Mentre una corrispondenza da Beijing ci segnala che la Cina
sta passando alla sperimentazione umana sul vaccino il NYT di oggi offre un
endorsement alla riapertura italiana dando grande visibilità alla
corrispondenza di Beppe Severgnini. Italiani sbandieranti e musicanti dal
balcone accompagnano un parroco benedicente. Gli italiani possono essere
orgogliosi del loro insolito sforzo collettivo. L’Italia è stata la parte d’Europa
che per prima ha affrontato la pandemia su larga scala, la prima ad adottare
misure di quarantena. E la gente, pur gemendo è stata a casa. Dando prova di
maturità. In Italia niente riottosità sociale a differenza di quando avviene
proprio in America, ma anche in Francia ecc. Ora l’Italia riapre ma necessita
di aiuto. Aiuto finanziario dall’UE alla quale è stata data prova di affidabilità
proprio in questa crisi. Conte ha fatto bene ma tutto ciò costa il 15 percento
del PIL. E l’Italia è in ginocchio.
Direi che l’articolo rinsalda il sentiment italoamericano e
penso che anche l’America antitrumpiana, quella rappresentata appunto dal NYT,
possa stare ad un gioco antitedesco ed apprezzare il modello italiano. Ciò mi
fa pensare che la recente valutazione di S&O sia stata in realtà benevola.
ll GdiVi dà spazio in ultima pagina alle grafomanie dei
lettori. Il tema prediletto è la sofferenza e le contraddizioni sulla pandemia.
C’è chi soffre con toni intimi, chi polemizza col governo e chi sollecita la ripresa.
Vicenza è sempre laboriosa e un po’ ipocrita, ma penso che vista dalle istituzioni
appaia sempre affidabile. Chissà che il suo ex sindaco, oggi sottosegretario
agli interni, non faccia da filtro a chi già ignora il carattere dei veneti e ne
rappresenti le speranze di ripresa e il desiderio di iniziativa, di Autonomia.
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"Non leggo mai un giornale della mia opinione: la troverei deformata."
Erik Satie
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