ITALIA OSCURA, Cap.9 “Due
iniezioni di oppio per addormentare il generale Pollio, l’ultimo irriducibile triplicista”.
Era capo di Stato Maggiore delle Forze Armate Italiane. Morì a Torino nella
notte tra l’1 e il 2 Luglio 1914 in una camera dell’Hotel Touring Palace. Il
suo assistente, il colonnello Trainiello del Genio militare, lo assistette dopo
che si era sentito male e che era stato soccorso e curato dal medico civile
Carlo Quadrone. Tre giorni prima era avvenuto l’attentato di Gavrilo Princip a
Sarajevo. La tesi del libro è che, contrariamente a quanto passato alla storia,
il generale Alberto Pollio sia stato assassinato.
La necessità della sua eliminazione sarebbe maturata a causa
dell’orientamento fortemente filo-austriaco del generale il quale, sposato con
una baronessa viennese, era stato per vent’anni addetto militare presso l’ambasciata
di Vienna. All’epoca della sua morte, mentre iniziava WW1, il Generale guidava le
forze armate di una Italia ancora formalmente alleata agli imperi centrali, ma
il nascente governo Salandra avrebbe in pochi mesi sviluppate le trattative
segrete necessarie per allearsi con Francia e d Inghilterra. Egli venne quindi
sostituito dal Generale franco-anglofilo Luigi Cadorna.
I funerali di Stato furono di tenore piuttosto modesto ed
accompagnati da una sottile campagna di stampa tesa a contenere l’impatto della
sua figura. Per i successivi cinque anni, anche per le soverchianti notizie
della guerra, il fatto fu accantonato. Ma nel Novembre del 1919, in concomitanza
delle celebrazioni per il primo anniversario della vittoria, uscì un libretto
redatto a cura del colonnello Traniello recante un tributo al Generale e varie
informazioni sulla sua morte. Tale pubblicazione, assieme alla Relazione di
servizio scritta poco dopo la morte del generale, hanno costituito il punto di
partenza per una ricerca sulle vere circostanze e motivazioni del supposto
assassinio.
Codesta ricerca portata avanti da Giovanni d’Angelo, ex
militare ed esperto analista d’intelligence, venne pubblicata nel 2009 in un
libro edito a Valdagno da Gino Rossato. Tale libro assieme alla possibilità di
accedere a documenti d’archivio londinese, costituiscono le fonti di Fasanella
e Grippo i quali rendono ora accessibile la vicenda al grande pubblico nel
capitolo 9 del loro recente libro ITALIA OSCURA (Sperling & Kupfer 2016).
Si tratterebbe quindi di un altro dei tanti casi che
caratterizzano la storiografia che va dal risorgimento a WW1 come narrazione
falsata, nascondendo in particolare il ruolo e le interferenze inglesi.
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