La
settimana è stata caratterizzata dagli eventi euro-globali visti in reazione
agli assestamenti post Tramp. Innanzitutto la NATO.
1 - Dietro
i veli dell’incontro voluto dalla Merkel ci sono state, presumibilmente, delle
riunioni aventi come tema il futuro dell’Alleanza in relazione allo scenario
Trump. Obama e la Merkel si sono coalizzati per un arroccamento filo NATO. C’e’
da aspettarsi che Trump riduca i finanziamenti e quindi il compito dell’euro
sara’ quello di garantire il minimo necessario per completare le operazioni
missilistiche sulle Baltiche e in Polonia.
Putin nella
giornata di Venerdì 18 si trovava, secondo notizie di Russia Today, ad un
incontro con gli stati maggiori tenutosi a Sochi e, nelle more, ha avuto
colloqui telefonici con il neo presidente USA. Assicurazioni reciproche, ma
ferme da parte di Putin il quale punta soprattutto a che si fermi il programma
relativo alla missilistica strategica e la pressione che la NATO sta
esercitando sui suoi confini.
2 - Alle
affermazioni elettoralistiche di Trump, il quale ha più volte richiamato
durante la campagna elettorale il concetto della obsolescenza della NATO,
sembra fare ora riscontro un certo raffreddamento. Ma forse è solo tattica per
coprire presso la stampa occidentale i suoi ringraziamenti a Putin per l’appoggio
elettorale.
3 –
Prendendo atto di un certo raffreddamento italiano sulla gestione dei migranti,
è stato arruffianato il redivivo Rajoi auspicandone un ruolo maggiore su
mediterraneo e nord africa. Il sogno franco-tedesco sarebbe di coinvolgerlo per
la Libia in modo tale da essere meno condizionate dalle bizze di Renzi.
4 – Teresa
May ha imitato il suo predecessore facendo finta che tutto vada bene madama la
marchesa e ha confermato marzo 2017 come scadenza per l’attivazione della
procedura formale Brexit. In realtà il suo parlamento l’aspetta al varco con le
bave alla bocca e strizza l’occhio agli scozzesi.
5 - Renzi ha sfoderato le sue migliori facce da
tola (mr. Bean) per nascondere il fallimento italiano e tutti sanno che è
inutile parlarne prima del 5 Dicembre prossimo venturo.
6 – Forse c’è
stato qualche segnale di pressione per il rinvio dell’ingresso serbo nella UE. l’importante
comunque è confermare le distanze con la Turchia perché Erdoghan, una volta
compreso l’inganno americano sui Curdi, è diventato filo russo.
7 – Una
volta ripartito Obama, non senza un po’ di malinconia, da pare di Angela il
segnale ai partner è stato chiaro: ora tocca a noi difendere la vecchia linea
atlantista, il TTIP non buttiamolo, accantoniamolo solamente con qualche
correzione, poi lo riproporremo in tempi migliori, intanto vediamo di
approfittarne per rimediare al casino che gli americani hanno fatto in Siria.
Riattiviamo subito il ruolo dell’ONU.
8 – Tramp
ha nominato Pompeo alla CIA mandando un segnale anti iraniano come primo segno
di ringraziamento ad Israele. Ha anche chiuso la vertenza relativa alla truffa
della sua università privata indennizzando lautamente gli studenti truffati.
Spera che ciò ridimensioni l’ostilità manifestata nei suoi confronti dall’ambiente
accademico americano.
9 = Il
COP22 di Marrachesh si è concluso con un nulla di fatto mascherato da
approvazione del regolamento che dovrebbe implementare gli accordi energetico
ambientali di Parigi. In tale occasione, curiosamente, l’uscente Kerry ha
affermato che il global change è solo una gran bufala.
Raccontata
così ora la situazione sembra addirittura divertente, ma non credo proprio che
la vedano così ne’ Putin, ne’ i cinesi, ne’ gli iraniani.
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