lunedì 29 settembre 2025
Droni e polli
“I droni caduti sul territorio polacco… sono l’ultima chiara dimostrazione di quello che molti dicono da tempo: Mosca è in guerra con noi da tempo”. Questo scrive il fondo odierno del GdiV firmato Marta Federica Ottaviani. Si parla di 19 droni caduti sul territorio polacco i quali avrebbero causato la richiesta da parte del leader polacco di un urgente convocazione del consiglio NATO invocando l’articolo 4 del Trattato Atlantico. Con articoli come questo si continua a martellare sull’idea che Mosca voglia occupare l’Europa. Ma nessuno spiega mai perché dovrebbe farlo.
L’articolo Ottaviani è accompagnato a pagina 46 dalla lettera di un lettore. Costui sostiene che in Alasca si è svolta una sterile commedia, ma soprattutto afferma che “Il carattere di Putin e tremendo, è feroce non accetta proposte, vale solo la sua parola. D’altra parte cosa si può pretendere d un ex capo della temutissima KGB? Le sue decisioni sono inappellabili!” Tipiche frasi fondate solo sul pregiudizio propagandistico.
Poi dice che il dialogo per la pausa per una pace è difficile perché “Putin è crudele e spietato e non cederà mai il territorio conquistato” fa anche rima, sembra uno slogan da corteo politico. Infine, in cauda, propone la propria tesi: Zelensky ed Erdogan sono gli unici due personaggi che potrebbero ottenere una pausa salvando vite umane e ricostruendo città.
Bene. Anche oggi ho avuto il piacere di letture edificanti.
(Parla Tusk che non è polacco ma tedesco (?) Il presidente della repubblica si chiama Nawrockij)
le prove che si tratti di droni russi non sono state mostrate. Pertanto c’è da aspettarsi solo un rumoroso sciame propagandistico senza alcuna convocazione. L’articolo di Ottaviani offre anche un comodo carnet degli argomenti propagandistici infondati sui quali si fonda il repertorio antirusso. Vediamoli. “Oltre ai droni… vanno considerate le innumerevoli operazioni di guerra non lineare che Mosca ha messo in campo in questi anni: sabotaggi, campagne di disinformazione, crimini informatico, attacchi ad istituzioni di paesi sovrani, in testa il Presidente Sergio Mattarella, tentativi di influenzare le campagne elettorali.”
Sabotaggi. I principale atto di sabotaggio è stato quello che ha visto la distruzione del gasdotto North Stream2. Ebbene è appena stato arrestato dalla polizia italiana su mandato tedesco colui che viene considerato il capo dell’operazione stessa, si tratta di un ucraino.
Campagne di disinformazione. In clima bellico tali campagne sono una normalità prevista dagli stessi manuali occidentali della NATO. Dalle mie parti quando uno si stupisce di cose stranote e palesi si dice che “casca dal pero”. Ebbene qui il problema è che siamo in guerra, cosa invocata quotidianamente dai leader europei, se fossimo in PACE nessuno cascherebbe dal pero.
Crimini informatici. Quali sono? Pregasi fornire indicazioni.
Attacchi a istituzioni di paesi sovrani. L’affermazione viene accompagnata da un riferimento al Presidente Mattarella. Ebbene costui, nella Lectio magistralis tenuta a Marsiglia il 5 Febbraio scorso, ha paragonato l’aggressione di Putin a quella dei Terzo Reich causando lo stupore di buona parte dei commentatori giornalistici. Ebbene solo da quel momento sono iniziate le prese di distanza diplomatiche.
