domenica 4 maggio 2025

4 Maggio 1945 Scontro tra partigiani ad Arzignano

 






Il 4 Maggio 1945 ad Arzignano avviene una sparatoria tra partigiani che lascia due morti e due feriti. Sono passati appena due giorni dalla resa delle forze armate tedesche in Italia e più di due settimane dalla proclamazione dell’insurrezione nazionale voluta dal Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia.

Nessuna lapide ricorda i due partigiani caduti e il fatto è stato a lungo oggetto di rimozione nella narrativa resistenziale.

 


giovedì 1 maggio 2025

Primo Maggio '25

Nella tradizione americana vi sono due feste del lavoro: il “Labour Day” e il “May Day”. La prima si festeggia tutt’oggi in settembre perché ricorda la manifestazione newyorkese del 5 settembre 1982 in cui si chiese l’istituzione del Labour Day. La seconda è legata alla vicenda dei martiri di Chicago e sta all’origine del Primo Maggio nel mondo. Il fascismo abolì la festa del Primo Maggio per decreto il 19 Aprile 1923 accorpando la celebrazione del lavoro alla festività del 21 Aprile denominata Natale di ROMA. Antonio Gramsci, nei suoi quaderni che scrisse dal carcere ove scontava il reato di essere comunista, derise tale festività. Dopo la caduta del regime fascista, venne ripristinata la festività del lavoro che resiste in tutto il mondo anche oggi, nonostante il crollo del comunismo sovietico e la Costituzione fonda l’Italia sul lavoro.
Ancora in Agosto 1866, quando un Veneto agricolo e affamato veniva annesso al regno d’Italia, in quello che si profilava essere il paese più industrializzato del mondo, ovvero gli Stati Uniti d’America, si teneva a Baltimora uno storico congresso sindacale che adottava una risoluzione per le otto ore. L’orario legale era di dieci ore e in veneto Rossi e Marzotto si avviavano, promettenti industriali, ad adottarle. Ma ai Savoia, che al sud avevano grossi problemi e si apprestavano a smantellare ciò che di industriale già esisteva, faceva gola la grande ricchezza d’acqua della regione da industrializzare nella prospettiva dell’energia idroelettrica. In quel contesto la vita di mio bisnonno era assai lontana dal lavoro in fabbrica, le lotte operaie e il socialismo, ma lo divenne per suo figlio e ancor di più per suo nipote, ovvero mio padre mentre al bisnipote, che sarei io, toccherà vedere la deindustrializzazione. E’ la storia di un grande ciclo nel quale i miei avi ed io abbiamo visto realizzarsi grandi diritti e miglioramenti della qualità di vita. Tutti acquisiti con le lotte operaie. Labour Day, otto ore e Primo Maggio sono tre fatti legati tra loro. Labour Day viene proposto per la prima volta il 5 settembre 1882. Fu poi Friedrich Engels a proporre un’idea di festa del lavoro in occasione del Congresso della Associazione Internazionale del Lavoro (la prima internazionale) tenutosi a Ginevra nel 1866. In tale occasione egli lanciò anche l’idea delle otto ore. Avvennero poi i fatti di Chicago con scontri armati nella piazza Haymarket tra i lavoratori e i poliziotti il 4 Maggio 1886 e tale episodio verrà assunto come riferimento dalla Seconda Internazionale nel 1889 per datare il giorno dedicato alla festa del lavoro. La festa del lavoro passerà da giorno di rivendicazione a giorno di commemorazone. Tuttavia e opportuno cogliere la differenza tra la visione della seconda e quella della Terza Intarnazionale sul significato del Prino Maggio. Nella Seconda Internazionale il Primo Maggio era visto come giornata di mobilitazione dei lavoratori per i diritti e migliori condizioni di lavoro. Pertanto la sua celebrazione era focalizzata su rivendicazioni economiche e sociali come le otto ore e il diritto di sciopero. Mentre al contrario la Terza Internazionale, che emerse dopo WW1, espanse il significato ai temi della lotta proletaria contro il capitale e l’imperialismo nella prospettiva comunista. Le otto ore in Italia verranno introdotte negli anni venti del 1900 iniziando un cambiamento della connotazione ideologica della festa. Mussolini sfruttò la festività del primo maggio come opportunità propagandistica per introdurre l’ideologia nazionalistica e il concetto di lavoro fascista. Parate ed eventi ufficiali iniziarono a screditare le manifestazioni operaie enfatizzando il potere e l‘autorità’ del Duce. La Chiesa Cattolica l’accetterà’ consacrandola al primo santo lavoratore ovvero san Giuseppe e nel 1956 Pio XII istituirà la festa di San Giuseppe Artigiano sganciandola definitivamente dal Primo Maggio.============================================================================================================================================================================================================================================================================================================ In the U.S. LABOUR DAY (september) and MAY DAY honor workers. MAY DAY recalls Chicago Marthyrs. Fascism replaced the holiday in 2023, Gramsci moked that fascist holyday. Today the italian Constitution values the value of work.

mercoledì 30 aprile 2025

1 Maggio 1947, Portella della Ginestra

 






Il brillante giornalista di inchiesta Paolo Cucchiarelli scrive:

"Il 1 Maggio 1947 oltre alla banda del bandito Giuliano, c'erano altri gruppi fuoco a causare gli 11 morti e i cinquantasei feriti. I mafiosi di San Giuseppe Jato e gli "amerikani" della Decima MAS, addestrati dagli americani. Che gli autori reali della strage siano stati gli uomini della Decima MAS e i mafiosi arruolati nella operazone è dimostratto in maniera incontrovertibile oltre che dalla testimonianza di chi era presente quel giorno e dalla sistematica eliminazione di chi avrebbe potuto svelare la trappola,anche scientificamente dalle perizie mediche svolte subito dopo la strage, che identificarono nei corpi delle vittime e dei feriti non i proiettili dei fucili certamente utilizzati dalla banda di Giu;iano, ma quelli dei mitra americani in mano ai mafiosi e i frammenti delle particolari granate lanciate su donne, sindacalisti e bambini dagli uomini della Repubblica sociale italiana."


Questo tipo di ricostruzione è visibile nel film Segreti di Stato, di Paolo Benvenuti 2003. Un film da vedere che il Morandini definisce con queste parole:"Lezione maieutica di storia e di metodo sui retroscena della strage di Portella della Ginestra (1-5-1947). Dopo il processo del 1951 a Viterbo, l'avvocato di Gaspare Pisciotta conduce un'inchiesta sull'eccidio che ... smonta la vesrione ufficiale poi accolta dalla maggioranza degli storici e lo indica come il primo capitolo della strategia della tensione."



