Con l’arrivo di questo 30 novembre gioviale (perché caduto
di giovedì) gli italiani si preparano a pagare la seconda rata IMU. I
pensionati sospirano pensando alla tredicesima mensilità e i giovani
disoccupati sanno bene come la useranno i nonni. Il parlamento, dal canto suo,
si affretta a concludere le votazioni sulla legge di bilancio mentre incalzano
le pretattiche elettorali. Ci sono mance per tutti e tagli perfino ai bonus
bebè nella giornata mondiale dell’infanzia. Il Censis blatera di ripresa dei
consumi e la Cgil, dal canto suo, pare voglia far sentire la propria voce di
sabato quando, di solito, si va a far la spesa al supermercato. Ma la scelta
del 2 Dicembre, si sa, trova il suo fondamento nel martirologio romano che
dedica il giorno 2 Dicembre a Santa Bibiana.
Il mainstream, dal canto suo, non ha risparmiato inchiostro
contro Kim Jong-un e le televisioni hanno mostrato l’anziana, nonché divertente,
annunciatrice nordcoreana confermare al popolo che i missili percorrono ordinatamente
le traiettorie stabilite. Si tratta di una folle provocazione, dice sempre il
mainstream, perché quei missili potrebbero portare testate nucleari e arrivare persino
in europa. Ma Cina e Russia, nonostante siano un po’ più vicine, invitano alla
calma e ricordano a Trump che l’idea di continuare a far manovre militari
congiunte in COREA DEL SUD non lavora affatto per la pace.
Trump è sempre più sotto tiro di quelli che vogliono a tutti i costi WW3 e mi auguro che un quadro diplomatico di doppia moratoria possa allontanare la prospettiva di un bombardamento americano. Ma stavolta l’establishment gli ha messo contro Flynn che quando era di stanza a Vicenza, tanti anni fa, era considerato un duro.
Trump è sempre più sotto tiro di quelli che vogliono a tutti i costi WW3 e mi auguro che un quadro diplomatico di doppia moratoria possa allontanare la prospettiva di un bombardamento americano. Ma stavolta l’establishment gli ha messo contro Flynn che quando era di stanza a Vicenza, tanti anni fa, era considerato un duro.
All’AJA il generale filosofo croato Praljak si è avvelenato in
diretta contestando la condanna ricevuta da un tribunale che gli USA non hanno
mai riconosciuto e che è, finalmente, giunto al capolinea. Era anche laureato
in comunicazione e spettacolo e probabilmente aveva capito che un colpo così
spettacolare era l’unica possibilità di far riflettere l’opinione pubblica
occidentale. Ora le vere cause della guerra ex jugoslava dovranno essere
scoperte dagli storici visto che i tribunali internazionali non ce l’hanno
fatta. E certo il mainstream che ha praticamente taciuto a suo tempo l’assoluzione
post mortem di Milosevic (sia pur per insufficienza di prove) non sprecherà
inchiostro a spiegarcele.
A Ginevra sono ripresi i rounds colloquiali per la fine
della guerra siriana ma la notizia viene tenuta in second’ordine per non turbare
l’immagine dell’alleato americano che è il vero sconfitto morale di questa
tragica vicenda. I veri vincitori, che sono Iran e Russia, si sono già spartiti
il bottino a Sochi con la benedizione di Assad che ringrazia sentitamente. C’è
anche una cauta soddisfazione turca per l’esito che si profila e il mainstream tace
l’atteggiamento di Erdoghan che, pure lui, ringrazia e incassa nuovi impianti
missilistici russi alla faccia della NATO. Ora il nuovo rampollo saudita cercherà
di corrompere gli sciiti libanopalestinesi per sfilarli dallo scenario
mediorientale e poter finalmente sognare ad occhi aperti l’annientamento dello
Yemen.
Sul piano finanziario pare che le trattative segrete sui
costi della Brexit siano giunte a buon punto e la povera Teresina sia stata
spennata come una gallina da lessare. Lo avrebbe rivelato un sito del Telegraph.
Vedremo.
La risoluzione 32/40 B che risale al 1977 avrebbe istituito la
giornata mondiale di solidarietà con il popolo palestinese. Il 29 di Novembre. Ma il mainstream
nostrano finge di dimenticarsene. Ora a pensar male si fa peccato ma a volte ci
s’azzecca e in questo caso è legittimo pensare che, constatato che non vi è
traccia della giornata neanche sul sito della Presidenza della Repubblica, si
voglia l’oblio per non favorire Putin nella sua eccellente mediazione tra
Nethaniahu e Abbash. Nessun servizio, nessun inviato ecc. non si fa niente per onorare
l’impegno dell’ONU per l’attuazione della risoluzione 181 (1947). Lo stesso
Fanfani si rivolterà nella tomba. Non parliamo di La Pira…
Nel frattempo però gli italiani vengono a sapere che il
prossimo Giro d’Italia partirà da Israele, nota regione autonoma del meridione, e poichè c’è stata una gaffe nel considerare Gerusalemme non interamente israeliana possiamo star certi che per scusarci lasceremo che l’itinerario di partenza
venga scritto dal Mossad in cambio dei gran contratti di sponsorizzazione.
Il CENSIS, che giusto un anno fa rischiava l’abolizione
renziana, ci propina un rapporto secondo il quale il PIL aumenta ma ciò
nonostante il popolo è sempre più incazzato. Le annunciatrici televisive quando
annunciano che “il PIL si alza sempre più” assumono uno sguardo sexy e i
pensionati si emozionano. Tutto ciò contribuisce a far dimenticare che si tratta
di risultati numericamente deboli, (tanto che Padoan è stato scartato) per di
più ottenuti con la politica dei vaccini obbligatori e delle pistole in casa
per difendersi di notte.
A Schio, città importante nella fascia pedemontana veneta, è
stato esposto per giorni un mega striscione pubblicitario per la libertà
vaccinale e l’azienda ULSS ha provato a pretendere la rimozione dal sindaco
il quale, verificato che gli espositori avevano pagato il dovuto, gli ha
risposto che non spetta a lui e che si tratta di legittima espressione di idee.
Grazie a quel manifesto si sa che ci sono casi di bambini morti in culla dopo
la vaccinazione esavalente. Ma questo il mainstream, nonostante di vaccini se
ne parli da mesi e mesi, non ce l’aveva mai detto.
Non ci resta che affidarci a Santa Bibiana, che dalle mie
parti si chiamerebbe Viviana, la quale col suo motto: “Santa Viviana, quaranta
dì e ‘nà stimana” ci ricorda che da oggi alle prossime elezioni potrebbe
mancare non più di una cinquantina di giorni.
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