Renzi è
stato in America per comprare i dronI di Obama. Costui ne ha bisogno perché è
sotto il tiro degli armageddoni e rischia di far perdere i Democratici alle
prossime elezioni.
Obama nei
suoi due mandati ha depotenziato il ruolo del Pentagono e ha ristrutturato la
CIA alterando i tradizionali rapporti di forza lobbistici sul Congresso. Il
gigantesco complesso industriale militare che condiziona e controlla
direttamente la politica americana, all’inizio del secondo mandato obamiano
rischiava di non contare più niente ed ha reagito. I produttori di armi
leggere, quelle che uccidono nelle scuole, sono scesi in campo apertamente e si
sono alleati con John McCain, storico senatore espressione dei poteri
tradizionali. Il risultato è stato un attacco pesantissimo alla politica
interna, in particolare la riforma sanitaria, e poi un investimento diretto
negli eserciti privati del medio oriente. Una politica che ha contribuito alla
nascita di ISIL e che paghiamo oggi.
Il cordone di interessi che sosteneva
Obama però ha saputo resistere e Obama è stato in equilibrio (anche se ha
dovuto digerire la permanenza di Guantanamo e un po’ di svolte in Siria). Ma
tutto questo rischia di non bastare più oggi che Netanyahu, dopo l’accordo
nucleare, sta alzando al massimo il livello di scontro.
Vari centri
finanziari americani, tra i quali i settori assicurativi detentori del capitale
derivante dalle polizze vita con le quali l’esercito copriva i rischio morte
dei militari in Afghanistan e Iraq, stanno considerando la possibilità cedere
alle sirene filo israeliane. La politica di Obama infatti abbassa gli indici di
sinistrosità legati al mercato di quelle polizze, ma questo favorisce solo a
breve, mentre in prospettiva (cioè nel prossimo mandato) determina una caduta
verticale dei contratti. Allora bisogna mettere a frutto gli investimenti sui
droni, diffonderli e farne magari un’arma strategica in tutto l’occidente. Ma
in occidente, in particolare nella UE, non siamo pronti. Abbiamo altre
emergenze.
Renzuschino
però si offre come partner privilegiato dei piani Obama. E dronizzando il
Mediterraneo lascia intravvedere la possibilità di dronizzare in prospettiva l’intera
NATO. Ma la cosa probabilmente non piace ai generali, primi fra tutti proprio
quelli americani dentro la NATO. Per questo lo stanno boicottando ed è partita
una campagna, che spero breve, contro i droni killer che hanno ucciso Lo Porto.
Staremo a
vedere. Certo che l’incontro Renzi Obama della scorsa settimana non è servito
ad elogiarsi tra premiers, ma a firmare qualcosa di più concreto.
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