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You can find the full text into the following books 

USTICA&BOLOGNA, Paolo Cucchiarelli. ED. L a nave di Teseo 2020 Milano

il Morandini 2011 DIZIONARIO DEI FILM di Laura, Luisa e Morando Morandini. ZANICHELLI



martedì 29 aprile 2025

Bergoglio's exit strategy

Pur riconoscendo l'impatto significativo del papato di Papa Francesco e la sua grande lezione di umiltà, sospetto che la sua dipartita dalla vita terrena implichi una strategia di uscita pianificata. È possibile che l'attuale narrazione mediatica riguardi in realtà la successione di Papa Benedetto XVI e non quella di Francesco. Il conclave potrebbe prevedere sia votazioni pubbliche che segrete, potenzialmente predisposte prima della riunione formale. Inoltre, la gestione della salute di Bergoglio in questi ultimi mesi suggerisce un piano d'azione meticolosamente orchestrato, che giustificherebbe un'indagine più approfondita sul ruolo di Massimiliano Strappetti, la cui presenza potrebbe implicare più di una semplice cura personale.

Sergio Ramelli e la Hazel 36




 



Sergio Ramelli è un giovane neofascista ucciso a Milano in Aprile ’75. La particolarità del caso sta nella sua emblematicità perché egli venne colpito con una chiave inglese, la HAZEL 36, simbolo dei metalmeccanici. Il povero Sergio era iscritto al Fronte della Gioventù, cosa che comunque la si guardi non merita certo la pena di morte. Egli venne colpito alla testa a Milano il 13 Marzo del 1945 e impiegò 47 Giorni a morire. 

Con questo fatto la chiave inglese, che all’epoca era una icona della classe operaia e dei metalmeccanici, venne legata ignominiosamente all’idea di violenza. Oggi appare chiaro che non serve ricordare solo le vittorie, occorre ricordare soprttutto gli errori.





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FLM, the great Italian union of metalworkers suffered serious damage to his image from the violent death of a young fascist during the spring of the year 1975.. It is non necessary only remember the victories, the mistakes must also be remembered.









In mortem Franceschini

Ieri i giornalini hanno finalmente dato notizia della morte di Alberto Franceschini fondatore e leader delle Brigate Rosse con Mara Cagol e Renato Curcio. Nato nel 1947 a Reggio Emilia egli incarnava l’anima post resistenziale del Partito Comunista che lasciò per passare alla lotta armata. Nella sua vita non sono mancati lo spirito rivoluzionario, l’impegno e la coerenza ideale. Egli esercitò una funzione dirigente della lotta armata in Italia organizzando i rapimenti Macchiarini e Sossi fino al suo arresto nel settembre 1974. Venne condannato anche per l’omicidio dei due esponenti del MSI morti a Padova nel giugno precedente. Omicidi che egli non commise e non concepì, ma dei quali si assunse la responsabilità politica. Dopo otto anni di carceri speciali, nel 1982 quando ancora non vigevano le leggi premianti, si dissociò dalla lotta armata e scontò altri 12 anni di pena carceraria. Stette quindi in carcere diciotto anni ovvero quattro in più di Mario Moretti che, sostenuto e protetto dai servizi segreti, rapì e uccise Aldo Moro. La sua pena detentiva è durata circa il doppio di quella di brigatisti come Antonio Savasta che la giustizia italiana ritiene colpevole di circa diciassette omicidi. Uscito di galera Alberto Franceschini lavorò a Roma in una cooperativa ARCI e contribuì alle ricerche storiografiche di Fasanella pubblicate nel libro cosa sono le Br. Negli anni della maturità la sua visione della lotta armata era consapevole delle infiltrazioni e delle manipolazioni strumentali operate dallo Stato con i servizi segreti stranieri come ad esempio il Mossad israeliano. Non fu mai collaboratore di giustizia. Convocato in audizione presso la commissione stragi egli contribuì alle ricostruzioni anche indicando i falsi brigatisti infiltrati e protetti dallo Stato come ad esempio Francesco il quale ebbe un ruolo decisivo nel sequestro Sossi, insegnò ai brigatisti le tecniche della violenza militare come la gambizzazione e, protetto da anonimato e nascosto alla stampa, non ha mai fatto la galera. Io non ho mai condiviso le prassi brigatiste e nella mia militanza ho sempre condannato la lotta armata ritenendola, come poi si e rivelato lampante, un grave errore politico nella situazione italiana. In quegli anni l’Italia ha goduto di una situazione nella quale la Costituzione repubblicana e la presenza di grandi organizzazioni di massa permisero alla classe operaia di dispiegare lotte sindacali e politiche molto efficaci nella conquista di diritti e nel contrasto dei disegni reazionari. Il contrasto dialettico ai disegni del grande capitale ci fu e fu molto forte, ma l’ideologia della Resistenza tradita adottata invece dai fondatori delle Brigate Rosse non cogliendo tali potenzialità finì per offrire gli alibi politici e il fianco operativo ai disegni di manipolazione anti operaia. Oggi siamo in un quadro reale molto lontano dagli scenari di grandi lotte che hanno caratterizzato quegli anni. E coloro stessi che scelsero quella strada sbagliata ne hanno una senile e malcelata consapevolezza. Siamo in uno scenario di finanziarizzazione elitaria del capitalismo che vede gli stessi stati nazionali nel ruolo di perdenti nello scontro con le multinazionali e siamo in una crisi che assume giorno dopo giorno i connotati di una guerra mondiale in una prospettiva agghiacciante per le giovani generazioni. Il risultato è che siamo ancora in quel sistema che umilia le persone e ne sfrutta il lavoro, ingannando le coscienze e manipolandone i comportamenti. Coi suoi telegiornalacci questo sistema ha manipolato la verità su Alberto Franceschini anche nell’ora della sua morte. Ha taciuto e mentito la data della sua morte nel timore che il clima del 25 Aprile gli desse una patina di riscatto e ora lo descrive come un complottista. Ma lo fa per autoassolversi nell’illusoria speranza di rimuovere le proprie contraddizioni e responsabilità. Ma anche lo scempio di chi calpesta i fiori non può fermare la primavera.--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- The newspapers have finally reported the death of Alberto Franceschini, founder and leader of the Red Brigades along with Mara Cagol and Renato Curcio. Born in 1947 in Reggio Emilia, he represented the post-Resistance spirit of the Communist Party, which he eventually left to take up armed struggle. He committed crimes like attacks on industrial properties and kidnappings, but was never involved in shootouts. Still, he was convicted for murders he neither committed nor planned, although he took political responsibility for them. Throughout his life, he stayed true to his revolutionary ideals, showing real commitment and consistency. After spending eighteen years in prison, he worked in Rome for an ARCI cooperative and helped with historical research on the Red Brigades.------------------------------------------------------------------------------------------------ (2 Corinthians 5:10)

