1- La crisi di governo è una bufala. Essa serve a prendere
tempo per stabilizzare fino al semestre bianco il quadro parlamentare che regge
la maggioranza Conte e prendere i soldi dell’Europa. Tale maggioranza era stata
concepita esattamente per questo e va confermata ad ogni costo.
Questa settimana di stallo è stata usata per rinviare alcune
cose minori come ad esempio il tema della Giustizia, per far testimoniare Conte
al processo contro Salvini senza essere formalmente in carica, per mandare
Renzi ad aprire una strada con l’Arabia Saudita ma soprattutto per coprire la
crisi tremenda e segreta del Vaticano ove c’è aria di scissione
antibergogliana. Il silenzio totale sulla sessione World Economic Forum è
servito soprattutto a questo: per non trasformare il dibattito di Davos (anche
se in realtà è stato tutto virtuale) in una occasione nella quale si
manifestasse il dissenso antimodernista e antipandemico che fa capo all’arcivescovo
Carlo Maria Viganò, già nunzio apostolico degli USA. Costui infatti è
radicalmente contrario al Great Reset sul quale invece la Chiesa di Bergoglio
ha dato il via libera.
2 - Occorre inoltre gestire un quadro stabile e ordinato per
ospitare il G20 e rinnovare il presidente della Repubblica. Costui dovrà essere
uno che offra totali garanzie sugli equilibri euroatlantici e sulla
realizzazione degli obiettivi generali di innovazione tecnologica che verranno
fissati nel WEF di Maggio e ratificati nel G20 di Ottobre.
Più che un problema Conte c’è quindi ancora un problema
Salvini. La maggioranza Conte 2 era stata realizzata estromettendo Salvini perché
costui non offriva le garanzie di europeismo sufficienti per prendere i fondi
monetari eccezionali che stavano per essere approntati. Inoltre il governo con
Salvini non permetteva di onorare gli impegni di immigrazione quantitativamente
necessari per sostenere gli indici demografici europei di lungo periodo. Tali
flussi di immigrazione sono infatti necessari per mantenere sostenibili i mutui
di lungo periodo su cui si erano impostati piani di fuoriuscita dalla crisi del
2008. (Senza l’immigrazione l’Europa non è in grado di esprimere il PIL necessario
per pagare quei muti). Salvini e i populisti dell’Est lavorano contro questi
vecchi scenari economico-finanziari voluti soprattutto da Soros e vanno
contrastati. Tuttavia nel 2019 è diventato chiaro che essi da soli non sono
sufficienti perché la Cina, che detiene e compra i titoli di debito
statunitensi, aveva anch’essa una prospettiva di crescita più contenuta (dal 7
al 4/4,5 percento). Tale situazione dell’economia cinese ridurrebbe il potere d‘acquisto
sul debito occidentale aggravando le prospettive di solvibilità del debito
globale ed evocando un possibile default totale. La fine del capitalismo di
Marx, Engels e Lenin.
Occorreva pertanto accelerare
l’innovazione tecnologica lanciando lo scenario preparato dal WEF con la quarta
rivoluzione industriale. E mascherare il default con una traumatica pandemia
per non dover dichiarare morto il capitalismo.
Ora, l’implementazione dello scenario ipertecnologico del
WEF richiede però delle condizioni sociali che ancora non c’erano nel 2019 nel
gruppo di paesi trainanti. Innanzitutto quelle relative alla struttura
demografica. Ecco quindi una gestione
dell’evento pandemico finalizzata a ringiovanire la popolazione e distruggere
una consistente quantità di posti di lavoro nell’industria e nel commercio per
far posto alla robotizzazione e all’automazione spinta. La forza lavoro umana
dovrà essere usata solo laddove costa meno dei robot. E’ stato pertanto usato
il 2020 per procedere in tutta fretta abbattendo le resistenze sociali e
iniziando una correzione della struttura demografica. In pratica puntellare la
finanza, cancellare una significativa quota di debito con fallimenti sopportati
dal ceto medio e innescare un trend con meno anziani (perché ritardano l’innovazione)
e più nativi digitali. A questo serve il trauma della operazione Covid.
3 - La nuova
maggioranza sarà pertanto uguale a quella del Conte 2 ma con alcuni conti
regolati. In particolare il via libera ai soldi europei e un rimpasto che
favorisca la definitiva incorporazione dei cinquestelli nell’area ex PD.
Contemporaneamente Berlusconi, se vuole essere in gioco per la presidenza della
Repubblica, dovrà accorpare attorno alla figura di Renzi una nuova polarizzazione
del centrodestra per affrontare le prossime elezioni.
Ovviamente tutto può succedere e non esiste la sfera di
cristallo ma certamente le elezioni potranno essere anticipate anche col Conte
ter. E se il centrodestra non decompone l’assetto salvinian-meloniano allora il
compito del Conte Ter si allargherà anche verso una rapida legge elettorale
interamente proporzionale per assicurare una futura maggioranza interamente
negoziata e non vincolata dal risultato elettorale.
In tal caso moriremo democristiani.
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