Abbiamo visto in un precedente post che la fortuna dei Krupp
è sempre stata legata alla guerra, anzi all’innovazione che loro portavano
nella guerra in termini di aggressività. No guerra No Krupp.
Ovviamente l’enorme dimensione della loro attività e il loro
peso politico sociale nelle varie epoche metteva in secondo piano l’altrettanto
enorme montagna di cadaveri che col passare dei decenni si accatastava alla
base dei loro profitti. E non si tratta solo di militari e civili che cadevano
al fronte, ma anche di caduti sul lavoro.
Al festeggiamento del centenario industriale Krupp (Agosto 1912)
davanti ad un sistema industriale di circa 70.000 dipendenti, il Kaiser partecipò in grande stile, ma dovette
decretare la sospensione delle cerimonie perché a Bochum, vicino ad Essen, crollarono
le miniere causando 110 morti.
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La guerra (WW1) passò e fu perduta con tutta la sua
drammaticità e, come abbiamo visto in un precedente post, i Francesi avrebbero
voluto distruggere totalmente gli impianti di quell’enorme bestione
armageddone, ma non ci riuscirono perché il rischio sociale (cioè una
rivoluzione simil-bolscevica) sarebbe stato troppo grosso.
Ciò diede un po’ di respiro alla famiglia krupparola la quale
ebbe il tempo di ricomporsi le idee e, negli anni trenta, ricostruire l’alleanza
politico – militar – industriale che costituì una delle premesse a WW2.
Un vero e proprio “fascio d’acciaio” lo definisce con geniale precisione Pietro Bianchi su Storia Illustrata (n° 212, luglio 1975).
Un vero e proprio “fascio d’acciaio” lo definisce con geniale precisione Pietro Bianchi su Storia Illustrata (n° 212, luglio 1975).
Con Hitler al potere il nostro Gustav, marito di Bertha Krupp(jr), rilanciò la fabbricazione di armi ad Essen. Stavolta però, memore della batosta ww1, aggiunse la produzione di carri armati. E ciò costituì il fattore vincente per tutta la prima fase di ww2.
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Blitzkrieg:
Fu un nuovo modello di guerra basato sull’apporto di carri
armati, aerei da caccia e telecomunicazioni. Il 1° Settembre 1939 i panzer
tedeschi attraversarono il confine dirigendosi verso Varsavia. Era l’invasione
della immensa pianura Polacca. Il 17
settembre un primo tentativo di conquistare Varsavia, accerchiata, fu respinto;
“ma lo stesso 17 l’URSS, con le proprie
armate, invase la Polonia dalla Prussia orientale”. (Rosati)
Tra il 10 Maggio e il 14 Giugno del 1940 le armate tedesche
invasero la Francia e giunsero a Parigi. L’aggiramento della linea Maginot e la
velocità d’azione si rivelarono fattori chiave. E l’apporto delle industrie
Krupp fu riconosciuto nella propaganda nazista.
Quando la famiglia Krupp tornò a dividersi a causa dell’ostinata
ambizione di Alfried, figlio di Bertha e Gustav, per decisione di Hitler le
fabbriche passarono nelle mani di Alfried e con la necessità di mandare gli
uomini ai fronti di combattimento iniziò uno sfruttamento schiavistico di forza
lavoro proveniente dai vari paesi dell’Europa occupata. Al tribunale di
Norimberga molte testimonianze narrarono crimini e violenze, rivolte in special
modo a prigionieri ebrei e slavi, che avvennero all’interno degli stabilimenti
Krupp.
Alla fine del processo, che durò da Settembre del 1947 a
Luglio del 1948, Alfried venne condannato a dodici anni. Ma ne scontò solo tre
mentre attraverso Berthold faceva marciare la ditta. Evidentemente gli
americani, impegnati in Corea, si erano ricordati dei Krupp e nel 1951 Alfried
riprendeva a pieno titolo il ruolo secolare della sua famiglia, ovvero il
glorioso ruolo di armigero dei potenti. Egli morì il 30 Luglio del 1967.
Il
figlio Arndt non aveva talento per l’industria e favorì l’unificazione delle
officine in società per azioni disimpegnando così la dinastia e godendosi la
vita di Play Boy internazionale con sede nella sua proprietà brasiliana dotata
di aeroporto personale in un parco naturale con giardini alla Versailles.
Morale
De siori ghe n'è tre sorte:
Sior Sì; Sior No e Sior mona.
De siori ghe n'è tre sorte:
Sior Sì; Sior No e Sior mona.
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