Il 9 Settembre dell’anno 1943, durante il pomeriggio, il
capitano Ugo Alfieri, che comandava il presidio militare valdagnese, si
arrendeva formalmente ai tedeschi.
La Luftwaffe aveva occupato i locali della GIL (Gioventù
Italiana Littorio) situati davanti a quella che oggi è la scuola media Marzotto Garbin.
L’atto seguiva al bollettino di guerra (n.1201) che il Maresciallo Badoglio
aveva letto alla radio (EIAR) la sera precedente.
Tale comunicato diceva che il Governo riconosceva la
superiorità nemica e aveva chiesto ed ottenuto l’armistizio al generale
Eisenhower. Pertanto comandava la cessazione delle ostilità nei confronti delle
forze anglo-americane. Come noto ciò fu causa di notevole sbandamento tra le
truppe italiane che non seppero come comportarsi.
A Valdagno la resa non fu totale e alcuni militari si diedero
alla fuga nascondendo le armi. In particolare quattro mitragliatrici della
contraerea italiana vennero date, in cambio di abiti civili, a Severino Visonà destinato
a diventare in breve tempo il partigiano Nave. Costui le nascose nelle cavità
della miniera Pulli a Maglio di Sopra. Sono le prime armi della resistenza valdagnese
e verranno usate nell’Aprile del 1945 contro le colonne tedesche in ritirata.
I locali della GIL vennero, nei mesi successivi dopo la
nascita della Repubblica Sociale Italiana, usati dagli uomini della Decima MAS
comandati da Junio Valerio Borghese e verranno ripresi in possesso dai
partigiani della Brigata Rosselli, tra i quali mio padre, sotto il comando di
Duilio Ongaro il 26 Aprile 1945. Lì verranno distribuite le armi alle squadre
che presidieranno giorno e notte gli stabilimenti Marzotto nei giorni successivi
per proteggerli dalle truppe tedesche in ritirata. Anche i tedeschi catturati verranno tenuti
per alcuni giorni prigionieri sotto i locali delle filature cardate.
L’anno successivo la manifattura Marzotto assegnerà le case
alle famiglie operaie, compresa la mia ove sono nato e cresciuto a cento metri
in linea d’aria, e i locali della GIL, assieme ad altri, diverranno scuole di Stato.
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