Nell' Argentina di Milei lo stato di RIFUGIATO POLITICO che finora aveva coperto Leonardo Bertulazzi viene ritirato e pertanto scatta l'operazione di arresto.
Il Bertulazzi, ex membro delle Brigate Rosse conosciuto in Argentina col nom de guerre "Stefano" viene catturato dalle autorita e avviato all'estradizione in Italia per scontare i 27 anni di pena cui risuta sentenziato.
Egli viveva sotto falso nome in un suburbio di Buenos Aires. La sua cattura si deve alla collabrazione tra intelligence italiana e polizia argentina. Egli aveva patecipato al sequestro Costa collaborando con Riccardo Dura. Precedentemente era stato membro dei servizi d'ordine di Lotta Continua.
Il sequestro di Pietro Costa avvenuto a Genova il 12 gennaio 1977 è stato un episodio di terrorismo avvenuto durante gli anni di piombo in Italia. Pietro Costa era un industriale genovese, figlio di un noto imprenditore del settore delle costruzioni, titolare dell'azienda Impresa Pietro Costa, molto influente nel settore delle costruzioni pubbliche e private.
Sequestro
La mattina del 12 gennaio 1977, Pietro Costa venne rapito da un gruppo di terroristi appartenenti alle Brigate Rosse, mentre stava per recarsi al lavoro. Il commando brigatista, composto da almeno cinque persone, lo intercettò all'interno della sua auto, costringendolo a fermarsi sotto la minaccia delle armi. L'azione fu organizzata nei minimi dettagli e avvenne in pochi minuti, sorprendendo la città di Genova.
Rilascio
Le Brigate Rosse, come era loro prassi, avanzarono delle richieste in cambio della liberazione dell'ostaggio. Queste richieste non furono mai rese pubbliche, ma si presume che fossero di natura economica e politica. La famiglia e le autorità italiane trattarono, mentre il Paese seguiva la vicenda.
Nota. Il nome non va confuso con quello di Pietro Bertolazzi, tra i fondatori delle Br, noto per la sua partecipazione al rapimento Sossi e deceduto nel 2021.
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