Valdagno ha chiuso la primavera, e con essa, pare, il lockdown pandemico, ricordando Monsignor Sette in quella che è stata finalmente, la prima riunione in presenza. Il sindaco e l’assessora hanno ringraziato il Gruppo Storico valligiano per il lavoro di presentazione e un sentimento di senile malinconia ha pervaso l’animo dei reduci di un’epoca totalmente diversa dall’attuale; un’epoca in cui Marzotto proiettava la città nel gota mediatico prima per i lussuosi Premi e poi per le sorprendenti lotte operaie da costui benedette. Nel sottostante cortile nel frattempo veniva allestita una mostra dei progetti di rigenerazione dell’area “ex Lido” ovvero la parte operaia della città sociale, dove sono nato e cresciuto, in un’ottica di valorizzazione urbanistica che mi auguro non diventi solo speculativa delle aree. In alcuni di quei progetti il trampolino olimpionico viene salvato dalla cementificazione come elemento arredante… Certo. E mi rendo conto che con esso, con quella piscina ormai preistorica, se ne andranno anche i miei anni. Gli anni della generazione che ha cambiato il mondo.
Nessun commento:
Posta un commento