domenica 27 aprile 2025

Bergoglio's exit strategy

Pur riconoscendo l'impatto significativo del papato di Papa Francesco e la sua grande lezione di umiltà, sospetto che la sua dipartita dalla vita terrena implichi una strategia di uscita pianificata. È possibile che l'attuale narrazione mediatica riguardi in realtà la successione di Papa Benedetto XVI e non quella di Francesco. Il conclave potrebbe prevedere sia votazioni pubbliche che segrete, potenzialmente predisposte prima della riunione formale. Inoltre, la gestione della salute di Bergoglio in questi ultimi mesi suggerisce un piano d'azione meticolosamente orchestrato, che giustificherebbe un'indagine più approfondita sul ruolo di Massimiliano Strappetti, la cui presenza potrebbe implicare più di una semplice cura personale. ============================================================================================================================================================ Pope Francis’s exit may signal a planned exit strategy regarding the succession of Pope Benedict XVI, warranting further investigation into the role of his nursing staff.

mercoledì 16 aprile 2025

Bruxelles è la guerrra

NON IN MIO NOME La risoluzione approvata dal Parlamento europeo menziona esplicitamente la "vittoria militare" e identifica la Russia come una minaccia senza precedenti per la pace. La risoluzione chiede inoltre un piano di riarmo del valore di 80 miliardi di euro. Questo sviluppo suggerisce una significativa escalation nella posizione dell'Unione Europea nei confronti della Russia. Il riferimento alla "vittoria militare" prelude ad un approccio più aggressivo ed alimenta tensioni persistenti tra Russia e Unione Europea nel contesto del conflitto in corso in Ucraina. Si tratta di una grave responsabilità che si stanno assumendo coloro che a Bruxelles vorrebbero rappresentarci. La vera sicurezza è invece data da una pace immediata e duratura. Coloro che la osteggiano umiliano e tradiscono il popolo italiano. NON CI SARÀ PERDONO PER TALE INDEGNITÀ. ***************************************************************************************************************************************************************La cosiddetta guerra dei dazi non è una novità, la novità sta solo nel fatto di chiamarla guerra. Inoltre lo stile aggressivo di Trump si caratterizza certamente per varie novità ma esprime solo innovazione tattica, non strategica. Esso infatti risponde all’obiettivo storico degli Stati Uniti di primeggiare globalmente. Nella storia ci sono vari episodi di scontro tariffario finalizzato alla ridefinizione del rapporto di forza commerciale. C’è già stato tra Francia e Gran Bretagna nel 1786 – 87 e tra Usa e Canada nel 1866 – 71. In entrambi i casi le economie ne uscirono danneggiate. Più interessanti però risultano tre esperienze recenti ovvero lo scontro tra Stari Uniti e Cina del 2018 -20, quello tra Giappone e Corea del Sud del 2019 – 2020 e soprattutto quello tra UE e Stati Uniti. I protagonisti di quest’ultimo furono Bush jr e Prodi allora presidente UE. Costui dispose un ricorso alla Organizzazione Mondiale del Commercio del 2003 – 2004 in una disputa commerciale che ebbe inizio quando gli Stati Uniti imposero tariffe del 30% sull'acciaio importato dall'Unione Europea e da altri paesi. L'Unione Europea considerò questa mossa come una violazione degli accordi commerciali internazionali e decise anche di imporre dazi sui prodotti americani. I dazi UE colpirono i prodotti agricoli, il whiskey e le Harley Davidson. Gli Stati Uniti annullarono le tariffe sull’acciaio nel 2004 dopo la sentenza WTO che le dichiarò illegali dando ragione a Prodi. Interessante fu anche il comportamento della stampa italiana durante tale disputa. Essa senza mai parlare di guerra espresse una copertura ampia e critica nei confronti della politica commerciale USA sottolineando l’impatto negativo soprattutto nella siderurgia. Imprenditori e sindacati espressero preoccupazione e sostegno alla iniziativa PRODI. Oggi invece i signori delle balle inneggiano alla von Der Layen per attaccare Trump senza esaminare gli interessi in gioco della nostra industria.

sabato 12 aprile 2025

Morte di Antonio Marino

 






Gli scontri tra frange politiche giovanili di destra e di sinistra erano molto forti soprattutto a Milano dove il 12 Aprile in piazza Tricolore durante una manifestazione viene ucciso l’agente Antonio Marino. Ad uccidere e una bomba SRCM lanciata da Vittorio Loi filgio del notissimo campione di pugilato Duilio Loi. Ricordo mio padre (antifascista con trascorsi partigiani) che era stato suo ammiratore, disgustato dalla notizia. Il tragico evento comunque avra come effetto anche la fine politica del gruppo dei cosiddetti “sambabilini” (giovani militanti di estrema destra) alcuni dei quali passeranno alla malavita di Vallanzasca.





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During the Years of Lead, agent Antonio Marino was killed b y a handgrenade during a demonstration in Milan. It was launched by the son of a famous boxing champion. The milanese far right was responsible.




