Premesso che la
memoria è essenziale per la trasmissione dei valori
e che l’Anpi rappresenta ancora un fattore di memoria decisivo, due sono le
interviste sul 25 Aprile, di quest’anno, inteso come festa della liberazione,
che mi sono piaciute. Diciamo che non mi sarebbero piaciute negli anni scorsi,
quelli pre-Covid, perché le avrei trovate fuori tema e divisive.
Ora invece si tratta di interviste che esprimono il punto vista essenziale per resistere
alla manipolazione in atto. Gia, proprio cosi: oggi sono la verità e la sincerità
ad essere fattori di liberazione.
La prima è apparsa su Byoblu e la seconda sul quotidiano
La Verità di Lunedì 24 Aprile 2023.
Gli intervistati sono rispettivamente Gianfranco La Grassa e Marco
Rizzo. Il primo è un professore di economia che ha militato in aree politiche alla
sinistra del Pci, l’altro è un noto ex parlamentare del PCI ora
sostenitore di Democrazia Sovrana e Popolare, l’unica forza politica non
ipocrita legalmente costituita.
La Grassa precisa il suo punto di vista (“Ho detto che il comunismo è finito, ma non lo rinnego, sia
chiaro”) e attacca sul fatto che in realtà non c’è mai stata
liberazione. Per lui gli anglo americani non sono stati liberatori ma i nuovi
occupanti di un paese che aveva fatto di tutto per passare da paese vincitore. Inoltre
noi non siamo stati liberati dal fascismo perché esso era già finito il 25
Luglio del ’43. In pratica da una occupazione si è passati
ad un’altra e noi siamo sempre stati occupati dagli americani, comandati e
guidati da loro con le loro basi sul nostro territorio. Non siamo mai stati
completamente autonomi. Quindi non siamo stati liberati. In pratica antifascismo
e anticomunismo sono cose vecchie e superate.
1 - I comunisti non lo erano già più sin dall’inizio degli anni settanta.
(Si vede anche dal libro di Marcello Sorgi sulle trattative segrete per
occidentalizzarsi). Dopo BERINGUER abbiamo dirigenti molto più scadenti. Mani
pulite è stata una operazione filo americana. Un colpo bene organizzato
dopo che era caduta l’URSS. USA voleva liberarsi di Craxi e Andreotti e puntava
sui post comunisti ma il processo fu interrotto dalla scesa in campo di
Berlusconi.
2 - Basta parlare di antifascismo come fatto unitario perché in realtà
non lo fu. Tra di loro gli antifascisti si sono anche fatti fuori… L’antifascismo
non era unito per niente. I capi partigiani odiavano i democristiani. I
liberali e i badogliani sono stati fascisti fino all’ultimo minuto e poi hanno
fatto il cambio di casacca opportunistico.
Lo ha detto anche Cossiga: i comunisti sono stati i principali
lottatori. I tedeschi sono diventati nostri nemici quando gli americani hanno
iniziato a salire in Italia. Quindi gli alleati anglo americani erano tali. Resistenza
tradita? C’e stata una guerra partigiana. I comunisti hanno dato una mano
decisiva sapendo che l’Italia non sarebbe stata neanche dopo comunista, ma
capitalista. Solo che forse si aspettavano qualche cambiamento e contropartita
sociale più importante. L’URSS accettava questa prospettiva perché prendeva
atto che in Italia c’era l’esercito alleato e perché è stata
costretta dalle due atomiche. Le bombe non erano necessarie soprattutto nei
pochi giorni tra Hiroscima e Nagasaki i giapponesi erano già alla resa
quando esse sono state buttate.
Occorre un minimo di oggettività. Ma possiamo sganciarci dagli
americani. Si c’è un declino. C’è il multilateralismo in crescita e anche in
casa cresce. Ma i più servi per momento sono proprio gli europei. Ci sono segnali
di sganciamento dal dollaro persino da Bolsonaro e Lula.
Sto dalla Parte della Russia e della Cina perché voglio il
multipolarismo. E che si opponga alla prepotenza americana.
Marco Rizzo è altrettanto chiaro. L’antifascismo odierno è una parodia. La destra lo usa per rinsaldare il
suo elettorato, la sinistra lo rispolvera perché ci sono le elezioni
amministrative. Oggi la politica non conta quasi nulla, le decisioni vengono
prese all’estero. Un presidente del consiglio conta cento volte meno del FMI,
della BCE e della NATO. La politica
serve solo a distrarre gli elettori con litigi di bassa lega. Non c’e vera
discussione sulle cose importanti.
Essere antifascisti oggi significa soprattutto schierarsi contro
la guerra.
L’ITALIA RIPUDIA
LA GUERRA mentre l’articolo 11 della Costituzione è scomparso
dal radar. Durante la pandemia la Costituzione è stata calpestata dagli stessi che
oggi vi si appellano. Non possiamo essere il cinquantunesino stato americano. Domanda: Che ne sarà dell’Ucraina senza l’appoggio occidentale? Risposta: Formalmente la guerra è tra Ucraina e Russia. Entrambe sono
fuori dalla NATO e dall’UE. Che cosa centra l’ITALIA?
C’E UN AGGRESSORE E UN AGGREDITO:
Allora perché non mandiamo armi anche in Palestina e nello Yemen?
E perché le abbiamo ritirate dall’Afghanistan?
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The Italian national holiday of April 25 is dedicated to LIBERATION but Italy has never been freed. Anti-fascist today means above all being against war. Is there an attacked people to help? So why not we sent weapons to Palestine people and Yemen as well?