Il G7 di Taormina ha avuto una coda nel G7 Ambiente tenutosi
successivamente a Bologna. In tale circostanza è stato confermato l’annunciato
ritiro statunitense dai patti di Parigi che prevedono piani di contenimento
delle emissioni industriali compatibili con una politica energetica post
petrolifera attenta alle esigenze cinesi.
Non si tratta, come dice la
propaganda anti-trumpista, di voler inquinare per difendere i posti di lavoro
americani, quanto piuttosto di un passo tattico per rafforzarsi in un negoziato
bilaterale USA-Cina. La ricerca della bilateralità come metodo negoziale nella
globalizzazione è la cifra scelta da Trump per ribaltare i tavoli globali ormai
sistematicamente ostili agli Stati Uniti. Vedremo cosa butta, per l’intanto l’Europa
prepara la svolta germanocentrica post brexit. Ciò viene fatto puntando le
carte su due tavoli: quello monetario, come spiega bene l’ultimo numero di
LiMes, e quello militare.
A tal proposito, sempre nell’ultimo LiMes, l’interessante
articolo di Matteo Garavoglia parla di progetto ANKERARMEE, ovvero un percorso
di costruzione di un esercito-àncora in cui gli stati satellite come i Paesi
Bassi pongono progressivamente sotto comando tedesco le proprie forze. Le fonti
tedesche parlano di previsioni di investimento per 130 miliardi di euro in
quindici anni, però è ancora presto per valutarne seriamente l’impatto perché
non va dimenticato il carattere elettorale della fase tedesca. Si tratterebbe
comunque di piani di spesa che non vanno nella direzione cara al Pentagono e Obama, di puntare invece sulla difesa antimissile della NATO in
chiave antirussa. E bisognerà prima o poi prendere atto che la nuova “vision” militare
europea del dopo Taormina non avrà al centro l’idea ormai ossessiva, di
rafforzare il fronte orientale.
Non ci è dato sapere ancora quali siano gli orientamenti
italiani in proposito, anche se abbiamo come presidente del consiglio uno che,
a differenza di Renzi, queste cose le conosce abbastanza bene. Penso però che non
sia un caso che costui, Gentiloni, reduce dall’incontro NATO di Bruxelles, sia
andato a stringere le mani degli operai che costruiscono i nostri aerei
militari. E anche il Fondo Monetario Internazionale, con la sua revisione
ottimistica della crescita italiana, ha probabilmente voluto dare una sorta di
benedizione al nuovo scenario armageddone.
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Ap 16,7
Etiam Domine Deus Omnipotens, vera et iusta iudicia tua
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