giovedì 3 aprile 2025

Trattativa Ucraina

La questione Ucraina è una crisi complessa che richiede una soluzione pacifica e negoziata. Un punto di particolare difficoltà per l’andamento della trattativa riguarda il fatto che la Federazione Russa ha sollevato questioni sulla legittimità di Zelensky come presidente, sostenendo che il suo mandato è scaduto e che non ha il diritto di firmare accordi di pace. Il mandato di Volodymyr Zelensky è scaduto e la legge ucraina gli permette di rimanere in carica fino all'elezione del suo successore. Tale legge pero' e stata voluta da Zelensky medesimo in nome dell’emergenza. La situazione quindi è complessa, perché le elezioni in Ucraina sono state posticipate a causa della guerra e della legge marziale in vigore. Ad aggravare i dubbi di legittimità di una ipotetica situazione elettorale si aggiunge il fatto che tredici partiti di opposizione sono stati messi fuorilegge sempre dal medesimo Zelensky in nome dell’emergenza. Anche la situazione interna è molto polarizzata mentre sul piano internazionale permangono diverse opinioni su quando e come dovrebbero essere tenute le elezioni. Rimane comunque fermo il principio che, in una situazione di fuoco cessato, sarebbe opportuno tenere elezioni in Ucraina per garantire la legittimità del governo e del futuro presidente eletto, che potrebbe poi firmare inoppugnabilmente gli accordi di pace. Pertanto, la questione di come e quando dovrebbero essere tenute le elezioni in Ucraina è molto complessa e richiederà una soluzione negoziata e pacifica tra tutte le parti coinvolte. Una possibile soluzione potrebbe includere un cessate il fuoco immediato e un successivo accordo riguardante nuova sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina. Ciò sarà possibile solo attraverso un dialogo negoziale caratterizzati da una triangolazione diplomatica tra Federazione Russia, Stati Uniti e Ucraina. Una soluzione pacifica richiederà comprensione, cooperazione e rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale.====================================================================================================================================================================================================================================================================================== The Ukrainian crisis requires a peaceful solution. Russia questions Zelensky’s legitimacy as his term has expired but was extended due to emergency laws. Elections were postponed due to war and part of the opposition was banned increasing tensions. A ceasefire and negotiated agreement between Russia, U.S. and Ukraine are needed to ensure a legitimate government and sign a universally recognized peace treaty.

lunedì 24 marzo 2025

Sì vis bellum sparapallum

La citazione latina "Si vis pacem, para bellum" significa "Se vuoi la pace, prepara la guerra". Questa frase è comunemente attribuita al giurista e storico romano Flavio Vegezio, che la incluse nel suo trattato "Epitoma rei militaris", scritto nel IV secolo d.C. L'idea espressa nella citazione sottolinea l'importanza della preparazione militare come deterrente per i conflitti, suggerendo che essere pronti alla guerra è una condizione per mantenere la pace.
On Thursday, Roberto Benigni gave a passionate but superficial speech on European unity. Giornale di Vicenza published an editorial by Federico Guiglia, criticizing the March 18 parliamentary debate and discussing the European Council’s focus on Ukraine and EU defense. Meloni, accused of weak Europeanism, controversially attacked the Ventotene Manifesto to deflect from military rearmament discussions. The next day, Antonio Troise highlighted the EU’s €800 billion defense plan, warning it remains an empty shell without financial reforms. Giornale di Vicenza urged private investment due to high public debt. Federalist Davide Squazzardo criticized Meloni’s nationalist stance. Figures like Rampini, Veltroni, and Gruber defended rearmament, while Romano Prodi, at a Vicenza conference, criticized both Meloni and Schlein. He argued Europe must ensure its own defense, stating a united military could have deterred Putin. The event ended with a symbolic visit to Altiero Spinelli’s tomb.

domenica 23 marzo 2025

sceneggiata Ventotene

Giovedi sera un Roberto Benigni ancora empatico ma invecchiato e superficialmente informato ha tenuto un’ora e mezza di comizio televisivo. Il tema era il sogno della Europa Unita. Oggi il Giornale di Vicenza, che andava in stampa proprio nelle ore del comizio, pubblica un fondo di Fedderico Guiglia decicato al medesimo tema. L’articolo parte commentando il dibattito parlamentare condotto alla Camera dei Deputati il 18 Marzo definendolo uno scontro politico surreale. Si riferisce poi alla riunione del Consiglio Europeo prevista per oggi centrata a suo dire sul presente in Ucraina e sul futuro della difesa europea. Riprende quindi l’iniziativa della Meloni che, accusata di scarso europeismo dalle opposizioni, ha preso in mano criticamente il Manifesto cercando una polemica il cui rumore copra eventuali polemiche sul riarmo. Cita l’abolizione della proprietà privata prospettata dal manifesto stesso. Ma gia il giorno dopo Il riarmo UE è denso di incognite, dice il fondo del Giornale di Vicenza di venerdì firmato da Antonio Troise. L’Europa, scrive costui, è vissuta per settant’anni sotto la protezione USA col risultato di essersi disinteressata della difesa. Ora finalmente viene dato via libera ad un progetto che impegna 800 miliardi di euro anche sfidando il potente alleato americano. E la risposta riarmista dal vertice di Bruxelles ne rappresenta un forte segnale. Una scatola però che al momento è ancora vuota in attesa di archiviare le politiche di austerity. Beh, insomma mai dire mai. Ora è lo stesso Giornale di Vicenza in prima pagina a sollecitare l’archiviazione di una politica che ai tempi della crisi greca nel nome di Draghi ci veniva presentata come una sorta di religione. Bisogna però sollecitare con forza l’intervento di capitali privati visto l’alto debito pubblico che ci vincola. Bisogna anche decidere sui “modi e sulla governance del progetto”.Sempre il GdiVi dà anche la stura agli articoli dei lettori tra i quali il segretario della SEZIONE Alto Vicentino del Movimento Federalista Europeo. La firma è di Davide Squazzardo il quale si dichiara segretario di tale sezione e continuatore dell’opera di Altiero Spinelli e pertanto indignato dalle parole di Giorgia Meloni. La Meloni alla Camera aveva attaccato il manifesto ventotenico citando un passo in cui si sarebbe invocata la creazione di un partito rivoluzionario di matrice socialista. Ma, spiega il nostro federalista, in realtà già nel 1943 “dopo la fuga da Ventotene i padri fondarono un movimento apartitico. Quel messaggio torna attuale oggi che ritornano a scalpitare i nazionalismi. E conclude con una solenne critica alla Meloni per non saper svolgere il ruolo decisivo di questa fase ovvero quello di “contribuire in modo sostanziale alla costruzione dell’unita politica federale dell’Europa”. La strada della Meloni ci porta ad un vicolo cieco. I pezzi da novanta sono poi scesi in prima linea. Federico Rampini, Valter Veltroni e Lilli Gruber spiccano sul Corriere della Sera, quest’ultima sul settimanale 7, per sostenere che il riarmo è un passo necessario e non è in contrasto con la pace. Il colpo grosso lo fa comunque Prodi il sabato successivo. Egli partecipa ad una conferenza organizzata a Vicenza presso il Liceo Quadri dalle organizzazioni dei Medici per l’Africa, il CUAMM ecc. accompagnato da Stefano Fracasso. Il Giornale di Vicenza 23 marzo gli dedica un paginone dove dice che Meloni sbaglia su Ventotene ma sbaglia anche la SCHLEIN. Il servizio è firmato da Roberta Labruna la quale attribuisce alla Schlein il fatto di aver schierato il PD contro il riarmo in contraddizione con il voto, seppur spaccato, del gruppo parlamentare europeo mentre attribuisce a Prodi la dichiarazione secondo la quale di fronte alle dichiarazioni di Trump all’UE non resta che provvedere alla difesa da sè stessa. Inoltre il riarmo di ogni singolo paese è solo la premessa alla successiva creazione di un esercito europeo. Meloni ha utilizzato la questione Ventotene per sviare l’attenzione dalle divisioni interne alla maggioranza. Infine la dichiarazione di Prodi è che “Si è chiuso l’ombrello americano e bisogna aprire un altro ombrello che sarà efficace solo sotto un ombrello comune. Se avessimo avuto la difesa comune europea Putin non avrebbe mai attaccato l’Ucraina.” Alla fine della fiera una commossa delegazione si e recata a pregare davanti alla tomba di Altiro Spinelli.+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++On Thursday, Roberto Benigni gave a passionate but superficial speech on European unity. Giornale di Vicenza published an editorial by Federico Guiglia, criticizing the March 18 parliamentary debate and discussing the European Council’s focus on Ukraine and EU defense. Meloni, accused of weak Europeanism, controversially attacked the Ventotene Manifesto to deflect from military rearmament discussions. The next day, Antonio Troise highlighted the EU’s €800 billion defense plan, warning it remains an empty shell without financial reforms. Giornale di Vicenza urged private investment due to high public debt. Federalist Davide Squazzardo criticized Meloni’s nationalist stance. Figures like Rampini, Veltroni, and Gruber defended rearmament, while Romano Prodi, at a Vicenza conference, criticized both Meloni and Schlein. He argued Europe must ensure its own defense, stating a united military could have deterred Putin. The event ended with a symbolic visit to Altiero Spinelli’s tomb.

