Il solstizio è arrivato stanotte alle cinque e mezza. E con
l’arrivo dell’estate, prima che la testa si scaldi troppo, faccio il punto. Solo
appunti, niente paura.
1 - Il cammino vaccinocrate prosegue secondo programma. Il
dissenso è stato brillantemente domato grazie ad una potenza di fuoco mediatica
quasi surreale. Rimane qualche bolla significativa come il Brasile, che
peraltro non possiede il rapporto di forza paralizzante. Il vero scontro è
tenere a bada il trumpismo che, soprattutto per il potenziale che si annida nel
dissenso catto-quanista (da Q Anon), potrebbe essere la vera sabbia
nell’ingranaggio. Altre piccolezze come ad esempio le pisciatine fuori vaso di
Boris Johnson non sono preoccupanti e tutto lascia intendere che si possa
passare nella fase del dopo WEF con l’avvento dello scenario artificial-intelligente.
Il primo segnale critico in tal senso è venuto dallo
scenario geopolitico. Il falco-falcorum sionista è stato infatti accantonato
mentre monta l’arroccamento atlantista. L’Italia anche stavolta si accoda
supina al bardo statunitense e lo fa, ahimè, per bocca del pentastellare Di
Maio definitivamente circonciso (metafora esclusivamente politica) e definitivamente
assimilato. Tutto bene madama la marchesa.
2 - Draghi ha messo in riga Conte il quale con la
sua apertura alla Cina preoccupava i partners euro-atlantici, ma al tempo
stesso cerca di salvarlo dall’azzeramento elettorale. L’agonia eutanasica del
M5S infatti lascerebbe nell’incertezza alcuni milioni di voti populisti che in Europa
possono finire contro la UE. E, of course, se salta la UE Saltano gli accordi finanziari
globali sul fantastigliato debitorio… quindi è bene che alle prossime
amministrative un pentastelaio (pollaio cinque stelle) ridimensionato e
aggiustato persista. Allo scopo i giullari del mainstream televisivo (proprio gli
stessi che si sono sbracati negli scorsi anni a dilaniare Grillo e la Raggi)
ora ammorbidiscono i toni mentre lo stesso PD mette a sordina Gualtieri.
3 - Arrivano i
licenziamenti. Gli obiettivi di riduzione dei posti di lavoro da robotizzare pare
siano stati raggiunti. La campagna Covid ha macellato efficacemente le attività
commerciali cetomediane e anche l’industria è pronta. Lo dice il silenzio di
Stellantis. Ma, come sempre nelle trattative occulte, bisogna aggiustare i
conti della serva prima che venga mattina. Soprattutto occorre sincronizzare
Colao con Brunetta e Landini. Ben venga Re David che, salomonicamente, cerca di
mettere insieme il libro dei morti con il libro dei Re ottenendo almeno la
sicurezza massima per quelli che restano.
4 – Il trionfo di Zaia, vero vincitore della gara Covid, non
deve montare la testa dei veneti i quali è bene che continuino a “laorare e
tasare”. Non bisogna certo mettere in pericolo il 16/18 percento del PIL prossimo
venturo, altrimenti i buchi mostruosi dei bilanci comunali calabro-campani chi
li ripiana? E’ quello che sa bene Draghi: Macron e Merkel non stanno lì a
contare le cifre ma chiedono: il Veneto, la Lombardia e l’Emilia continuano a
pagare le tasse? AH SI? Bene, allora accettiamo il DPEF italiano. Il problema è
che in Olanda, In Danimarca e in Svezia i numeri li guardano davvero, per cui
assisteremo anche quest’anno alla solita pantomima euronordica.
5 – Valdagno ha chiuso la primavera, e con essa, pare, il
lockdown pandemico, ricordando Monsignor Sette in quella che è stata
finalmente, la prima riunione in presenza. Il sindaco e l’assessora hanno
ringraziato il Gruppo Storico valligiano per il lavoro di presentazione e un
sentimento di senile malinconia ha pervaso l’animo dei reduci di un’epoca totalmente
diversa dall’attuale; un’epoca in cui Marzotto proiettava la città nel gota
mediatico prima per i lussuosi Premi e poi per le sorprendenti lotte operaie da
costui benedette.
Nel sottostante storico cortile nel frattempo veniva allestita una mostra
dei progetti di rigenerazione dell’area “ex Lido” ovvero la parte operaia della
città sociale, dove sono nato e cresciuto. In tali disegni appare un’ottica di valorizzazione urbanistica
che mi auguro non diventi solo speculativa delle aree. In alcuni di quei
progetti il trampolino olimpionico viene salvato dalla cementificazione come
elemento arredante… Certo. E mi rendo conto che con esso, con quella piscina
ormai preistorica, se ne andranno anche i miei anni. Gli anni della generazione
che ha cambiato il mondo.
Primavera non bussa, lei entra sicura. (Fabrizio De Andrè)
Strugge forre, beve fiumi,
Macina scogli, splende,
È furia che s’ostina, è l’implacabile,
Sparge spazio, acceca mete,
È l’estate e nei secoli
Con i suoi occhi calcinanti
Va della terra spogliando lo scheletro.