Le
celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia hanno
innescato polemiche relative alla possibilità che l’identità locale veneta sia
stata “soffocata” da quella nazionale.
Lo Stato nazionale italiano avrebbe pertanto una responsabilità repressiva nei
confronti dei veneti. Nell’ambito di tale polemica il tema del plebiscito con il quale nel 1866 le
Venezie e Mantova vennero annesse al regno già esistente dal 1861 è centrale.
Se ne contesta infatti la validità ritenendolo fraudolento. Se tale assunto
venisse appurato in sede di giurisdizione europea probabilmente non accadrebbe
niente perché i trattati internazionali stipulati dall’Italia rimarrebbero
validi, ma l’impatto politico sarebbe forte.
Inoltre
il 12 Giugno 2014 la Regione Veneto, anche alla luce di disposizioni europee
che equiparano la situazione veneta a quella scozzese e catalana, ha approvato
la legge 16 sul Referendum per l’Indipendenza e nel 2016 ricorre l’anniversario
del plebiscito.
Non
affrontare il problema equivarrebbe solo ad uno sciocco scongiuro
superstizioso, laddove invece occorre un lavoro approfondito sulla reale
fondatezza dell’identità veneta e del Plebiscito. Per me quindi ogni
approfondimento storiografico lavora nella direzione giusta.
Prendo
pertanto appunti di lettura sul libro: Dalla Serenissima al Regno d’Italia,
di Angela Maria Alberton. Uscito in Ottobre 2016 su edizione della Biblioteca dei Leoni di Castelfranco
Veneto e associato al quotidiano Il Gazzettino.
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