lunedì 10 marzo 2025

Floriano

Sentite condoglianze alla famiglia Soldà. Floriano è stato un caro, carissimo compagno grazie per tutto ciò che ha fatto sempre con sincera semplicità e dedizione. Lo ricorderò sempre.
Ci ha lasciato un compagno generoso e coraggioso che ha dedicato gli anni migliori della sua vita alla causa dei lavoratori spinto da quel rovello interiore che ci fa considerare intollerabili le ingiustizie del mondo. L'avevo conosciuto nel lontano 1972 quando assai giovane fui catapultato a Valdagno proveniente dalla mia Romagna rossa. Floriano divenne per me una indispensabile guida per conoscere usi e costumi della mia nuova terra, cultura della della classe operaia della Marzotto che qualche anno prima era stata protagonista dell'avvenimento topico del Sessantotto operaio. Divenne presto il mio fratello maggiore che dopo un turno in fabbrica ne faceva quasi un'altro in Camera del Lavoro allora collocata sulla salitella di via Festari. In sostanza Floriano non era solo il delegato del 'Ritorto' ma un leader operaio a tutto tondo, dotato cioè di quella cultura che teneva insieme il dramma del colpo di stato fascista in Cile e i carichi di lavoro in Filatura come gli aveva trasmesso il nostro comune maestro Gildo Palmieri. In questi giorni parlando di te, caro Floriano, mi sono ricordato di quando, molti anni dopo, mi hai chiamato a Venezia per una rimpatriata sul Mucion con tanti vecchi compagni. Una serata straordinaria...Ci sarà tempo e modo per ricordarti adeguatamente non solo per costudire il ricordo di quanto ci hai insegnato ma anche per rielaborarlo in una motivazione etico- morale a fondamento del nostro agire sociale e politico in quest'epoca cosi buia senza mai perdere la speranza. (Ricordo di Oscar Mancini, segretario CGIL VI0

lunedì 3 marzo 2025

il problema per la PACE non è Trump

Trump/Zelensky Chi ha visto la rissa televisiva con Trump ha visto con chiarezza che Zelensky non vuole la pace. Può avere ragione o torto ma non cambia che è LUI quello che non vuole la PACE, Pertanto il problema non è Trump come non è Putin. Si tratta invece di una questione che ha due facce, una si chiama Zelenzky e l’altra Macron. Da questo stallo non si può più uscire senza dare soddisfazione a due precise condizioni ovvero l’Ucraina mai nella NATO e nuovi confini internazionalmente riconosciuti. Il colloquio di 49 minuti in diretta televisiva ha mostrato con chiarezza che Zelensky non vuole il cessate il fuoco proposto da Trump come premessa per una successiva trattativa che definisca i nuovi confini. Quest’ultima trattativa spetta alle due parti direttamente in conflitto ovvero Russia e Ucraina. Nessun altro. Si tratta di una sequenza ineludibile articolata in due distinti momenti:fase uno cessate il fuoco e fase due nuovi confini. Nella prima fase i soggetti trattanti possono prescindere dalla partecipazione di Zelensky il quale ha il mandato scaduto e potrebbe utilizzare il tempo rimanente per ridefinire la leadership interna alla Ucraina. Si tratterebbe di una trattativa tra Russia e USA in quanto “forza occupante” la prima e “forza di comando della NATO” la seconda. Il mediatore ospitante potrebbe essere Erdogan che è della NATO. La seconda trattativa dovrebbe svolgersi DOPO e ALLA LUCE della prima e se fallisse creerebbe uno status quo de facto del quale la comunità internazionale dovrebbe prendere atto. Altrimenti, in una ipotetica futura trattativa, la Russia chiederà di più. Ogni scenario alternativo, come quello delineato a Londrs. è solo una ipocrisia retorica. Il secondo problema è tutto europeo e si chiama Macron. Costui è stato politicamente delegittimato dalle recenti elezioni francesi e punta ad una leadership franco tedesca sfruttando il precario successo di Merz. Macron ha due carte da spendere per convincere la UE/GB ad adottare un piano di autonomizzazione militare dell’Europa ovvero la bomba atomica e il potere finanziario multinazionale di cui il suo curriculum è espressione. Se ci mettiamo nelle sue mani mandiamo i nostri figli a morire su quel confine che potremmo già oggi sancire in cambio della PACE. ========================================================================================================================================================================================================================================== Zelensky rejects the ceasefire proposed by Trump, leaving negotiations to Russia and the U.S. Macron pushes for a militay autonomous Europe risking the EU's envolvenent in new conflicts.

