Raffinato e prolifico folk-singer considerabile una specie di
giornalista songwriter radicale. Fu sindacalista degli artisti televisivi in
AFL-CIO. La sua miglior canzone, secondo wikipedia, è la ballata I Ain’t Marching Anymore contro la
guerra in Viet Nam.
Puo’ essere considerato una delle tante vittime del golpe
cileno, egli infatti era in rapporti politico musicali con Victor Jara e fu
sconvolto dalla sua morte per tortura nello stadio (mi riferisco al golpe in
Cile). In quel periodo era appena stato
oggetto di una grave aggressione in sudafrica, aggressione che egli attribuiva
alla CIA, e che era mirata al suo collo per compromettergli la voce bellissima
che lo contraddistingueva. Ciò appunto lo accomuna a Victor Jara che venne
torturato alle mani fino alla morte per punire il suo chitarrismo.
Altro aspetto importante della sua biografia sta nel fatto
che egli polemizzò con Bobby Dylan per l’elettrificazione del folksound. Lui e
Dylan erano stati molto vicini nei primi anni sessanta.
Scrisse un pezzo sulla
alluvione di Firenze, che risale al Novembre 1966.
Il mercato discografico italiano non gli ha mai dedicato
attenzione, tuttavia esistono delle covers come quella di Tony Cucchiara.
Muore suicida nel 1976, un anno dopo la fine della guerra in
Viet Nam. Venti giorni dopo, il 29 Aprile 1976, la deputata Bella ABZUG,
parlamentare pacifista del Congresso americano tiene al Congresso un memorabile
discorso di commemorazione. Quelle si erano parole di sinistra…
Su di lui vennero resi noti successivamente vari dossier FBI.
E’ una delle tante biografie che provano la continua e, haimè
drammatica, manipolazione, da parte dei poteri occulti, del rock nel periodo
compreso tra il 1965 e il 1975. Temevano un movimento giovanile antisistema che
seppe rompere i piani di dominio globale imponendo la fine della guerra in Viet
Nam.
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