Mi prostro in adorazione
dell’articolo odierno a firma Stefano Feltri su FQ (pg13).
Nella mia personalissima quanto
inattendibile classifica questo golden boy della nuova generazione
giornalistica italiana merita di stare tra Montanelli e Scalfari. Mentre a
perdere punti sono Mattarella e Marcegaglia.
L’Eni ha assegnato i suoi premi ai
giovani ricercatori e il Presidente della Repubblica ha stretto la mano alle
persone che la rappresentano. Ma nel clima di ipocrisia istituzionale dominante
nessuno ha dato il giusto rilievo allo scandalo in cui si trova coinvolto l’Amministratore
delegato De Scalzi. E per fortuna lo fa Feltri con un commento in una rubrica
che porta l’eloquente il titolo CORRUZIONE & POTERE.
Certo, dirigere oggi come oggi una
tra le più importanti multinazionali energetiche del mondo implica certamente
cinismo e spregiudicatezza, ma entro i limiti dovuti e se anche l’Italia per restare
in gioco dovesse far finta di non vedere, resta chiaro che ostentarlo sui media
finisce per significare solo un messaggio assolutorio. E questo, nello sfascio
morale in cui ci troviamo e dopo l’avvilente spettacolo del ventennio
berlusconiano, è l’ultima cosa di cui l’Italia ha bisogno.
Per cui mando un mio umile grazie a
Stefano Feltri per aver trovato le migliori parole, tanto equilibrate quanto
graffianti, per ricordare ai lettori che chi ha un ruolo di garanzia dovrebbe
esercitarlo. Vale anche e soprattutto per la Marcegaglia che quando era in
Confindustria dava ai sindacalisti lezioni di correttezza e moderazione.
Ovviamente prima di giudicare bisogna aspettare le sentenze, ma nel frattempo
vanno evitate inopportune ostensioni.
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