domenica 16 febbraio 2025

Hitler ridens

Oggi il fondo di Marino Smiderle con i suoi “Americani più lontani dall’Europa” non risulta meno minestronico di quanto non sia stato YUROP ieri. Comincia ammettendo che il patto di Varsavia è nato nel 55 mentre la NATO era già nata nel ’49 ma trova il modo di dirci che essi sono arrivati quieti quieti a Vicenza per mettere i missili in risposta ai paesi socialisti dell’Est. Quindi passa in rassegna tutte le americanate vicentine passando dai bombardamenti balcanici al Dal Molin fino a quando nel 2007 il turnista Turigliatto fece cadere Prodi dopo la marcia dei 100mila vicentini contro tale progetto. E tutto questo per spiegarci che “una volta erano gli americani a chiederci maggiore intervento sullo scenario europeo” mentre oggi il mondo va alla rovescia eTrump è pronto a firmare un accordo con Putin senza neanche degnare di uno sguardo Bruxelles. Poi però ridà ragione a Trump dicendo che l’Europa “se l’è cercata” facendo la furba sui finanziamenti militari alla NATO medesima. Ed infine conclude che “i comunisti e Putin ringraziano”. Brillante. Evvai ========================================================================================================================================================================================================================================================================================================= A great gold medal reporter today critiques U.S.-Europe relations, highlighting NATO's origins, American military presence in Vicenza, Trump-Putin dynamics, and Europe’s NATO underfunding, concluding sarcastically: “Communists and Putin thank you.”

sabato 15 febbraio 2025

L'UE alla frutta con Trump che se la ride

Il delfino di Langley, ci sciorina oggi sul GdiVI un pistolotto sulla crisi dell’ UE che si svolge in questi giorni a Monaco. Il titolo del pezzo sembra accattivante ma contiene già l’errore di fondo di questa analisi abbastanza superficiale e minestronica. L’articolo infatti descrive una Europa che torna sulla scena “ma non da protagonista” bensì “da preda” perché sotto attacco dai dazi di Trump, dai satelliti di Musk, gli attacchi sottomarini e il cyberspionaggio russo. Per non farci poi mancare l’aggressivo dumping cinese. Insomma l’europa è in difficoltà perché c’è un attacco concentrico che viene dall’esterno. In realtà la UE (che non è essa stessa l’Europa ma solo un gigantesco tumore burocratico che pretenderebbe di rappresentarla), sta vivendo una crisi tutta interna. Ha una leadership delegittimata dai processi politici in atto (vedi Germania e Francia) ma soprattutto dal fatto che ha perso la guerra ucraina. Una guerra per procura dove ha mandato armi e tanta, tanta propaganda. Al punto che se ne ritrova ora completamente intossicata e incapace di vedere la realtà. L’europa di Monaco non è più una preda per nessuno. È stata scaricata da tutto il teatro geopolitico internazionale e non conta niente. Le orchestrine Titaniche non sono 27 ma uno sgangherato gruppone di ex colonialisti che suona marce funebri mentre un altro gruppetto lavora lentamente per tirarsene fuori. L’Italia per il momento ha una gamba per parte ma vede che i sentieri si dividono e prepara la svolta sovranista.================================================================================================================================================================================================================================ Langley's wee dolphin blethers in GdiVI 'bout EU’s Munich woes. No prey—just a daft, doomed bureaucracy, dumped by geopolitics, Italy eyein' a sovereign shift.

venerdì 14 febbraio 2025

Trattative di PACE Ucraina

Il Corriere titola Zelensky no a patti senza Kiev. Gli articoli glissano sulla crisi internazionale della UE, che di fatto non sta contando nulla nella trattativa che si è aperta con la telefonata Putin/Trump. Se ci fosse una trattativa di gruppo toccherebbe alla Kallas rappresentare l’Europa. Per carità … in pratica abbiamo uno sfoggio di perizia perifrastica da parte dei giornalballisti di regime i quali la usano per nascondere l’inesistenza finale di Zelensky e Kallas ovvero i testimonials politico militari costruiti dalla NATO. Il processo che sta prendendo corpo evidentemente non viene gradito dal governo segreto dei servizi i quali si fanno vivi con attentati. Abbiamo quindi un'auto contro la folla a Monaco durante una manifestazione sindacale. Il fatto avviene in coincidenza con l'apertura proprio a Monaco DELLA Conferenza Europea sulla sicurezza e questo ha valore di monito per l'UE, mentre al tempo stesso si rivolge a Trump e Musk richiamando l'attacco omologo avvenuto a New Orleans a Capodanno.=============================================================================================================================================================================================================== ============================================================================= Munich terror warns europe, Trump and Musk while Zelensky undergoes peace deals without Kyiv.

lunedì 10 febbraio 2025

discorso foibe

Il tema delle foibe e degli esodi istriano-dalmati e sloveni merita attenzione e rispetto. Tuttavia il giorno del ricordo, che dovrebbe essere un’occasione per rendere omaggio alle vittime di ogni violenza e sopraffazione in maniera scevra da ogni strumentalizzazione politica, viene usato come occasione di propaganda e manifestazioni di piazza. A mio avviso invece dovrebbero essere le istituzioni a doverlo celebrare in un’ottica di raccoglimento e preghiera civile. Mi vabene infatti che molti comuni lo facciano nei cimiteri. Un ricordo non divisivo diventa possibile cercando di promuovere una storiografia condivisa. A tale scopo è stata formalmente istituita tra i governi italiano e sloveno una commissione che ha pubblicato nel 2000 il rapporto finale. L’istituzione di tale commissione risale al ‘93 e rispondeva alle esigenze di normalizzare i nuovi rapporti bilaterali dopo la dichiarazione di indipendenza slovena nel 1991. Pertanto il dibattito su questa tematica non prende avvio da necessità interne ma internazionali. Ora, nel rapporto finale di questa commissione, che ha lavorato sette anni con governi diversi, si propongono i criteri di lettura storico-politica cercando di superare le divergenze interpretative e le tensioni nazionalistiche. Si condannano le violenze e le oppressioni riconoscendo che l’Italia attuò una politica di snazionalizzazione forzata in particolare nella Venezia Giulia, Dalmazia e Litorale sloveno. Viene formalmente riconosciuta una italianizzazione forzata che chiuse con violenza le scuole e le istituzioni slovene con un’ottica di “persecuzione culturale”. Infine, dopo aver riconosciuto che l’Italia tra il 1941 e il1943 occupò vaste aree jugoslave compiendo “crimini di guerra” e deportazioni, il rapporto riconosce che tra il 1943 e il 1945 molti italiani furono vittime di violenze partigiane jugoslave, comprese foibe ed esodi, che coinvolsero civili innocenti, funzionari fascisti e collaborazionisti. La giornata del ricordo è stata indicata nel 10 Febbraio perché nel 1947 in quel giorno venne firmato il trattato di Parigi il quale sanciva formalmente la perdita dei territori, in particolare la Venezia Giulia e la Dalmazia, in favore della Jugoslavia. Nelle trattative parigine De Gasperi, che rappresentava l’Italia in quanto presidente del Consiglio, era nel tavolo dei perdenti, mentre Tito era in quello dei vincitori ed è facile capire la debolezza delle posizioni italiane. Penso che, soprattutto per trasmetterla alle giovani generazioni, occorra condividere una analisi equilibrata e il superamento degli odi e i pregiudizi. E questo è esattamente lo spirito della legge istitutiva della giornata del ricordo. Infine,sul piano propriamente storico politico va ricordato che quel trattato fu ratificato dal Parlamento il 31 Marzo successivo e venne firmato dal ministro degli Esteri Pietro Nenni. Il PCI di Togliatti invece votò contro la ratifica del trattato come peraltro fece il Movimento Sociale. L’applicazione progressiva del trattato ebbe poi nuove conseguenze migratorie fino al ’54 e, come appunto documenta il voto parlamentare esse non sono attribuibili al PCI come non lo sono per il MSI. Pertanto le polemiche odierne che tentano di ricondurre le responsabilità dell’esodo ad una parte politica non hanno alcun fondamento storiografico. E soprattutto non servono al sentimento di rispetto per le vittime.

