Ieri è stato presentato il documento di adeguamento
economico finanziario a Bruxelles. Ora i numeri della manovra dovrebbero essere
definitivamente stabili e valutabili. Mi auguro quindi che il giudizio si possa
approfondire correttamente nei prossimi giorni.
L’attuale governo sembra molto attento alle tecniche di
controllo del mainstream. E la stessa nomina del presidente RAI, grande esperto
e critico spietato in materia, lo confermerebbe. Inoltre la personalità
mediatica del nuovo ministro degli interni si sta rivelando strumento molto
efficace di comunicazione coesiva.
I ritardi sugli annunci relativi alle scelte più sensibili
di questa fase, tra i quali ad esempio la nomina del commissario a GENOVA, sono
stati dovuti essenzialmente a tatticismi comunicativi.
Ma il punto più importante lasciato in ombra dal mainstream riguarda
il fatto che i passaggi finali del confronto Italia /UE sui livelli di indebitamento
è avvenuto in contemporanea con la riunione NATO.
Ciò non costituisce fatto
secondario, bensì centrale nella vicenda economica perché in quel vertice sono
stati assunti impegni di spesa. Si può ipotizzare un aumento dei contributi
economici da parte degli alleati strategici come l’Italia. Contributi che
potrebbero costituire contropartita per il sostegno finanziario dei titoli
italiani nel mercato del dopo quantitative easing. Tramp, che fin da subito ha
manifestato simpatia per Conte, avrebbe in tal caso portato a casa un’altra
vittoria nella sua politica, dichiarata in campagna elettorale, di risparmio
militare (per il bilancio federale USA of course) e apertura verso la Russia.
Tale risultato è stato però coperto da una buona dose di
rettorica russofoba da parte del mainstream. Il punto debole di Trump infatti è
dato dal fatto che l’establishment atlantista è ancora ben più forte di lui. Lo
dimostrano alcuni tatticismi secondari come quello di proporre il nome di McCain
per il nuovo quartier generale NATO. In ogni caso ora le esercitazioni militari
ai confini con la Russia sono partite e con esse la campagna di sputtanamento
antiputin.
I tg italiani hanno ripetuto continuamente il ritornello di
denuncia delle spie informatiche russe rievocando più volte a sproposito le
armi chimiche e Skripal. Mentre la terza rete si è sbracata sugli allarmi fake
news. Si tratta come è noto di una tematica gonfiata al fine di ottenere
consenso su una stretta censoria verso i social media. Inoltre il tema si è
rivelato anche un forte elemento di condizionamento verso Zuckerberg ovvero la
personalità che è stata finora meno allineata a livello globale.
Questa ondata propagandistica ha impedito all’opinione
italiana di sapere che l’ambasciatore americano in Italia durante il vertice ha
avuto parole di sostegno e fiducia verso il Governo italiano e la sua manovra
economica. E nessun talk show si è degnato di ricordare che Zuckerberg è stato
oggettivamente colui che ha creato il maggior spazio di libertà per l’opinione
pubblica popolare mondiale nell’ultimo decennio.
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