Tentativi di influenzare le campagne elettorali. Questa è bella. Cos’è successo nelle ultime elezioni in Romania? E prima, in Bulgaria? Meglio lasciar correre il disco rotto prima o poi finirà la batteria del mangiadischi…
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STULTORUM INFINITUS EST NUMERUS
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domenica 21 settembre 2025
Convegno Recoaro 1945
Il Convegno Recoaro 1945, tenutosi al Cinema Lux nella mattinata del 20 Settembre 2025, ha rilanciato il tema della centralità recoarese nella conclusione ww2. La storiografia ufficiale stabilisce la fine della occupazione tedesca in Italia riconducendola alla data della firma avvenuta a Caserta il 29 Aprile 1945. Sul piano formale la datazione appare corretta anche se poi divenne effettiva il 2 Maggio 1945, ma il punto messo a fuoco dal convegno è che la decisione di arrendersi venne presa una settimana prima in quella che il Gruppo Storico Valle dell’Agno chiama “Conferenza di Recoaro”.
Si tratta dell’incontro tenutosi nella galleria bunker “chiesa – tennis” il 22 Aprile tra i quattro soggetti decisori ovvero il comandante della WERMACHT IN Italia generale von Vietinghoff Sheer, il comandante delle SS in Italia Karl Wolf, L’ambasciatore Rudolf Rahn e il Gauleiter dell’Alpenvorland Franz Hofer. Tale riunione, che vedeva soprattutto la riluttanza di von Viettinghoff, avveniva alla luce del pesante bombardamento degli edifici delle Fonti ove era insediato il quartier generale tedesco.
L’ipotesi di resa era il risultato di una serie di colloqui riservati che erano avvenuti in Svizzera, con inizio a Zurigo 8 Marzo 1945 con il direttore dei servizi segreti americani OSS/Europa Allen W Dulles, su iniziativa del SS Karl Wolff. Quest’ultimo aveva prospettato agli alleati la possibilità di un accordo separato con la cessazione delle ostilità sul fronte italiano che offrisse agli anglo americani l’opportunità’ di prepararsi ad una prospettiva di scontro con l’URSS. Era definita operazione Sunrise/Crossword ed era stata portata avanti tenendo fuori i sovietici che intanto procedevano a gran carriera verso Berlino.
Tutta questa partita è già stata presentata molto bene nel volume Bombs Away. Il bombardamento alleato sul Quartier generale tedesco di Recoaro (20 aprile 1945) e la resa della Wehrmacht in Italia, ed. Menin, Schio 2010, pp. 224, euro 18. Gli autori sono storici gia' noti per pubblicazioni e ricerche di notevole spessore. Essi sono: Maurizio Dal Lago, Franco Rasia, Giorgio Trivelli, Luca Valente, Giuseppe Versolato. Ora una rilettura fatta alla luce degli stimoli scaturiti dal convegno potrebbe risultare molto coinvolgente.=-=-=-=-=======-=-=-=-=-=-=-===-==-[=[-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=[-=-=-=-=-=-=-[=-=-[=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=
The bombing of the German Headquarter and the 'Recoaro Conference'. German troops in Italy were the first in the Wehrmacht to surrender, signing on April 29, 1945, in Caserta. But they decided to surrender a week before on April 22, 1945, in Recoaro after a heavy US bombing of their HQ. This report looks at how that bombing by 18 B25 Mitchell planes happened and the 'Recoaro Conference' where top German leaders in Italy decided to surrender Army Group C.
Trotsky al laptop
Il 21 Agosto 1940 avvenne l'omicidio di Lev Davidovich Trotsky. Egli criticava Stalin e il suo regime fin dal 1929 quando era stato esiliato. Sosteneva la necessità di una rivoluzione permanente ed attaccava il regime staliniano e la burocratizzazione del suo partito. Ad ucciderlo con un colpo di piccozza alla testa fu Ramon Mercader agente segreto spagnolo naturalizzato sovietico. Una nota curiosa sul killer: era cugino di Maria Mercader attrice cinematografica sposata con il noto regista Vittorio De Sica e madre dell'altrettanto noto attore Cristian De Sica. Non è un caso che l'omicidio sia avvenuto all'inizio della seconda guerra mondiale e ad un anno dalla sconfitta delle brigate internazionali nella guerra di Spagna. Da bolscevico di formazione Marxista egli analizzava i processi storici e globali con il rigore proprio del materialismo dialettico e, nella mia lettura del suo pensiero, se fosse vivo oggi direbbe piu o meno quanro segue.
