Nella settimana natalizia che porta alla chiusura dell’anno
Covid il mainstream è stato cantilenato da un noioso stillicidio di indicazioni
contraddittorie sul regime di aperture e chiusure dei negozi, ma alla fine è
stato moderato per le varie botteghe del centro. L’obiettivo dell’ultimo miglio
era infatti quello di aumentare il più possibile le chiusure delle piccole
attività commerciali in favore dell’e-commerce. Naturalmente tali chiusure sono
ancora eclissate dalla comunicazione ansiolitizzata e la loro portata inizierà
ad essere visibile solo con le visure del conti economici verso Marzo. Nel frattempo
il Sole 24Ore prosegue la diffusione del manuale sul sovraindebitamento.
Il senso del manuale, che si riferisce soprattutto alla
gestione di fallimenti, è quello di preparare la piccola e media impresa, sia
essa industriale, agricola o commerciale, a cancellare una parte consistente
del debito diffuso attraverso una potente ondata di procedure fallimentari.
Uno dei tentacoli del FEM (forum economico mondiale) è la
GATF ovvero Global Alleance of Trade
Facilitation. Si occupa della facilitazione totale di attraversamento delle
frontiere per una circolazione semplificata ed efficace nella consegna delle
merci. Basta documenti, ispettori e intralci vari. Tutte queste cose limitano
il commercio di merci pericolose, inquinanti ma convenienti. Bisogna PASSARE
Più VELOCEMENTE AL COMMERCIO GLOBALE, seppellire le vecchie regole del
commercio con una innovativa deregulation: basta commercio locale, lotta al KM
ZERO ecc. (Basta con le Api! Il Miele va fatto con lo zucchero, il mais con
l’OGM e il parmigiano può essere sintetico). In proposito la Rockefeller
Foundation ha presentato da tempo la propria politica e un po’ tutte le scelte
dei governi in queste settimane vanno lette in funzione di quegli obiettivi.
Per affrontare la pandemia: 20 milioni di dollari per un
sistema di monitoraggio e gestione, test migliori e tracciamento dei contatti,
accelerazione del percorso vaccinocratico. A tal fine si auspica una forte leadership
internazionale.
La crescita mondiale dei
volumi commerciali di Amazon è stata enorme e al di sopra delle aspettative ma per
centrare gli obiettivi del World Economic Forum occorre generare nuovi spazi soprattutto
nei borghi cittadini. A tale scopo ci sono investimenti nel cosiddetto
e-commerce di prossimità verso il quale lo stesso Sole 24 Ore ha ostentato un
certo interessamento. Si tratta di una prospettiva che ci viene presentata come
“opportunità di ripensarsi” per le attività commerciali costrette dalla
pandemia. Ma essa risponde soprattutto all’obiettivo strategico di rafforzare il
margine di indipendenza del G20 da Jeff Bezos nella futura negoziazione del
regime fiscale globale.
Per quanto riguarda gli operai l’Italia si tiene buone un
paio di camere di compensazione consistenti, come ad esempio Arcelor Mittal nel
cui capitale proprietario lo Stato vuole entrare e spera in qualche effetto
positivo circa un possibile dopo Trump senza dazi sull’acciaio. In questa
trattativa potrebbero entrare il gioco alcune migliaia di licenziamenti
dell’ultimo miglio che potrebbero mettere l’Italia in buona posizione nel
processo di cancellazione dei posti di lavoro per creare spazi alla
robotizzazione. Un’altra camera di compensazione è la Whirpool sui cui esuberi
c’è stato un certo silenzio e una volontaria confusione comunicativa dove
venivano mescolati i commercianti che protestavano per le chiusure natalizie
con gli operai che protestavano per gli annunciati licenziamenti. La Whirpool
intende rilanciare all’estremo la delocalizzazione degli elettrodomestici e i
posti di lavoro cancellati potrebbero rivelarsi numeri utili da spendere al
tavolo del G20 di Maggio.
Già, l’Italia presiederà il G20 del 2021 e vuole fare i
primo della classe con Mattarella che chiude in bellezza. L’Assemblea dei
leaders è prevista per la fine di Ottobre ma l’appuntamento che darà il tono al
processo globale si terrà, se tutto va bene, proprio a Maggio, dove le ONG e le
Fondazioni del partenariato globale tireranno le prime somme del nuovo scenario
vaccinocratico e l‘elite finanziaria rinegozierà, in un’orgia di trattative
segrete, i mutui di lungo periodo.
Ma la drammatizzazione più ridicola dell’ultimo miglio
l’abbiamo vista proprio in queste ore festive con Boris Johnson. Costui è
apparso impagliaccito come non mai di fronte ad una Ursula von der Leyen che
invece appariva composta solo perché tedesca. Entrambi non volevano il No Deal
che sarebbe reso più gravoso dalla pandemia, ed hanno sparato blocchi delle
merci e fermo aeroporti inventando lo spauracchio della cosiddetta variante
inglese per giustificarla. Tra i più solerti abbiamo avuto il ministro Speranza
che ha comunicato l’arrivo della variante inglese come un annunzio mortuario.
Mentre invece si trattava di un fuoco d’artificio tipico delle fasi nevrotiche
di trattativa.
In realtà il negoziato Brexit si sta concludendo nella
convinzione di entrambe le parti di non aver certo fatto un affare. E ne
conosceremo i termini reali lentamente senza trionfalismi. Avremo il dibattito
parlamentare britannico entro una decina di giorni, un dibattito in occasione
del quale forse si illuminerà qualche aspetto poco chiaro come la circolazione
delle merci sul confine irlandese o la vera navigabilità delle acque
internazionali.
Hasta luego
Nessun commento:
Posta un commento