sabato 1 febbraio 2025

Antiqua et Nova

La nota diffusa il 28 gennaio dalla Sala stampa vaticana, denominata "Antiqua et Nova", non contrasta l'implementazione dell'intelligenza artificiale nei processi produttivi però richiama ad un approccio ponderato e responsabile. In particolare il documento, elaborato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, invita a tener conto delle implicazioni etiche e sociali. Si tratta di una presa di posizione che in pratica raffredda gli entusiasmi acritici di certi ambienti datoriali e invita alla moderazione. Il documento riconosce quindi i pericoli dell'IA negli ambienti di lavoro, ed enfatizza la necessità di salvaguardare i diritti dei lavoratori prevenendo forme moderne di schiavitù. I rischi principali riguardano la disoccupazione tecnologica, le implicazioni della sorveglianza e l'uso improprio delle informazioni. Ed essi vanno considerati con la massima cautela. Non sempre i software gestionali vengono sviluppati in quest’ottica e spesso negli ambiti lavorativi il tracciamento totale e la video sorveglianza fanno gola ai datori di lavoro. Il tema viene affrontato in particolare nel paragrafo 41 evocando esplicitamente il potenziale impatto negativo di automazione ed IA sulla dignità e i diritti dei lavoratori. Penso pertanto che “Antiqua et Nova” costituisca un autorevole invito anche per le forze sindacali a non sottovalutare il problema.=========================================================================================================================================================== The Vatican's statement Antiqua et Nova (Jan 28) doesn't oppose AI in workplaces but urges caution.It warns about job losses, surveillance and data misuse, stressing workers' rights. The document cools down blind enthusiasm and calls for responsability, also reminding unions to take AI's risks seriously.

martedì 28 gennaio 2025

Elon's flirt by Giorgia

Dietro il corteggiamento tra Elon e Giorgia potrebbero esserci interessi strategici. L’azienda aerospaziale di Elon Musk si chiama SpaceX. Essa utilizza satelliti a bassa quota con l’obiettivo di connettere ad Internet una rete globale. IL progetto si chiama Starlink ed è stato concepito per superrare il problema delle zone servite scarsamente dalle infrastrutture già esistenti le quali sono fondate sui servizi via cavo. Secondo tale progetto migliaia di satelliti ruotano attorno alla Terra ad oltre cinquecento chilometri di altezza, mentre la gran parte delle telecomunicazioni gravita a distanze molto maggiori fino a duemila chilometri. Inoltre col sistema di Musk i segnali risultano più affidabili e più veloci. Richiede però una antenna parabolica ed un router Wi-Fi. Quindi non occorrono infrastrutture terrestri complesse, costose e difficili da realizzare localmente e ciò va a beneficio degli enti locali che devono piantare le infrastrutture. Pensiamo ad esempio a come servire le contrade dalle nostre parti, ma comporta costi per l’utenza di massa. Il kit di montaggio ed installazione viaggerebbe infatti sugli ottocento euro per ogni utenza. I rischi del progetto sono legati al gran numero di dispositivi e all’inquinamento luminoso generato dalla enorme rete che circonderebbe il pianeta. Non mancano inoltre rischi di collisione.

sabato 25 gennaio 2025

LA BIBBIA non sarebbe un libro sacro neanche per TRUMP?

Nella cerimonia del giuramento, a differenza della volta precedente, Trump non ha appoggiato la mano sulla bibbia di sua madre e su quella di Abramo Lincoln come era avvenuto la volta precedente. Si tratta di una strana scelta che viene ricondotta dai commentatori allo stile personale del Presidente che si stacca dai protocolli, ma potrebbe anche riguardare un implicito atto di negazione del tradizionale valore simbolico che viene attribuito alla bibbia dai protestanti. Negli ultimi otto anni che ci separano dal precedente giuramento si sono sviluppati movimenti di opinione che negano attendibilità alla narrazione biblica. Non escluderei che durante il prossimo mandato emergessero delle novità in proposito.

mercoledì 15 gennaio 2025

Belloni lascia Meloni

LASCIA LA DIRETTRICE DEI SERVIZI SEGRETI. Roma.Il 15 Gennaio 2025 Elisabetta Belloni, 66, direttrice del Dis, Dipartimento delle informazioni della sicurezza, che coordina le attività di intelligence italiane, si è dimessa. Si parla di dissapori con con il ministro Antonio Tajani e il sottosegretario Alfredo Mantovano. Nel panorama istituzionale contingente queste dimissioni hanno un sapore polemico verso il protagonismo Meloniano. Il rapporto diretto con Trump ha intagliata fuori Belloni dalla trattativa con la CIA nel caso Sala. Può però anche essere una mossa che la rimette in pista per la Presidenza della Repubblica in caso Mattarella intenda fare come Napolitano. Ma non escluderei addirittura che Tulsi Gabbard non la gradisca ma. Vedremo.

Mussolini spia dello zar?