L’emergere dei Brics e la crisi del dollaro non costituiscono una prospettiva di liberazione dal capitalismo perché sono solo le forme attuali della competizione tra borghesie nazionali. L’architettura sovranazionale del potere globalista non costituisce un modello di riferimento per le forze antisistema il cui compito non è scegliere tra blocchi capitalistici rivali, ma concepire e costruire un’alternativa indipendente. In questo scenario, il controllo dell’informazione diventa un terreno decisivo di lotta. I media borghesi, siano essi occidentali o legati ai paesi emergenti, sono strumenti al servizio delle rispettive classi dominanti, ma il Web, pur controllato dalle grandi multinazionali digitali, può essere usato come spazio di controinformazione e organizzazione militante: blog, piattaforme sociali, giornali online e collettivi digitali devono diventare armi nelle mani della classe antagonista internazionale. Ogni articolo, ogni comunicato, ogni forma di comunicazione indipendente è parte della battaglia contro l’egemonia ideologica del capitale. Il contrasto alla guerra (Ww3) rappresenta il terreno su cui dispiegare tale azione.
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The BRICS rise and dollar crisis reflect capitalist rivalry, not liberation. Independent alternatives require counter-information, digital activism, and media struggle against bourgeois dominance, especially opposing world war. This is the new task of the international antagonist class.----------------- ---------------------- -------------- ------ -- -- ------ - - - ----
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giovedì 11 settembre 2025
9/11 two and a half decades after
11 settembre, appunti volanti- - - -- - -- - - - - - - - - - - - - - - --- --- --
La versione ufficiale è falsa. Nuova ondata di de banking di ragazzini pseudo scientifici che non hanno vissuto l’evento. Linguaggio ed estetica diversa. Qualcuno li finanzia. Contributi grafici e videografica ma poca preparazione. Riciclano vecchie polemiche superate. Non ci sono nuove rivelazione e documenti.
Argomenti solidi. Edificio sette. Volo numero 4. 19 terroristi non esperti di 767 dirotti, ma guidati da Bin Laden. 3000 morti 6000 feriti. Il pilota del pentagono non erano capaci di volare secondo i loro istruttori. Colpisce a novecento km/h volando rasoterra. Le liste passeggeri recuperate il giorno dopo non prevedono arabi. Le lettere antrace DI OTTOBRE servirono a spaventare i giornalisti e l’introduzione del Patriot Act. DUE SETTIMANE DOPO VENNE CHIESTA UNA COMMISSIONE SENATORIALE. Ricevette lettera antrace. Perche un arabo gli manderebbe una lettera? Obbligati a stare zitti. L’antrace usciva da laboratori americani non arabi. Mentana ha lanciato cinque anni dopo argomenti di dubbio critico.
La conseguenza principale è la teoria del terrorismo islamico. E’rimasta la teoria del terrorista islamico. Potrebbero essere esecutori islamici ma non i mandanti e il cui prodest. Siccome c’è il terrorismo islamico non potrai più portare la bottiglietta d’acqua in aereo.
Le immagini erano talmente potenti da sconfinare con la fiction.
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TRE TEORIE COMPLOTTISTE: quella ufficiale, l’Inside Job e “i servizi segreti lo sapevano e l’hanno lasciato accadere per sfruttarlo.
