Come sappiamo la crisi globale attacca il ceto medio e la
crisi Covid-19 aggrava il problema soprattutto per commercianti ed artigiani.
Pertanto l’atteggiamento di questa classe sociale è in fibrillazione e
costituisce la fascia di elettorato più mobile. Ciò spiega il comportamento
delle forze politiche le quali si contendono il consenso elettorale di questi
milioni di voti. Per il momento in giro per il mondo prevale la destra che con
l’opzione sovranista propone una politica protezionista di fatto. Essa appare
seduttiva per le attività che temono la concorrenza dei grandi supermercati. E
quando i ceti operai si associano alla protesta del ceto medio, com’è avvenuto
con Trump, la destra vince. Quindi dove voteranno gli operai è a sua volta un
fattore decisivo.
In realtà anche la destra al potere non è in grado di
garantire la protezione nazionale dei mercati perché l’internazionalizzazione
delle filiere produttive è troppo avanzata. Possono esserci dei sussulti e ne
vediamo alcuni tentativi abbozzati in questi mesi. Il momento clou è proprio in
queste settimane in cui si pianifica la cosiddetta fase due ovvero la
riapertura delle attività. Nel dibattito italiano appare forte la
contraddizione tra richiesta di più stato con estensione totale del welfare
protettivo e incentivazione delle nuove tecnologie. Se si incentivano le
consegne a domicilio si ottiene l’esatto contrario di ciò che sperano i negozianti
del centro ecc.
La finanza bancaria per i momento non capisce quale linea si
consoliderà ed appare immobile. Tale incertezza disorienta gli investitori e
potrebbe bloccare la ripresa. Situazione moto mobile. Vedremo.
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