Negli USA Joe Biden ha ottenuto il ritiro di Bernie Sanders
grazie al virus. A costui infatti, non potendo più stringere le mani degli
operai e soprattutto ascoltarli e raccogliere le loro donazioni direttamente
guardandoli negli occhi, è stata impedita fisicamente la campagna elettorale ed
ha vinto il tatticismo virtuale degli spin doctors. Bene, il capitalismo globalista è in festa:
Il polo di Soros e Blumberg e Bil Gates ha il suo campione da mettere in campo
e gli operai rivoteranno Trump.
L’ex presidente gradito all’establishment riceve oggi un
gran viatico dal NYT che ospita un suo fondo in prima pagina. E in questa sede
egli pone il problema del momento: come ripartire. Quindi attacca
l’amministrazione vigente per non aver saputo finora fornire una risposta. Ma
il punto di partenza che egli sceglie lascia supporre che avrà anche
l’endorsement di big Pharma.
“Deve partire immediatamente un piano che sappia rispondere
alla crisi medicale e porti finalmente alla diffusa disponibilità e
somministrazione di un vaccino”. Scrive Biden dopo le prime dieci righe. Ebbene
sì, ci sarà un rilancio della vaccinite.
Gli fa eco anche il Giornale di Vicenza di oggi: “si apre un periodo
nel quale le attività economiche dovranno convivere col rischio epidemiologico,
fino al vaccino”. Così scrive l’opinionista Pelanda dopo le prime sei righe
dell’articolo di fondo. Ebbene sì, ci sarà un rilancio della vaccinite.
Di tale campagna due mi paiono le linee di tenenza che si
profilano.
Intanto vaccinare gli anziani e gli operai. Gli uni perché
sono un ottimo mercato, gli altri perché le fabbriche non potranno permettersi
i nuovi livelli di assenteismo. Fin qui per carità meglio il vaccino che l'epidemia... Ma il vero punto di frizione sarà introdurre l’obbligo
legale. Per fortuna qui la costituzione italiana è chiara: nessuno può subire
trattamenti medici indesiderati. Pertanto l’obbligatorietà della vaccinazione
dovrà passare attraverso un intervento costituzionale. Bella seccatura. In ogni
caso fintantoché non ci sarà l’obbligo, ci sarà la comunicazione ansiogena. A
tal proposito il GdiVi dedica ampio spazio cartaceo alle “stragi negli ospizi” ed
altrettanto a quella sventurata parlamentare che a Pasquetta è stata fermata
mentre andava al mare ad Ostia. Ma la vera colpa di quest’ultima è quella di
essere “no vax” come si premurano di chiarire i titoloni. Forse se fosse stata
una vaccinista avrebbe potuto provarci senza finire sui giornali…
Il secondo lato su cui intervenire è quello psico-poliziesco:
occorre un maggior tasso di controllo mentale dei comportamenti collettivi e quindi
una maggior cogenza del mainstream. Ciò potrà essere ottenuto delegittimando le
contro-narrazioni. Chi non parla come il regime è un deviante culturale da
correggere. In proposito è in via di costituzione una task force anti fake news
e ben presto avremo la comunicazione totalmente burionizzata e la gogna
mediatica contro i dissidenti narrativi.
In ogni caso tranquilli, andrà tutto bene.
Stay at home and wash your hands!
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