Dopo gli ultimi
sondaggi del 14 Settembre effettuati prima che scatti il silenzio elettorale, in
Italia la campagna elettorale americana per il voto del 25 settembre cerca il
colpo di reni. La CIA ha riservatamente messo in circolo alcune dritte sui
finanziamenti russi a politici occidentali e la stampa codina ha subito
impostato un mainstream mirante a insinuare nel pubblico bar-sportivo la
fregola di cercare qualche leader da sputtanare .
In Veneto ove uno
schema simile era servito anni addietro a silurare il pilastro berlusconiano Galan,
tale operazione serve ora ad invitare il dopo Zaia. Auspicando anche una
sepoltura definitiva del tema Autonomia.
In Toscana, ove è in atto una migrazione elettorale verso Rizzo
e Toscano che riporterebbe a casa voti ex PCI e pentastelli delusi, l’operazione
si gioca qualche milione di voti.
Nelle regioni del sud,
con esclusione della Puglia ove si coltivano le rivalità interne al PD, l’operazione
serve a concludere in fretta la spallata che negozia i cospicui pacchetti
controllati dai capi mafiosi.
Ora si aspettano un paio
di giorni e poi, se tutto va come previsto dai vari spin doctors nostrani, si attaccherà
con la bava alla bocca il pericolo numero uno della Lombardia ovvero l’italessico
Paragone.
L’operazione in pratica
colpisce (si fa per dire) l’area pentapidista pugliese, gli autonomisti
moderati zaiani e il nordovest legopidista. Il tutto per sostenere la biondina
fratitalica la cui leadeship serve solo a blindare su posizioni belliciste un centrodestra
potenzialmente filoputiniano.
Go Johnny, go!
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