sabato 12 ottobre 2019

Quota Cento? Tasi mona.













Il Sole24ore ci prova anche oggi con un articolo a quattro mani firmato Davide Colombo e Marco Rogari. 

A quattro mani il pianoforte libera molte più risorse armoniche. In particolare, di solito, per i toni bassi della sinistra. E qui ne abbiamo conferma. Gran toni bassi della sinistra. La Cgil non difende quota cento, lo lascia fare a Cisl e Uil che, soprattutto in Veneto, hanno la base super leghista. Ma non si tratta di tornare alla Fornero, spiegano i nostri due, è solo “un restyling nel corso di una sperimentazione che andrà ad esaurimento”. Ed è giusto compatirli perché è ovvio che uno che invece di essere mandato a lavorare da ragazzino ha avuto la fortuna di studiare alla Bocconi non abbia la minima idea di cosa significa il turno di notte in fonderia dopo i sessanta. O intonacare in piedi su un cantiere edile.


Ma non è tanto questo che fa male a chi ha fatto l’operaio come me, è piuttosto l’idea che quei soldi che verrebbero risparmiati facendo lavorare un paio d’anni di più servano a pagare gli interessi sui debiti fatti da quei politici che io non ho mai votato.

E questo invece è proprio il punto di partenza dei nostri due eroi dell’informazione: “la caccia alle coperture della manovra ci porta al dossier Quota 100”.

Se si ristruttura la previdenza per generare risorse uno si aspetterebbe almeno che ciò servisse a ridestinare tali risorse alla previdenza stessa con altre regole. Invece no, servono a pagare i debiti degli altri.


Mi auguro che i politici “giallorossi” che stanno a Roma capiscano quello che i giornalisti non dicono e cioè che se attaccano quota cento attaccano soprattutto i veneti polentoni e “tasi mona”. Quelli che da soli fanno più o meno un ottavo del PIL nazionale e lo fanno con l’export, il turismo, che sono maestri della componentistica e producono vini capaci di conquistare il mondo. E tutto questo lo fanno nonostante le sanzioni della NATO, i dazi di Trump e l’incompetenza ostile dei burocrati.


E attaccare i veneti oggi è proprio come martellarsi le parti sensibili per correre più in fretta.




Amen





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