In questo articolo il firmatario Paolo Valentino sostiene che le allora recenti ricerche sugli “archivi di Mosca” svolte dalla storico Valerij Ljubin avrebbero portato alla luce due documenti dai quali si ricava la collaborazone di Mussolini coi servizi russi in funzione interventista. In tali documenti, un telegramma cifrato del 13 febbraio 1915 e un rapporto, entrambi scritti dall’agente consigliere di Stato russo Matvej Ghedenshtrom, vi sarebbero affermazioni che indicherebbero la collaborazione. Nel secondo documento il consigliere di stato lamenta che la mancata realizzazione di quanto auspicato nel primo telegramma avrebbe evitato la disfatta russa nei Carpazi. Egli esalta inoltre la notevole affidabilità delle previsioni della propria fonte cioè appunto Mussolini. Foto del ritaglio Mussolini spia dello Zar del Corriere 12.6.94.

lunedì 13 gennaio 2025

Guido Leto

Nel 44-45 l'intero archivio dell'OVRA (Organizzazione Vigilanza Repressione Antifascista) fu trasferito da Roma allo scantinato della Marzotto di Valdagno; trattavasi di ben 40 tonnellate di documenti; non lo sapeva quasi nessuno. Il 25 Aprile i tedeschi lasciarono Valdagno, ma dalla linea Gotica di difesa militare stavano arrivando combattenti tedeschi ferocissimi. A questo punto Leto, direttore dell'OVRA, si offrì al comando della Brigata Nino Stella per fare muro al ponte dei Nori contro i tedeschi che stavano arrivando. Non ce ne fu bisogno, ma questi strani e sconosciuti poliziotti poterono permanere a Valdagno per una settimana finchè arrivarono gli americani che si portarono via tutto l'archivio, ovviamente sotto il naso dei compagni della Stella e della Garemi che nulla sapevano (o forse uno del comando Garemi sapeva). Poi i documenti in gran parte sono finiti all'archivio di stato. Ci sono quasi tutte le schede segnaletiche degli antifascisti, ma non c'è una informazione sulle spie che li avevano denunciati. Da lì è nata Gladio. Leto, e poi d'Amato avevano in mano una rete di ricatti, anche dentro i partiti antifascisti. Quindi sulle intercettazioni nulla di nuovo; anzi! quando sei in quella rete DEVI tirar dentro qualcun altro. Si parla della STASI, ma in Italia è sempre stato peggio, in modo silente, riservato, ma immensamente più efficace. forse perchè avevamo la grande esperienza della mafia. Da una lettura di Mimmo Franzinelli

mercoledì 8 gennaio 2025

Cecilia torna a Roma

Cecilia Sala returned to Rome on January 8 after her release, welcomed by officials, including the Prime Minister. The Iranian press covers her case, highlighting it as an international success for Giorgia Meloni. Speculation links her detention to diplomatic negotiations, though Iran denies any geopolitical connections. ---/-/////////---------/-////-------------------------------------:///////------------------ Oggi 8 gennaio Dopo la sua liberazione, Cecilia Sala è tornata a Roma, dove è stata ricevuta da funzionari italiani, dal Primo Ministro e dai genitori, che l'hanno accolta a casa. C'è molto clamore intorno alla notizia, che viene presentata come un successo internazionale di Giorgia Meloni dopo l'incontro con Trump. Il rilascio avviene tra le speculazioni che la sua detenzione potrebbe essere collegata a considerazioni diplomatiche generali o che riguardano il rilascio di un iraniano detenuto in Italia. Il governo iraniano ha negato che la sua detenzione fosse collegata ad altre tensioni geopolitiche. Ma pare che Cecilia Sala sia figlia del massimo dirigente italiano della J.P. Morgan Chase Bank, che è una delle banche principali dell'élite internazionale. E nelle trattative per la liberazione hanno avuto un ruolo fondamentale i servizi del Qatar che essendo dirimpettaio dell’Iran fa da mediatore ma è alleato degli Stati Uniti. 

venerdì 3 gennaio 2025

Driving against the crowd

Quattordici persone sono state uccise e almeno 35 ferite dopo che Jabbar di Shamsud-Din ha guidato il suo furgone in mezzo alla folla alla vigilia di Capodanno. L'attacco è avvenuto a New Orleans e sembra essere stato ispirato da ideologie islamiste. Esso ricorda anche quanto accaduto in Germania a Natale, quando un camion a Berlino è stato utilizzato per speronare un mercatino di Natale, uccidendo 12 persone e ferendone molte altre. In passato si sono verificati incidenti similari tra i quali quello di Nizza nel 2016 quando un camion venne guidato tra la folla durante le celebrazioni del Giorno della Bastiglia. Morirono ben 86 persone con molti feriti. Abbiamo poi Toronto, in Canada quando nel 2018 un uomo ha guidato un furgone contro i pedoni su una strada trafficata, causando dieci morti e numerosi feriti. In questi attacchi si promuove l'uso di veicoli come armi contro i civili rivelando la vulnerabilità dei raduni massivi. ------///////// ------------------------/-/-//////////---------------------///-/-----. !IN ENGLUSH: Fourteen people were killed and 35 were injured when a man drove his van into a crowd in New Orleans on New Year's Eve with Islamist motivations. This recalls similar attacks, such as the 2016 Nice incident that killed 86 people and the 2018 Toronto attack that killed ten people, demonstrating the dangers of using vehicles as weapons against civilians.

mercoledì 1 gennaio 2025

Auspicio per Cecilia

Cecilia Sala è una giornalista italiana di 29 anni arrestata in Iran il 19 dicembre 2024 mentre era impegnata in un viaggio giornalistico. Attualmente, è detenuta nella prigione di Evin, conosciuta per ospitare dissidenti politici. Le ragioni del suo arresto non sono chiare, con le autorità iraniane che menzionano solo attività illegali non specificate. Il governo italiano sta lavorando attivamente per ottenere il suo rilascio. Si sospetta che il suo arresto possa essere collegato all'arresto di un ingegnere iraniano in Italia, suggerendo la possibilità di uno scambio di prigionieri tra i due paesi. Dedico alle prigioniera la seguente citazione coranica: Sura An-Nisa (4:135) "O voi che avete creduto, siate saldi nella giustizia, testimoni nella giustizia, e non lasciate che l'odio vi domini. Siate giusti; questo è più vicino alla rettitudine. Allah è consapevole di ciò che fate

4 Maggio 1945 Scontro tra partigiani ad Arzignano

  Il 4 Maggio 1945 ad Arzignano avviene una sparatoria tra partigiani che lascia due morti e due feriti. Sono passati appena due giorni dall...