Il mainstream è ancora eccitato e brama lo scalpo.
Oggi FQ non si aggrega totalmente al bleating flock che
chiede l’immediata cacciata di Trump, ma solo parzialmente. Dedica le prime due
pagine alle speculazioni casalinghe sui fatti del Campidoglio e poi altre
quattro al caso. Infine lascia il commento a Gad Lerner, il quale non perde l’occasione
per usare la parola FOLLIA che sarebbe la chiave per cacciarlo usando il 25mo emendamento.
Altri invece, come il
Corriere della Sera, sono molto più smaniosi. Si accaniscono contro un perdente
come una vera e propria banda di bulli. Lo vorrebbero umiliare togliendogli la
possibilità di permanere in carica anche per i pochi giorni che rimangono. Ho
visto che anche la Ocasio Cortez coglie l’occasione per cercare un po’ di visibilità
e parlare di impeachment. Ma sono cartucce umide, inchiostro a salve. L’impeachment
è una procedura molto lunga ed inoltre già spesa inutilmente due anni fa. Mentre
il 25^ emendamento prevede che il potere passi al vice presidente per manifesta
incapacità mentale e con la firma di più di metà dei componenti il Governo; due
condizioni che mancano entrambe. La verità è che lo temono ancora. Prigionieri
della caricatura che gli hanno costruito sopra non sanno liberarsene e si galvanizzano
all’idea che venga eliminato per sempre. Ma per capire meglio la situazione è
meglio affidarsi proprio a lui e leggere le sue parole.
Le riporto dal suo Tweet dove il Presidente uscente Donald Trump appare in piena ufficialità
con le bandiere alle spalle:
“Vorrei cominciare
dall’odioso attacco avvenuto a Washington. Come tutti gli americani io sono
indignato dalla violenza, dal caos e dall’illegalità. Abbiamo appena
attraversato una intensa elezione e le emozioni sono ancora alte, ma adesso è l’ora
della calma. Ora il congresso ha certificato i risultati e una nuova
amministrazione verrà inaugurata il 20 Gennaio. Io rivolgerò la mia attenzione
ad una transizione morbida e ordinata dei poteri e questo momento impone guarigione
e riconciliazione.”
Ecco, è da questo momento che si può considerare Joe Biden
il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America. E tutto il baccano
giornalistico degli ultimi due mesi un semplice, per quanto tendenzioso,
schiamazzo senza valore.
[George Barnard Show]
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