Chi vuole rinfrescarsi la memoria
si veda in proposito il film di Spielberg Munich (USA 2005) il quale, lungi dal
raccontarla giusta per quanto attiene al rapimento e alla morte degli atleti
israeliani (morirono 9 sequestrati e 5 degli 8 sequestratori) mostra però
efficacemente il rapporto tra quella vicenda e molti atti terroristici avvenuti
nei mesi successivi in Europa.
Primo fra tutti l’omicidio
dell’intellettuale Wail Zwaiter amico di Moravia e Pasolini, avvenuto a Roma il
6 ottobre 1972. Meglio del film, che comunque accenna a qualche senso di colpa
tipicamente israeliano, però può ancora essere utile la lettura di Venegance,
The True Story of an Israeli Counter Terrost Team, romanzo storico scritto
dal canadese Gorge Jonas nel 1984 sulla base delle memorie del comandante Avner
che guidò il commando assassino e che era emanazione diretta di Golda Meir. S i
può trovare anche in italiano: VENDETTA edito
da Rizzoli.
La novità di questa operazione,
denominata Ira di Dio, è che segna un cambio di passo nella violenza dello
stato israeliano. Nel precedente caso di Eichmann infatti esso si era assunto la
trasparente responsabilità (per quanto illegale avendo violato la sovranità dell’Argentina)
di processare e condannare prima di uccidere.
Il processo per l’omicidio
Zwaiter iniziò a Roma il 29 Dicembre 1980. Esso vagliò molte interessanti prove
circostanziali raccolte dalla polizia italiana, tra le quali messaggi in
codice dimenticati in stanze dì albergo, ma esse non furono considerate valide
dalla corte che assolse i sette imputati in contumacia. In Israele non venne
mai condotta inchiesta né allestito alcun processo per questo omicidio.
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