veronesi
Dietro alla competizione vaccinista c’è lo scontro tra
modelli di controllo sociale. In proposito una utile riflessione ci viene
offerta in questi gg da Fondazione Veronesi che ha promosso, col patrocinio
della Presidenza della Repubblica, una Conferenza Mondiale Science for Peace and Health. Nel primo panel sono state presentate
comunicazioni sul tema Libertà e
Controllo tra le quali quella del prof Martinelli, professore emerito di
sociologia e scienze politiche presso l’Università d Miano. In essa e nel
dibattito, si osserva che:
-
L’intelligenza artificiale (AI) è una realtà
immanente nella futura organizzazione globale ma oltre al miglioramento della
condizione di vita e di lavoro porta con sé pericoli per le libertà personali
attraverso i nuovi livelli di pervasività e capillarità nel controllo
individuale anche in termini di pensiero e azione. Il trade
off tra Libertà e Controllo rappresenta quindi la principale contraddizione
della modernità e per affrontarlo occorre un confronto globale, non parziale,
tra culture e civiltà dei diritti. In ambito ONU, che costituisce la sede
deputata, se non naturale per tale dibattito, si confrontano da tempo visioni
diverse sulla stessa definizione di Diritti Umani. Da una parte si pone infatti
l’accento sui diritti e le libertà SOCIALI, dall’altra il tema viene declinato
sulle libertà INDIVIDUALI. Ora, a giudizio del prof Martinelli un’azione di
controllo sull’INTELLIGENZA ARTIFICIALE necessita di un contesto di tipo liberal
democratico per poter essere esercitato efficacemente e tale principio non
riesce a passare all’ONU che è bloccata.
Su questo l’esempio
più efficace è dato dall’Image Processing
(riconoscimento facciale) una delle tante tecnologie emergenti, ma destinata a
costituire il fattore portante dei futuri sistemi di controllo sociale. Ebbene
essa può essere usata sia per la protezione da comportamenti illeciti, sia per
la repressione del dissenso. Gli scontri di piazza dell’ultimo anno, in
particolare Hong Kong ma anche la campagna di Black Lives Matter per la morte
di George Floyd, dimostrano che l’algoritmo
di tipo machine learning utilizzato
sia nell’una che nell’altra piazza per l’individuazione repressiva è
influenzato dalla cultura (e quindi dai pregiudizi) di chi l’ha creato. Se è
stato creato da operatori bianchi caucasici e maschi ne uscirà un algoritmo
che, nella enorme scala dei big data, commette più errori di riconoscimento tra
i neri e tra le donne.
Anche l’algoritmo cinese porta simili tracce di pregiudizio
involontario ed è di questi gg l’annuncio di un nuovo software image processing
che discrimina per etnie. Si tratterebbe di un approccio inaccettabile in
occidente.
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