Scenario 1. Identificazione veloce, inchiesta bipartisan. Processi penali UN ENORME sforzo investigativo. Utilizzare gli aerei dirottati come bombe. È uno scenario plausibile? Il terrorismo suicida è dimostrato. Taglierini. C’erano vecchi standard di sicurezza e all’epoca si assecondavano i dirottatori per negoziare la soluzione del dirottamento. Dubbi sull’abilita' di volo dei dirottatori (argomento forte di Mazzucco). Inesperti. In realtà tra i terroristi dirottatori c’erano alcuni che avevano le basi perché frequentarono scuole di volo americane. Volo strumentale. Bersagli di grandi dimensioni. Argomento crollo edifici. Esso è stato reso possibile dai danni strutturali causati dagli impatti degli aerei. Anni di studio hanno dimostrato che non c’è bisogno di ipotizzare esplosivi per spiegare il collasso. Fuoco e gravità furono sufficienti a causare il crollo. Si riconosce che alcuni interrogativi sono ancora senza risposta. Ma questo si siega col fatto che alcuni documenti restano segretati per sicurezza nazionale. Va inoltre ricordato che lacune ed errori non equivalgono a prove di complotto. Pertanto la teoria ufficiale rimane l’unica supportata da testimonianze e prove concrete.
Scenario 2
I servizi sapevano. E’ una teoria debole sul piano delle motivazioni. Essa “parla genericamente “ di volontà di dominio mondiale statunitense o di generici interessi petroliferi. Troppo generiche e smentite dal tempo. A vent’anni di disanza gli USA non hanno conquistato il mondo e non hanno confiscato il petrolio iracheno. Al Qaeda aveva gia' colpito gli USA nel 1993. Bomba nel garage sotterraneo della torre nord con uccisione sei persone. Nel 1998 distrutto ambasciate americane Kenya e Tanzania con 224 morti. Gli Usa non riuscivano a proteggere gli americani dal rischio terroristico perche essi erano rifugiati in Afghanistan protetti dal regime talebano in luoghi inaccessibili senza intervento militare sul terreno. Se esso fosse stato realizzato sarebbe stato percepito come atto unilaterale ostile dalla opinione pubblica. Era improponibile ma lo divenne dopo con l’11/9. Come dimostra l’ottenimento del sostegno dell’ONU e della Nato. Ci fu anche l’appoggio dell’Italia e l’invasione avvenne col consenso mondiale. Lo scopo del silenzio da parte dei servizi sarebbe quindi stato quello di ottenere questo consenso ed avviare una fase di guerra al terrorismo globale.
AVVERTIMENTI da parte di altri in effetti ci furono ma riconducibili ad errori o inefficienze burocratiche. Secretazione. In commissione ci fu una testimonianza autorevole di un insider circa l’esistenza di un ordine di non abbattimento del velivolo che sta arrivando sul pentagono . Ordine dato mentre erano nel bunker sotterraneo de Pentagono. Ma secondo il de-bunker si tratta di una pistola fumante sovra enfatizzata. Scenario molto suggestivo ma non sorretto da prove definitive. Si tratta quindi di un mosaico che può lascirar pensare ad un complotto ma non lo dimostra.
Scenario 3. Inside job ovvero colossale inganno orchestrato dall’interno. Cioè le autorità hanno pensato e diretto consapevolmente gli attentati. Gli aerei di linea furono in realtà telecomandati. Tecnologia che all’epoca era poco probabile. I 19 arabi erano stati prelevati prima dell’11/9. Al Pentagono non sarebbe caduto un aereo ma un missile. Troppi persone coinvlte rendono non credibile lo scenario 3.
Demolizioni controllate. La teoria più popolare tra il grande pubblico. Vediamo la presunta demolizione dell’edificio 7. Edificio di 47 piani che collassò nel tardo pomeriggio. A causa solo di incendi. Per distruggere documento o segreti importanti. La torre sette venne colpita dai detriti del crollo torre nord e bruciò per ore. Ciò non era prevedibile e quindi non poteva rientrare nel piano cospirativo. Ci fu un altro edificio che fu danneggiato dai detriti ma non si incendiò. Secondo i vigili del fuoco l’edificio dati forti incendi, sarebbe per forza crollato. Nessuna traccia di inside job è mai emersa nel tempo. Le stesse fonti complottiste si contraddicono tra di loro e cambiano versioni. Non ci sono prove stabili su cui fare affidamento.
lunedì 8 settembre 2025
Volonterosi o belligeranti?
ll conflitto in Ucraina e il ruolo degli Stati occidentali
1. Il conflitto in Ucraina continua a rappresentare una frattura profonda nelle relazioni internazionali contemporanee. Le posizioni dei diversi attori globali e regionali, unite alla complessa stratificazione storica e geopolitica, evidenziano le difficoltà di un percorso diplomatico verso una pace stabile. Il presente contributo analizza le dichiarazioni e le strategie dei cosiddetti “volenterosi”, il ruolo della Federazione Russa, le posizioni degli Stati europei e le prospettive legate alla corsa al riarmo.
