La settimana è stata caratterizzata dal nuovo incarico per
il governo.
Una vignetta pubblicata su FQ di Giovedì scorso riassume bene la
situazione:
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Il Movimento 5 Stelle, ovvero la nuova forza politica di
gran lunga più votata, ha stipulato un contratto con una forza di minoranza
molto rappresentativa nel nord del Paese ed ha formulato una proposta al Presidente
della Repubblica. Ora si tratta di formare il governo e verificare la
maggioranza in Parlamento.
Contro questa prospettiva si sono mobilitati settori forti
della vecchia politica e della costituzione materiale. Questi settori si sono prestati
all’obbiettivo non dichiarato di ritardare il tutto e generare così una certa “vacatio”
durante la quale regolare i conti a babbo morto. I settori armageddoni (forniture
militari) e le vecchie sacche di potere finanziario berlusconiano hanno
sistemato alcuni conti sospesi (rapporti di forza col capitale francese) senza
che ci fosse un governo legittimato ad intromettersi. Il mainstream servile ha
curato questo gioco e ora Confindustria e lobbies del farmaco insistono per far
fallire ogni ipotesi di cambiamento. Niente di nuovo, fa parte del gioco
politico. Ma il problema è che nessuno lo dice e perciò non c’è trasparenza e
ne paga il livello di democrazia reale. Non crescono il senso civico e la cultura
politica.
Io spero che il tentativo di cambio politico in atto abbia
successo. E’ un cambio solo parziale perché non verranno messi in discussione i
trattati e la collocazione internazionale dell’Italia ma si tratta di un
esperimento che potrebbe indicare in futuro una strada diversa dal vicolo cieco
della NATO e della tecnoburocrazia UE. Pertanto è solo questione di tempo. Se si
vuole ad esempio che l’Italia cresca davvero bisogna, tanto per cominciare, togliere
di mezzo le sanzioni anti Putin che non hanno alcun fondamento se non nelle mire espansive e nella soggezione energetica dell'Europa da parte dell'alleato atlantico.
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Leggo la situazione che viene rappresentata dalla vignetta
in questi termini: gli interessi di Confindustria fanno ancora capo al PD
mentre i centri detentori del capitale “sporco” (che è decisivo nella nostra
economia della corruzione) fanno ancora capo al centrodestra berlusconiano.
Entrambi sono interessati ad uno scenario di cilecca, ora inizia la partita.
A me, che sono un uomo di parte, piace pensare che in questo
momento si stia insediando un governo che esprime la volontà dell’elettorato
operaio. E mi basta oer tifare. Non dimentico infatti che nel nord gli operai e gli artigiani votano Lega
da decenni e ora si sono definitivamente staccati dal berlusconismo perché
hanno capito che ci porta la mafia. Inoltre occorre prendere atto che il
risultato del 5 Marzo è stato determinato dallo spostamento di alcuni milioni
di voti dalla sinistra al Movimento 5 Stelle. Pertanto il voto operaio e di
sinistra, col suo significato di aspettative e speranze, dimora oggi lì, tra le
carte di Conte. E il capitale finanziario internazionale farà di tutto per
reprimerlo.
L'arma principale sarà ovviamente il debito. Un colpo micidiale potrebbe essere quello dei tassi sui mutui. Su questo gli italiani, dei quali oltre il 70 % ha la casa inproprietà, sono molto sensibili. Ma anche l'inflazione può essere rattivata. Essa gonfua i rendimenti ma anche il costi del servizio sul debito. E prorpio su questo l'italia è molto fragile.
Ma penso più che altro a un gan battage sullo spread e ad un arrembaggio migratorio che costringa l'Italia ad un maggior coinvolgimento militare in Libia.
Ma penso più che altro a un gan battage sullo spread e ad un arrembaggio migratorio che costringa l'Italia ad un maggior coinvolgimento militare in Libia.
Insimma se il governo ce la fa si vedranno i sorci verdi. In bocca ala lupo.
Veritas filia temporis.
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