I TG, specie quelli di Stato, stanno diventando insopportabili.
Meglio un romanzo.
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Lo scandalo Watergate mostrò al mondo la forza
dell’inchiesta, indicò alla cittadinanza democratica il giornalismo come
contropotere democratico, ma tutto questo è finito con la supremazia della
narrazione televisiva. Oggi la realtà è “reality” e la finzione è “Fiction”. E
la stampa rincorre con affanno.
Dall’altro lato biografie come quella di
Sciascia hanno dimostrato la forza del romanzo come strumento di formazione per
una coscienza libera ed antagonista contro i poteri illegali. Ma oggi il potere
ha appreso da un pezzo quella lezione e tende a crearsi decine di
pseudo-Sciascia di regime. La commedia degli scandali è oggi lo strumento
principe di ristrutturazione del potere istituzionale, finanziario e politico.
La dieta mediatica si appesantisce sempre più con scandali a raffica per una
raffica di ristrutturazioni in una osmosi patologica tra banchieri, ministri e tecnocrati globali.
Insomma si combatte narrando e si narra per combattere. Il problema oggi non è
più quello di raccontare per informare e quindi garantirsi la “corretta
informazione” attraverso codici e criteri tipo “i fatti separati dalle opinioni
“ ecc. Oggi il problema è chi narra e perché narra, chi controlla le fonti di
narrazione e la battaglia per la sostenibilità tecnologica (2.0, 3.0 ecc.) del
modello di narcosi civile.
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"Reagan non è stato un presidente, è stata l'ultima volontà di Walt Disney."
[Robin Williams]
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