Fucilato il 19 Novembre 1915 per eseguire la pena di morte decretata dallo stato dello Utah dopo un processo di dubbia legittimità, l’immigrato trentacinquenne svedese Joel Hȁgglund è oggi un eroe del sindacalismo unitario americano ed internazionale. Il 2015 ci porterà il centenario della sua morte.
Aveva
cambiato il suo nome in Joel Emmanuel Hillstrom, poi diventato Joe Hill, dopo
essere stato schedato dalla polizia come sovversivo.
Era nato a
Gȁvle (città di settantamila abitanti a nord di Stoccolma) figlio di Margareta
Katalina e Olof Hȁgglund. Il padre era un ferrotramviere amante della musica
che gli fece prendere lezioni durante l’infanzia. Il piccolo Joel infatti
sapeva suonare il pianoforte, l’organo, la chitarra e il violino. Quest’ultimo
era il suo strumento preferito.
Era giunto
in America nel 1902 per fare il facchino a New York, l’operaio a Chicago e
infine, dopo vari viaggi (da agitatore politico-sindacale anche in Messico), si
stabilì a Salt Lake City nell’autunno del 1913. Aveva da tempo aderito al
sindacato rivoluzionario I.W.W. e nell’annata 1910 si possono trovare suoi
scritti nella rivista ufficiale del sindacato. Si fece conoscere per le sue
qualità di musicista-propagandista componendo e adattando motivi già esistenti
o nuovi versi da lui medesimo composti in tema di lotta di classe e diritti dei
lavoratori. La sua produzione arricchì il Libretto Rosso di Canzoni dell’I.W.W.
(Little Red Song Book).
Il 13
gennaio del 1914 Joe Hill venne arrestato e portato nel carcere di Salt Lake
City dove fu mostrato al figlio di un commerciante che era stato ucciso in una
sparatoria. Fu sulla base di questo incerto riconoscimento che venne accusato
di omicidio volontario. L’arma non venne ritrovata e Joe hill si dichiarò not
guilty. Scelse di difendersi da solo per sfiducia nel sistema e fallì ogni
difesa processuale. Venne condannato a morte offrendogli di scegliere tra
l’impiccagione e la fucilazione. Scelse quest’ultima. La sentenza però venne
eseguita più di un anno dopo perché l’azione di sostegno solidale I.W.W,
peraltro da lui non richiesta e mai sollecitata, fu molto efficace trasformando
il suo processo in un caso internazionale che produsse anche l’interessamento
del presidente Wilson. Gli avvocati del comitato di difesa furono sul punto di
ottenere la revisione del processo, e anche il ministro svedese pubblicò un
appello per la non esecuzione della sentenza, ma la mattina del 19 Novembre
1915 un plotone di esecuzione formato da quattro specialisti di tiro nascosti
dietro una tenda, spararono sul suo petto ponendo fine ad una vita dedicata ai
diritti e alla dignità dei lavoratori.
La vita e la
figura di questo sindacalista agitatore delle IWW (Industrial Workers of the
World), venne rilanciata dallo scrittore americano Dos Passos, il quale dedica
un intero capitolo alla sua figura nel romanzo “1919” uscito nel 1932.
I suoi versi
e le sue melodie sono state cantate da milioni di lavoratrici e lavoratori
americani nelle lotte degli anni trenta e degli anni sessanta. E le ballate
scritte su di lui hanno accompagnato tutta l’epopea dei grandi folk singers
nella lotta per la conquista dei diritti civili.
Da non perdere
quelle di Peet Seeger e Joan Baez.
Nel 1990 la
Svezia emise un francobollo commemorativo della figura artistica di Joe Hill.
Sul web si
può trovare un sito elegante ed esauriente che ne onora la memoria:
http://www.joehill.org/
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