Con la vittoria della
destra meloniana l’Italia apre un grottesco contenzioso con i poteri
sovranazionali. Sia con le istituzioni che con le multinazionali. L’approccio
della stampa atlantista ne è un
indicatore piuttosto secco: la definisce “estrema” (far right) e suscita
diffidenze (ovvero stato di allerta) tra gli operatori della speculazione
finanziaria. In realtà non v’è alcuna sorpresa nel risultato elettorale
perche esso era ampiamente noto da tempo ed anzi ha costituito un fattore di
previsione che si è poi rivelato attendibile. In quest’ottica la leadership Meloni serve solo a blindare la maggioranza su
posizioni belliciste evitando tentazioni filoputiniane. A ciò serve la
demolizione di Salvini ed oltreoceano vogliono soprattutto questo. Biden vuole
la guerra e gli serve l’Italia perche ha le basi e perchè la NATO vuole portarla al fronte, visto che Francia e
Germania non lo vogliono affatto.
Su fronte UE il punto
di frizione è soprattutto la BCE.
L’Italia si trova in uno stato di default non ancora conclamato e occorre avviare un
processo alla greca con Draghi dall’altra parte del tavolo. In ballo infatti
c’e un buon pacchetto di titoli di debito da giocare e la bundesbank sta già
lustrando la canna del fucile, ovvero il cosiddetto “spread” (differenziale di
prezzo dei titoli obbligazionari italia/germania).
Sul piano politico quindi
è prevedibile l’apertura di uno scontro (si fa
per dire) con la UE. Qui la destra meloniana giocherà a carte coperte con l’ala
ungarofila (poliziotto cattivo) e l’ala PPEfila con Berlusconi poliziotto
buono. Si tratta però di uno
scontro tattico, non strategico che si concluderà, nel migliore dei casi, con
un riallineamento dei rapporti di forza finanziari e, nel caso peggiore, con
una nuova crisi di governo e un riassetto inciucista della maggioranza
parlamentare. Sul questo la sponda calenda/renzi sarà disponibile alla
trattativa e tra un po’ ne avrà le bave alla bocca. Quindi non è credibile un’ipotesi di uscita dalla UE. Il
punto fondamentale infatti è che
non è possibile una uscita dell’Italia dalla UE
senza una uscita dalla NATO.
Ho letto la
dichiarazione di Gianfranco Pagiarulo, presidente dell'Anpi (Associazione
Nazionale Partigiani Italiani), sull’esito elettorale. Costui parla di avvento
di un “governo a trazione sovranista”. Ebbene non è esatto; la definizione di “sovranista” per
questa destra è solo un
superficiale errore di analisi. La Sovranità infatti è quel bene comune collettivo che la
Costituzione repubblicana attribuisce al popolo e non alle tecnocrazie
sovranazionali.
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When I find myself in
times of trouble Mother Mary comes to me, speaking words of wisdom: let it be.
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