Juan Guaidò si è rivelato essere quel bluff che era già intuibile
dagli sproloqui dei media. Lo stridore dei media infatti è, in tutte le
vertenze regime change, inversamente proporzionale
al valore reale dei testimonial che acclamano. E alla fine il Parlamento
Venezuelano, quello che Guaidò rivendicava essere l’unica vera istituzione
seguita dal popolo venezuelano, lo ha scaricato preferendogli Luis Parra. Costui
è un altro esponente di un’opposizione confusa che a sua volta lo ha espulso. La
situazione non è chiara perché la maggioranza che ha eletto Parra è composta
anche da deputati fuggiti all’estero i quali, votanti per procura, hanno un
dubbio diritto di voto essendovi in proposito un contenzioso affidato al Tribunale
supremo.
Ad essere disorientati ora sono coloro che
lo avevano riconosciuto come leader anti Maduro e ora si trovano fra le mani un
pagliaccetto che fa sceneggiate televisive poco credibili. Tra costoro vi erano
grandi leaders, si fa per dire, come Tajani che all’epoca si ritrovava con la
carica di presidente del Parlamento Europeo. Ma in Italia c’erano anche Renzi e
Salvini che si erano gasati contro Maduro. E nonostante il nostro Governo e la
Farnesina fossero rimasti piuttosto scettici, si erano esposti a sostenere un
Guaidò che, come si è poi visto nella vicenda degli aiuti “umanitari” al
confine con la Colombia, non era ritenuto credibile neanche dalla Croce Rossa.
Complimenti. Non parliamo poi di Corriere, Repubblica. Stampa ecc. e dei loro
giornalballisti strapagati da testate che si aggrappano ai contributi pubblici.
Per costoro ovviamente è troppo pretendere che si cospargano pubblicamente il
capo di cenere, ma se lo facessero darebbero onore al vero giornalismo.
Pertanto, nonostante le difficoltà causate dalle sanzioni di
Washington e l’attacco regime change cui è stato sottoposto, il presidente del
Venezuela e il suo governo sono ancora lì, in carica, sostenuti dall’esercito e
da una quota considerevole di venezuelani che si fanno sentire. E all’ultima
riunione dell’OPEC, alla faccia degli Stati Uniti, il petrolio venezuelano ha
svolto ancora una volta il ruolo di calmiere.
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