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2. La posizione russa e le preoccupazioni di sicurezza
La Federazione Russa ha ribadito più volte che una pace duratura è subordinata a due condizioni: l’arresto dell’espansione della NATO in Ucraina e l’impossibilità che armamenti occidentali vengano dispiegati ai confini russi. Tali istanze, percepite a Mosca come minacce esistenziali, sono state poste al centro della giustificazione dell’azione militare avviata nel 2022. La prospettiva che eserciti occidentali si dispieghino nei pressi della Russia confermerebbe, secondo l’interpretazione russa, la legittimità delle proprie preoccupazioni originarie.
3. I “volenterosi” e le implicazioni della loro strategia
Un gruppo di trentacinque Stati, ventisei dei quali favorevoli a un intervento diretto, si è dichiarato disponibile a inviare truppe in Ucraina al cessate il fuoco. Tale posizione, tuttavia, solleva un paradosso: mentre gli Stati affermano di voler favorire la pace, le loro dichiarazioni rischiano di prolungare il conflitto. L’eventuale dispiegamento di contingenti occidentali verrebbe percepito come una provocazione, con il risultato di consolidare l’intransigenza russa e di allontanare la prospettiva di un accordo.
La proposta occidentale relativa ad una riduzione dell’età della leva ucraina obbligatoria a diciotto anni, svela l’intenzione di protrarre il conflitto fino all’esaurimento delle risorse umane ucraine, nella strumentale speranza di dare nel frattempo all’Occidente l’opportunità di rafforzare le proprie capacità militari.
4. Conseguenze sociali: l’esodo giovanile ucraino
Il protrarsi della guerra swta producendo un massiccio esodo della popolazione giovanile, in particolare nella fascia 18-25 anni. Questo fenomeno si aggraverebbe in caso di mancanza di uno status formale di rifugiato, aggravando ulteriormente le tensioni demografiche e sociali interne all’Ucraina e privando il Paese di una parte significativa della propria forza lavoro e della futura classe dirigente.
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5. Le posizioni dei principali Stati europei
5.1 Polonia
Varsavia ha escluso l’invio di truppe, richiamando la memoria dei massacri perpetrati dai nazionalisti ucraini in Volinia durante la Seconda guerra mondiale. L’intitolazione di monumenti e piazze a figure implicate in tali eventi mantiene aperte ferite storiche ancora sensibili nelle relazioni bilaterali.
5.2 Germania
La Germania manifesta una duplice posizione: da un lato, il leader Merz sostiene un consistente riarmo; dall’altro, permane una riluttanza all’invio di truppe, legata anche al peso simbolico della sconfitta subita con la bandiera sovietica issata sul Reichstag. Intanto, all’interno del Paese, cresce il dissenso, come dimostrato dall’attività politica di Sahra Wagenknecht.
5.3 Italia
L’Italia si mostra critica verso la linea europea prevalente e propone un modello di intervento legato ad una interpretazione restrittiva dell’articolo 5 della NATO. Roma rifiuta l’ipotesi di inviare contingenti, unità sminatrici o supporto aereo, distinguendosi nettamente dalla Francia, dove il governo deve fronteggiare il rischio di una mozione di sfiducia.
5.4 Francia
La Francia attraversa un delicato momento politico interno. Marine Le Pen, pur osteggiata da gran parte dell’opinione pubblica, ha rafforzato la propria base di consenso, al punto che l’elezione di Macron è stata possibile in gran parte grazie alla contrapposizione con la sua figura. Le dinamiche interne francesi influenzano dunque anche l’orientamento estero del Paese.
