TTIP.
Enrica Perucchietti definisce senza mezzi termini
“una trappola” questo trattato sul commercio euroatlantico. E richiama alcune critiche
rese note dalle manifestazioni di piazza tenutesi in Germania il 10-17 Ottobre
2015.
Le manifestazioni tedesche seguivano a quello che costituisce
l’unico atto di informazione ufficiale finora compiuto dalla UE. L’ otto
Ottobre 2015 infatti è stato diffuso un documento d 18 pagine su TTIP. Esso
assieme ad altri documenti trapelati nelle redazioni dei principali quotidiani
ha scatenato le proteste.
Il punto principale di controversia sarebbe la cosiddetta
clausola ISDS (Investor-State Dispute Settlement) che risponde ad un concetto
di salvaguardia degli investimenti molto caro alle multinazionali. Concetto del
quale la Germania ha già esperienza e l’opinione pubblica sa di cosa si tratta.
E qui la Perucchietti cita un esempio clamoroso: “nel 2009 il gruppo svedese
Vattenfall ha citato in giudizio il governo tedesco chiedendo 1,4 miliardi di
Euro contro la decisione di abbandonare l’energia nucleare”. In regime ISDS la
multinazionale avrebbe diritto al rimborso dei mancati profitti e la libertà di
decisione del popolo ne sarebbe pesantemente condizionata.
In pratica col TTIP si entrerebbe in uno scenario nel quale
le regole di mercato vengono decise dai colossi economici multinazionali e non
più da governi democratici.
La legislazione dei paesi firmatari verrebbe quindi
ipotecata, ingessata dai contratti di fornitura stipulati dai loro governi con
le grandi multinazionali ciò in terreni come sanità e farmaci ridurrebbe le
sicurezze in molti paesi a causa di una omologazione degli standard di qualità
e sicurezza.
E su altri terreni come i media e internet ancora peggio.
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