Il giorno successivo al pesce d'Aprile la massoneria italiana attacca ufficialmente la Commisione Antimafia.
Il 21
Marzo u.s., martedì, l’Associazione “Libera”, nota alle cronache soprattutto
per l’attivismo di Don Ciotti, ha celebrato la giornata della memoria per le
vittime delle mafie. Lo ha fatto a Locri, ritenuta giornalisticamente una sorta
di capitale della ‘ndrangheta. Dal palco sono stati tenuti discorsi dai toni
aggressivi e l’evento era stato preceduto da un assist di prima levatura ovvero
un discorso del Presidente Mattarella, anch’egli notoriamente vittima di lutti
familiari connessi alla mafia.
In tale
circostanza Don Ciotti, col suo stile diretto ha denunciato il forte legame
mafioso con la massoneria. Niente di nuovo, è tipico della cultura italiana associare
meschinità e condanne alla parola massone. Ma questa volta il fatto costituisce
boato perché da alcuni mesi le cronache politiche rincorrono la polemica tra la
Bindi e Bisi. La prima è notoriamente alla presidenza della Commissione
Antimafia mentre il secondo, meno notoriamente, è il Gran Maestro del Grande
Oriente d’Italia. I due litigano sull’ipotesi di consegnare o meno le liste dei
fratelli massoni alla Commissione.
Ora, se
si trattasse della bocciofila valdagnese le liste sarebbero state consegnate il
giorno della richiesta, ma essendo il Grande Oriente un po’ più grosso e un po’
più importante siamo tutti (si fa per dire) da mesi in condizione di stress. Ma
alla fine è partito un provvedimento di sequestro. Io
sono convinto che Bisi ha in realtà tirato un respiro di sollievo perché così
potrà invocare un alibi per non aver saputo o potuto resistere mentre i veri
capi criminali, quelli che sono anche massoni, i quali oggi come oggi non sono più
i Totò Riina, ma i finanzieri occulti come Matteo Messina Denaro, si sono
davvero incazzati.
E il branco di giornalisti da quattro soldi si sono messi a sbraita contro la
Bindi. Per farsi un’idea dei toni basterebbe sentire la
registrazione di “tutti convocati” di mercoledì scorso nella quale Cruciani
(giornalista già noto per i suoi modi gentili) ha trattato la Commissione e la
sua Presidenza come un tifoseria da stadio. Pare comunque che la Guardia di Finanza
e/o il Parlamento abbiano finalmente e ufficialmente l’elenco dei massoni
italiani. O firse solo quello relativo alle logge delle regioni meridionali. Che ne faranno? La mafia non è diffusa su tutto il territorio nazionale e anche europeo, ad esempio in Germania? Sapremo se in quella lista ci sono Renzi e il suo
paparino oppure il vescovo di Milano, quello di Vicenza ecc. ecc.? Sapremo finalmente
se il tal direttore di giornale che da decenni ci riempie di balle è o non è un
fratello? Mah! Quello che è certo è che di tutta questa cosa i telegiornaloni
non c’informano come dovrebbero. E se la cosa dovesse finire con un niente di
fatto alla fine non se ne accorgerebbe nessuno.
Che
fare? Niente. Posso solo consolarmi con i Salmi, i quali com’è noto, finiscono
tutti in Gloria.
Salmo
70 (71) VV 1-4
Dio, dà
al re il tuo giudizio,
al figlio
del re la tua giustizia;
regga
con giustizia il tuo popolo
e i
tuoi poveri con rettitudine.
Le
montagne portino pace al popolo
e le
colline giustizia.
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