Il 13 di Agosto in una notte oscura, commisero un delitto
gli agenti di questura.
Hanno ammazzato un angelo di nome la Rosetta, era di piazza
Vetra e battea la Colonnetta.
Chi ha ucciso la Rosetta non è della ligera, forse viene da
Napoli, è della Mano Nera,
Rosetta mia Rosetta dal mondo sei sparita lasciando in gran
dolore tutta la Malavita.
Tutta la Malavita era vestita in nero per compagnar Rosetta
al cimitero.
Le sue compagne tutte eran vestite in bianco per compagnar
Rosetta al camposanto.
Si sente pianger forte in questa brutta sera, piange la
piazza Vetra e piange la LIGERA.
O guardia calabrese per te sarà finita, perché te l’ha
giurata tutta la Malavita.
Dormi Rosetta dormi, giù nella fredda terra e a chi ti ha
pugnalato noi gli farem la guerra!
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E' inquietante osservare che la "guardia calabrese" qui evocata rimanda a Luigi Calabresi, il commissario, ucciso a Milano qualche decennio dopo.
Ed è altrettanto inquietante osservare come la cultura popolare formatasi nel ventennio fascista fosse dalla parte della cosiddetta malavita e sapesse delle manipolazioni della polizia nei casi di criminalità comune.
Altri tempi, veramente.