Sulla
rivista TIME del 16 Marzo scorso è uscito l’articolo Putin’s on-air Army, che io traduco in:” L’armata dell’etere di Putin”.
E’ un
servizio di Simon Shuster, inviato a mosca di TIME. Esso espone da subito, fin
dalla foto di apertura, il punto critico dell’inchiesta: la notevole capacità
di controllo, con riferimento alla comunicazione televisiva, della Russia. In
tale foto si mostra infatti il muro di schermi televisivi con il quale lo screen
team di RT network visiona in tempo reale i tg occidentali. Ma l’oggetto
specifico del servizio riguarda il successo montante di RT Network, la televisione internazionale di
Putin.
Russia Today
è stata fondata da nel 2005 con il preciso obbiettivo
di sfondare il monopolio anglosassone dell’’informazione occidentale. Penso si riferisse
alla BBC. In ogni caso Putin era ben consapevole che nell’era dei digital media
vi siano formidabili armi in grado di manipolare la pubblica opinione. La sua
affermata direttrice Margarita Simonyan ha fatto carriera in fretta e quattro anni
dopo ha cambiato il nome del network in RT. Margarita è anche collaboratrice
dello staff elettorale di Putin.
In questi
anni anche altri, tra i quali Cina e Iran, hanno investito nella informazione
globale in lingua inglese, ma le loro reti non mostrano, almeno finora, lo
stesso appeal di RT. Questa rete infatti conta 1.466 mila subscribers contro i
732 mila di CNN i 664 mila di Al Jazeera o i 337 mila di BBC. E il successo non
è tutto riconducibile al cospicuo budget (300 milioni di dollari annui), quanto
piuttosto al fatto che il pubblico apprezza la visione del mondo che viene
proposta. Una visione, secondo Margarita, “più
vicina alla realtà”.
La professionalità
dei redattori (Shuster e Mcdonald-Gibson) occulta abilmente l’avversione verso
tale successo, ma non nega i dati obiettivi. Si rifà invece quando nel
descrivere tale visione del mondo ci sciorina l’argomentario anticomplottista.
(ettepareva).
RT, scrivono,
è una CONSPIRACY TV convinta che i complotti occidentali stiano dietro alle
principali violenze politiche: l’attacco terroristico dell’11 /9 viene definito
come un probabile “inside job” (lavoretto interno), il Boston Marathon Bombing
del 2013 un “preparativo per la nuova guerra e la legge marziale in America”,
tutte cose che si possono trovare nello show “The Truthseeker”. Infine (e non poteva mancare) il frequente
riferimento agli UFO.
Ma la
spiegazione del successo mediatico di RT secondo l’articolo è un’altra e risiede
nella tecnica comunicativa utilizzata, una sorta di flirty fishing direi. Vengono
infatti prevalentemente postati su RT’s
English Language You Tube Channel video con materiali come violenze e
disastri naturali i quali, si sa, tendono a diventare virali. Verrebbero così
attratti migliaia di bulbi oculari in linea per ricondurli poi all’offerta di
informazione politica. Si tratta, a detta degli autori, di flussi da 1.4
milioni di viewers…
Insomma l’articolo
offre di RT l’immagine di una slavina globale.
Io non sono
in grado di dire se è una drammatizzazione per giustificare prossime misure di
contrattacco oppure se vi si presenta solo una realtà oggettiva. Sta di fatto che anch’io consulto
frequentemente RT e ho imparato a farlo per la necessità di controbilanciare gli
enormi flussi di balle della informazione occidentale. Certo, sono consapevole
che RT non costituisce la verità rivelata, ma mi offre una sponda di
controinformazione.