6. La corsa al riarmo
L’ultima strategia condivisa dagli Stati occidentali sembra consistere nel rafforzamento del processo di riarmo. Tuttavia, la Federazione Russa è in grado di produrre, nell’arco di tre mesi, una quantità di armamenti superiore a quella complessivamente realizzata in un anno da tutti i Paesi occidentali, inclusi gli Stati Uniti, con l’eccezione del comparto aeronautico.
Secondo il premier olandese Mark Rutte, la Russia non avrebbe una capacità militare superiore a quella del Texas; tuttavia, egli stesso ha osservato che persino l’Olanda non sarebbe in grado di prevalere in un simile confronto. Questo dato sottolinea come, anche nelle comparazioni più favorevoli, la Federazione Russa manterrebbe un vantaggio competitivo nella corsa agli armamenti.
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7. Conclusioni
L’analisi delle dichiarazioni e delle strategie dei volenterosi mostra come la retorica della pace rischi di tradursi, in realtà, in un prolungamento delle ostilità. La divergenza tra le posizioni dei singoli Stati europei, unite alle preoccupazioni storiche e identitarie, rende ancora più difficile la costruzione di un fronte coeso. La dinamica attuale sembra orientarsi verso una competizione industriale e militare che, almeno nel breve periodo, appare favorevole alla Federazione Russa, aggravando così l’incertezza sul futuro del conflitto e sulle prospettive di una pace sostenibile.=========================================================================================================================================================================================================================================================================================== The declarations of the “willing countries” ostensibly aimed at peace paradoxically contribute to prolonging the conflict. Divergent national positions within Europe hinder strategic cohesion, while Russia’s superior armament production capacity consolidates its advantage. Consequently, prospects for a sustainable peace remain uncertain, overshadowed by escalating militarization and geopolitical fragmentation.
martedì 2 settembre 2025
ha stato Putin
Il propagandismo antirusso, che è l’ultimo collante che rimane ad una LEADESHIP UE ormai totalmente in disfatta, conferma il vecchio adagio secondo il quale al peggio non c’è mai limite. Il primo settembre 2025 l’aereo che trasportava Ursula von der Leyen in Bulgaria per una visita politica, è atterrato all’aeroporto di Plovdiv con 9 (nove) minuti di ritardo. Su questo ritardo, imprevisto e probabilmente chiarito in sede bulgara solo in un momento successivo, è stato immediatamente costruita una fake news di incredibile stupidità. Una stupidità che però il TG1 delle 20 (solo per fare un esempio) ha dato con la massima tensione fin dal titolo di testa.
Possiamo effettivamente confermare le informazioni dalle autorità bulgare secondo cui ciò sia dovuto a una palese interferenza da parte della Russia. Siamo abituati alle minacce e alle intimidazioni che sono una componente regolare del comportamento ostile della Russia. Pertanto questo non farà che rafforzare ulteriormente il nostro incrollabile impegno ad incrementare le capacità difensive e il supporto all'Ucraina. Questo il comunicato ufficiale della UE.
La visita è poi proseguita visitando una fabbrica di munizioni e le notizie si sono progressivamente accavallate arrivando a parlare di piloti costretti a consultare mappe cartacee ecc. Tutto questo si è chiarito solo dopo qualche giorno quando una agenzia di controllo dei voli ha pubblicato la registrazione del tracciato effettuato dall’aereo della von der Leyen, tracciato dal quale non emerge nessuna interruzione del servizio GPS. Sono state cosi confermate le smentite del portavoce russo che aveva subito parlato di notizie infondate. La principale differenza tra le balle e la rettifica sta ovviamente nell’uso diseguale dell’enfasi. Tutto lascia pensare che sia stata una operazione di guerra cognitiva mirante ad ingenerare un clima di tensione alla vigilia della riunione dei cosiddetti volonterosi.
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